In viaggio sull’Arlecchino per il decennale di Fondazione FS Italiane

in-viaggio-sull’arlecchino-per-il-decennale-di-fondazione-fs-italiane
Spread the love

Un viaggio sospesi nel tempo per celebrare il decennale di Fondazione FS Italiane, avvolti in un’atmosfera che fa dimenticare i tanti problemi dell’epoca moderna e ti riporta con la memoria e con le sensazioni agli anni ‘60, quando il nostro Paese, dopo la ricostruzione post-bellica, viveva momenti di splendore, con un’economia in fase esplosiva. L’Italia metteva da parte i drammi della guerra per risorgere e ripartiva alla grande e lo faceva anche grazie al mezzo di trasporto per eccellenza, ovvero il treno. E noi abbiamo viaggiato a bordo dell’Arlecchino, un convoglio davvero unico, accompagnati da musica rilassante e immortale, di artisti come Mina, Gino Paoli, Fred Bongusto, Caterina Caselli e molti altri, con destinazione Napoli Pietrarsa, dove ad attenderci c’era il museo della Fondazione FS Italiane, percorrendo una galleria storica che passa sotto la città e i binari della linea Napoli-Portici, il primo collegamento ferroviario italiano inaugurato nel 1839.

L’Arlecchino: è davvero un treno di lusso

L’ETR 250 Arlecchino è stato un treno davvero unico. Costruito negli anni ‘60 in occasione dei Giochi Olimpici di Roma, è un convoglio che offriva servizi di livello “superior”, leggermente inferiori al fratello maggiore Settebello, ma di grande impatto. È stato un treno straordinario che ha permesso ai passeggeri di vivere un’esperienza immersiva al 100%, consentendo loro di vivere l’emozione solitamente riservata solo ai macchinisti, ovvero quella di vedere, nella carrozza di testa ed in quella di coda, i binari scorrere sotto il treno mentre l’orizzonte cancella e ridisegna paesaggi unici.

Quattro carrozze, dei quattro colori che caratterizzano la maschera di Arlecchino (blu, oro, rosso e verde), con poltrone in tinta e in tessuto morbidissimo, confortevoli e glamour rendono chiara l’immagine di un treno destinato all’epoca a viaggiatori premium. L’Arlecchino fu messo in “pensione” nel 1986 per quanto riguarda i tragitti ordinari, ma fu reso disponibile per esperienze di viaggio speciali. A partire dal 2015, su iniziativa di Fondazione FS Italiane, l’Arlecchino iniziò un processo di restauro che vide l’adeguamento sia strutturale che tecnico di un treno che, oggi, si presenta davvero straordinario.

Le celebrazioni per i 10 anni di Fondazione FS Italiane

L’Arlecchino si è quindi fermato a Pietrarsa, dove c’è il meraviglioso Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, allestito nei locali delle ex Officine di Pietrarsa, davanti alla Stazione Pietrarsa-San Giorgio a Cremano. 

Ad aprire le celebrazioni a Pietrarsa, i saluti di Luca Torchia, Chief Communication Officer del Gruppo Ferrovie dello Stato e gli interventi del Ministro del Turismo Daniela Santanchè, del Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Tullio Ferrante e del Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, introdotti da Monsignor Liberio Andreatta, Presidente della Fondazione.

Madrina dell’evento la Signora della Domenica, Mara Venier che ha intervistato il Direttore della Fondazione FS Italiane Luigi Cantamessa, il quale ha raccontato il percorso di crescita della Fondazione e ha introdotto la sua opera “Una bella storia italiana”.

© Gruppo FS

Infine, è stata inaugurata la mostra fotografica dal titolo “La storia diventa futuro”, un percorso espositivo, suddiviso in cinque sezioni: “L’importanza delle fonti e della memoria storica”, “Il turismo slow per riscoprire le bellezze del territorio”, “Alla scoperta del patrimonio archeologico industriale ferroviario”, “Antichi treni tornano a correre” e “Uno sguardo verso il futuro”.

Exit mobile version