Provenienza, scadenza, profilo nutrizionale e metodo di conservazione sono solo alcune delle tantissime informazioni che troviamo sulle etichette dei prodotti confezionati. Come leggerle e a cosa fare attenzione? Facciamo chiarezza.
In alcuni casi sono esaustive e precise, in altre lacunose e ingannevoli: parliamo di etichette, la “carta d’identità” degli alimenti che troviamo sui banchi dei supermercati. Composizione, origine, scadenza, peso e tante altre informazioni: per legge, l’etichetta alimentare deve informare il consumatore in modo chiaro e comprensibile, così da permettere e garantire una scelta consapevole. Imparare a leggere correttamente le etichette dei prodotti è infatti il primo passo per diventare un consumatore consapevole e attento e acquistare il prodotto migliore o più adatto alle nostre esigenze.
Leggere attentamente le etichette ci dà la possibilità di conoscere tutto (o quasi) di un alimento: come è composto, dove è stato prodotto, fino a quando e come possiamo consumarlo al meglio, tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno. Come riconoscere un prodotto di qualità a partire dall‘etichetta? Cosa non può assolutamente mancare e come leggere correttamente le informazioni e le avvertenze? Ecco una guida semplice e chiara per imparare a districarci nel variegato mondo delle etichette alimentari.
Etichetta: cosa deve riportare per legge
L’etichettatura degli alimenti preconfezionati è regolamentata da un decreto legislativo del 1992 (art.3 D. lgs 109/92) che stabilisce come e cosa deve essere riportato. In particolare, sulle etichette a norma, troveremo sempre:
- Denominazione di vendita: il nome commerciale del prodotto che, se di fantasia, dovrà sempre riportare a una denominazione comune (farina, biscotti, maionese, croissant, etc).
- Elenco degli ingredienti: tutti gli ingredienti e le sostanze che compongono il prodotto, rigorosamente in ordine decrescente (il primo ingrediente sarà quindi quello maggiormente presente). L’elenco degli ingredienti inclusi aromi, coloranti e additivi è fondamentale per evitare di assumere inconsapevolmente degli ingredienti che possono provocare intolleranze o allergie, solitamente riportati in grassetto.
- Termine minimo di conservazione o data di scadenza: i prodotti che riportano la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” indicano alimenti che mantengono intatte le proprie caratteristiche anche dopo la data indicata. La dicitura “da consumarsi entro” indica invece prodotti che perdono parte delle proprietà nutritive e organolettiche e che, superata la data, possono risultare dannosi per la nostra salute.
- Sede, nome e ragione sociale del produttore: l’etichetta deve riportare il nome della società o azienda che lo ha prodotto, il lotto di produzione (così da poter rintracciare la filiera), la sede dello stabilimento di produzione e, se diversa, anche quello dove è avvenuto il confezionamento.
- Peso o volume netto del prodotto: informazione molto più importante di quanto possa sembrare, le etichette devono riportare il peso o il volume netto e se si tratta di alimenti conservati nel liquido di governo, il peso netto sgocciolato. Perché è importante? Per non cadere nel tranello del “shrinkflation”, il fenomeno per cui molte aziende riducono le confezioni e la quantità di prodotto mantenendo inalterato il prezzo.
- Modalità di conservazione: per mantenere inalterate le proprietà di un alimento preconfezionato dobbiamo conservarlo nel modo più adatto e l’etichetta ha il dovere di informarci su quale sia, inclusa in nel caso dei surgelati la temperatura giusta e, se necessario, il corretto utilizzo (esempio: consumare previa cottura).
- Tabella nutrizionale: valore energetico, quantità dei nutrienti, lipidi, grassi saturi, zucchero e sale, deve essere riportato l’esatto valore energetico dell’alimento, il valore nutrizionale degli ingredienti che compongono il prodotto. Per risultare a norma, la tabella deve essere chiara e non fuorviante.
Diversi alimenti, differenti etichette
In commercio troviamo tantissimi prodotti preconfezionati ma anche tanti altri che non necessitano di un’etichetta o che vengono etichettati solo in parte: a cosa è dovuta questa differenza? Quali norme regolano la vendita dei prodotti non confezionati?
- Sfusi: alimenti come frutta, verdura e prodotti dal banco gastronomia, venduti privi di confezione e acquistati al peso o al litro. In questi casi, sul recipiente di vendita, dovrà essere riportato l’elenco degli ingredienti, l’eventuale presenza di allergeni e, se necessari, la data di scadenza e il metodo di conservazione.
- Preincartati: pane, carne fresca, salumi, insaccati e formaggi, alimenti che vengono incartati poco prima o al momento dell’acquisto. Anche in questo caso sulla confezione è obbligatorio segnalare gli ingredienti e gli allergeni.
- Preconfezionati: tutti gli alimenti che acquistiamo sui banchi dei supermercati già confezionati e di cui abbiamo imparato a leggere l’etichetta; dalla maionese ai biscotti, passando per pasta, riso, olio di semi e di oliva, creme spalmabili, uova, latte (fresco o a lunga conservazione) e tanti altri ancora.