Così i medici da Milano controllano il cuore di un uomo in Calabria

cosi-i-medici-da-milano-controllano-il-cuore-di-un-uomo-in-calabria
Spread the love

Redazione 30 maggio 2022 11:09

Un dispositivo miniaturizzato di 14 millimetri di diametro impiantato in un ramo dell’arteria polmonare di un paziente residente a oltre mille chilometri di distanza. È la soluzione che permette ai cardiologi dell’ospedale Niguarda di Milano di tenere sotto controllo giorno per giorno i valori di pressione polmonare di un paziente di 42 anni che abita in Calabria. Il device – spiegano dalla struttura meneghina in una nota – è più piccolo di una moneta da 10 centesimi e si aggancia alle reti wifi circostanti o alla connessione dello smartphone per trasmettere i dati necessari per il monitoraggio a distanza.

“Il paziente è in cura a Niguarda dalla fine del 2021 per una cardiomiopatia dilatativa ed è stato messo in lista per un trapianto cardiaco. Non se ne parla molto, ma questa condizione, lo scompenso cardiaco, interessa più di 1,2 milioni di italiani e ogni anno porta a 200mila ricoveri in tutto il Paese – sottolinea Andrea Garascia, direttore del reparto di cardiologia -. Un monitoraggio continuo e attento dei pazienti è la strada migliore per giocare d’anticipo ed evitare la fase acuta che porta a repentini peggioramenti con conseguenti accessi al pronto soccorso e ricoveri. Per questo motivo vista anche l’area di residenza del paziente il monitoraggio a distanza della pressione polmonare ci è sembrata la soluzione migliore per tenere sotto controllo la situazione con continuità. Eventuali anomalie registrate ci consentono di aggiustare il piano terapeutico, con l’obiettivo di tenere sotto controllo lo scompenso cardiaco e arrivare nelle migliori condizioni al trapianto di cuore”.

Il dispositivo, grazie alle dimensioni contenute, è stato impiantato con una procedura mininvasiva, veloce e condotta in anestesia locale. “Una piccola puntura a livello della vena femorale ci ha permesso di raggiungere l’arteria polmonare dove il device viene rilasciato in un piccolo ramo terminale e si aggancia stabilmente come microrilevatore della pressione polmonare – racconta Garascia -. Il tutto si è completato nell’arco di 30-45 minuti e con il dispositivo in sede viene subito testata la funzionalità e la capacità di trasmissione dati”.

Lo strumento è ampiamente utilizzato negli Stati Uniti, in Germania e in Francia mentre in Italia lo hanno adottato solo pochi centri. Niguarda è il primo ospedale pubblico a utilizzarlo in tutta la Lombardia. Il cardio center di Niguarda con la collaborazione degli specialisti della qualità e rischio clinico – concludono dall’ospedale – ha dato vita a un progetto pilota che punta a un utilizzo del device su pazienti selezionati, per arrivare a realizzare una decina di impianti nei prossimi mesi.  
 

Exit mobile version