Dalla cassata alla gianduia: le torte italiane più famose nel mondo

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Tutti amano le torte: soffici o più compatte, spumose o ricoperte da creme delicate, arricchite da canditi, pezzi di cioccolato, zuccherini, glasse e così via. Ognuno ha la sua torta preferita: c’è chi ama le classiche crostate, ideali per la colazione, chi le torte ricche e “pannose”, chi è appassionato di cheesecake, e chi resta sempre sull’affidabile torta da credenza, morbida e genuina.

Del resto la pasticceria italiana è famosa nel mondo – anche e non solo – per le celebri torte dei nostri maestri pasticcieri: creazioni che nei decenni, a volte nei secoli, sono diventate dei veri e propri simboli dei territori in cui sono nati. Ecco dunque una rassegna delle torte italiane più famose e delle storie che le hanno rese celebri.

1. Torta caprese

Iniziamo da una torta che fin dal nome richiama il luogo in cui è nato: la bellissima isola di Capri. Dalle origini molto antiche, la torta caprese fu inventata dal pasticciere caprese Carmine Di Fiore, intorno al 1920, che, al momento della preparazione, dimenticò di aggiungere la farina nell’impasto. Da un provvidenziale errore nacque un’autentica prelibatezza: croccante all’esterno e soffice al cuore, conquistò praticamente tutti. Oggi, come ieri, questa delizia è perfetta da servire a fine pasto, anche per coloro che non possono mangiare glutine.

2. Torta mimosa

Una torta diventata simbolo della Festa della donna, la torta mimosa: un specialità creata a Rieti negli anni ’50 da Adelmo Renzi, cuoco originario di San Filippo di Contigliano. Il dolce però giunse alla notorietà solo nel maggio del 1962, quando il cuoco vinse un concorso a  Sanremo durante il quale presentò la mimosa con l’intento di omaggiare la città dei fiori. La ricetta originale non è mai stata rivelata: il suo nome deriva dai pezzetti di pan di Spagna sparsi in superficie, che ricordano nella forma i fiori della mimosa.

4. Cassata

Una vera e proprio opera d’arte in alcuni casi, la cassata è un dolce siciliano ricco e sostanzioso: un vero tripudio di colori e profumi. La nascita di questo dolce risale all’IX secolo quando Palermo viene conquistata dagli Arabi e diventa, in breve tempo, la città più grande d’Europa: si tratta di una storia a dir poco affascinante. Oggi la cassata è ancora fatta con ricotta zuccherata, tradizionalmente di pecora, pan di Spagna, pasta reale e frutta candita.

5. Pastiera

Su di lei sono nate dicerie e leggente, come quella che vuole che le sue strisce siano uguali alle strade di Napoli, ma che noi abbiamo prontamente smentito. La pastiera è un dolce simbolo della Pasqua, famoso in tutto il mondo anche grazie all’immigrazione campana.

Ci sono due leggende molto belle sulla nascita della pastiera, la prima legata proprio al culto della sirena, la seconda legata al rapporto profondo tra il mare e Napoli.

6. Torta sbrisolona

Una torta che non ha una paternità precisa, ma che si lega alla città di Mantova: la torta sbrisolona affonda le sue origini proprio nel dialetto mantovano, in cui sbrisa significa appunto briciola. Si tratta di una torta dalle origini contadine, dalla consistenza croccante e molto friabile, realizzata con pochi e semplici ingredienti: farina di mais, in aggiunta a quella di frumento, zucchero, mandorle, burro e strutto. La tradizione vuole che questa torta venga gustata a pezzi, non come una classica crostata, e accompagnata a un liquore dolce come la malvasia, il passito oppure con un bicchierino di grappa.

7. Torta paradiso

Chiamata torta paradiso, o del paradiso, si tratta di un dolce che fa della sua semplicità e della morbidezza le sue carte vincenti. Le sue origini sono lombarde: la leggenda vuole che sia stata inventata da un frate erborista della Certosa di Pavia che, successivamente, la propose ai suoi confratelli; questi, colpiti della bontà del dolce, la chiamarono la “Torta del Paradiso”. Il suo successo però, arriva come sempre grazie a un pasticciere professionista: Enrico Vigoni, titolare e fondatore della “Pasticceria Vigoni” che ancora oggi sta nel centro di Pavia.

8. Torta gianduia

La risposta italiana alla sacher è la torta gianduia: il paradiso per gli amanti del cioccolato. Anche in questo caso, questa ricetta non ha una paternità precisa: il suo nome richiama una maschera del Carnevale tipica piemontese, Gianduja appunto. La torta è a base di cioccolato fondente, panna e naturalmente nocciole.

9. Torta tenerina o torta regina del Montenegro

Non molti sanno che la torta tenerina si chiama anche torta regina del Montenegro, o Montenegrina, in onore della Regina Elena, cioè Elena Petrovich del Montenegro, moglie di Vittorio Emanuele III. Si tratta di un dolce tipico del Ferrarese, fatto con cioccolato fondente, uova, burro, e farina. La sua particolarità è che una volta sfornata sarà caratterizzata da una crosticina in cima, che racchiude un cuore soffice e umida. In dialetto ferrarese, infatti, viene chiamata anche torta aclenta o tacolenta, che in italiano significa appunto appiccicosa.

10. Pan di Spagna

Siamo abituati a considerarla una base per creare torte farcite, ma il pan di Spagna è già una torta di per sé e può essere mangiata anche al “naturale”: sofficissima, leggera e profumata. Anche in questo caso la storia del pan di Spagna è davvero particolare.

Si narra infatti che a metà del ‘700, la Repubblica di Genova inviò un suo ambasciatore alla corte di Madrid, il marchese Domenico Pallavicini: alla suo rientro in Italia, nel 1749, oltre ai vari consiglieri diplomatici, portò con sé il personale della sua casa, compreso un giovane pasticcere ligure, Giobatta Cabona, già da anni al servizio della famiglia dell’ambasciatore. In occasione di un ricevimento a Madrid, Pallavicini gli commissionò un dolce diverso dai soliti: con la semplice manipolazione degli ingredienti, partendo dal classico Biscotto di Savoia, il pasticciere creò una pasta battuta lerrega e sofficissima; la corte spagnola, rimasta esterrefatta dalla sua leggerezza, battezzò tale meraviglia di leggerezza col nome di génoise. Da questa, inoltre, derivò una versione leggermente semplificata che prese il nome di Pan di Spagna, per onorare la corte spagnola che aveva importato la fortunata preparazione.

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