Bufera sullo sfruttamento sessuale delle bodybuilder

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Bufera sullo sfruttamento sessuale delle bodybuilder

Pressioni da parte dei funzionari delle federazioni affinché posassero nude, postando le loro foto su siti pornografici

NEW YORK – Lo scandalo dello sfruttamento sessuale si abbatte sul mondo del bodybuilding femminile americano. Un’indagine del Washington Post rivela che i funzionari delle due maggiori federazioni hanno sfruttato le atlete per decenni, facendo pressione affinché posassero nude, postando le loro foto su siti pornografici e, talvolta, manipolando le gare in favore delle atlete più collaborative.

Un esempio è quanto accaduto a Jenn Gates, l’atleta vincitrice della famosa competizione Olympia nel 2008. A Gates era stato chiesto di farsi fotografare nuda, ma aveva rifiutato. Solo con l’indagine del Washington Post è venuta a conoscenza che le sue foto in bikini erano state postate su un sito porno insieme agli scatti di altre atlete nude.

Le interviste condotte nell’indagine fra decine di atlete, giudici e funzionari hanno rivelato un sistematico sfruttamento delle donne spesso rese vulnerabili dalle loro diete estreme, dagli allenamenti e dalla mancanza di stabilità finanziaria.
 
 

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