Benvenuti a casa Missoni

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Rosita Missoni ha un rituale. Ogni mattina, apre le tende e guarda il Monte Rosa dalla sua casa di Sumirago, in provincia di Varese. Sul suo telefono scorrono decine di foto della montagna. Conosce a memoria le sfumature del picco rosa. La sua casa d’infanzia a Golasecca offriva lo stesso panorama mozzafiato. Oggi Rosita Missoni ha 92 anni e non si è ancora stancata di ammirare questo spettacolo.

Va detto che per i Missoni, una delle famiglie più influenti della moda italiana, è difficile stare lontani dal colore. Sono noti per la loro maglieria dai colori dell’arcobaleno, per le loro fantasie audaci, ma soprattutto per le righe arancioni, rosa e viola… Chi sono in Missoni, la famiglia della maison che ha lanciato l’iconico motivo a zigzag? Nel 1969, i coniugi Missoni costruirono un maglificio (tuttora in attività) alla fine di una strada boscosa nel comune di Sumirago. Ma la storia non inizia e non finisce qui.

Ottavio e Rosita Missoni  nella cucina della loro villa di Sumirago, 1984.

© Angelo Deligio / Getty Images

Rosita Jelmini e Ottavio Missoni si conoscono alle Olimpiadi di Londra nel 1948. Lui sta gareggiando nei 400 metri a ostacoli e lei lo guarda dagli spalti. È amore a prima vista. Nel 1953 si sposano e creano l’omonima maison. Nel 1958 nasce la loro prima linea di prêt-à-porter, che segna l’inizio del loro successo internazionale e la costruzione del famoso maglificio, luogo fondamentale per il clan Missoni.

Due anni dopo l’inaugurazione della fabbrica, Rosita e Ottavio Missoni fanno costruire una villa moderna a pochi minuti di distanza, a Sumirago. La casa a due piani, che si trova a circa 30 chilometri a nord-ovest di Milano, è piena di arte, fiori, tessuti e, soprattutto, souvenir. È un  luogo pieno di ricordi del tempo trascorso insieme dalla coppia, prima come marito e moglie, poi come genitori e nonni.

Ottavio Missoni seduto sulla sua scrivania con diversi campioni di tessuto a Sumirago, 1984.

© Angelo Deligio / Getty Images

Ottavio Missoni nella cantina della casa di Sumirago, 1984.

© Angelo Deligio / Getty Images

A Sumirago, Rosita e Ottavio Missoni hanno una loro routine ideale. Lei passeggia nel giardino della tenuta e raccoglie peonie. Lui organizza feste nella grande sala da pranzo vetrata, e insieme vanno in fabbrica. La coppia realizza abiti che vengono distribuiti in tutto il mondo, ma la loro vita familiare resta lontana dal mondo della moda.

Ancora oggi, la casa di Sumirago è piena dei doni portati dagli ospiti a quei tempi. Nel soggiorno è appesa la tavolozza usata da Balthus. Il tè viene servito nel servizio di vetro di Murano di Piaggi. La villa trasuda nostalgia, ma la forza motrice principale della casa rimane la stessa: la comunicazione. Perché i Missoni non sono bravi solo a creare abiti. Sanno anche costruire relazioni.  

Per loro i rapporti familiari sono sacri e, naturalmente, i figli hanno preso le redini della maison. Angela si occupa del prêt-à-porter, Vittorio dell’azienda e Luca dell’archivio. Poi è stato il turno dei nipoti. Margherita si occupa degli accessori, Francesco scrive un libro con le ricette di famiglia e Marco sfila in passerella. La cosa più impressionante di questo passaggio di consegne è che il clan non si limita a lavorare insieme come una squadra, ma vive insieme. Angela Missoni vive a Brunello, un piccolo paese a cinque minuti da Sumirago, in una villa degli anni ‘60 i cui giardini sono stati progettati dall’architetto italiano Pietro Porcinai. Ogni sabato, Angela Missoni apparecchia la tavola e accoglie i presenti per il pranzo. Sua figlia, Margherita Missoni, vive a Montonate, un altro piccolo paese vicino, in una casa calda e colorata dove la famiglia ama riunirsi.

Ottavio e Rosita Missoni negli uffici della maison a Sumirago, negli anni Novanta.

© Archivio Apg / Getty Images

Vittorio e Luca Missoni, figli di Ottavio e Rosita Missoni, negli uffici della maison Missoni a Sumirago, negli anni Novanta.

© Archivio Apg / Getty Images

Quando scelsero di stabilire la loro sede aziendale e la loro casa a Sumirago, Rosita e Ottavio Missoni non immaginavano che questa zona tranquilla e senza pretese sarebbe diventata il quartier generale della famiglia. Da allora sono passati cinquant’anni, e molte cose sono cambiate. Ottavio Missoni e suo figlio Vittorio non sono più tra noi. Ma i Missoni continuano a proporre creazioni uniche, e Sumirago è ancora la loro base. È il luogo delle feste, dei compleanni e delle celebrazioni, il luogo in cui quattro generazioni di Missoni si riuniscono davanti a piatti di risotto e bicchieri di vino.

E dalla sua finestra, Rosita Missoni continua ad ammirare il Monte Rosa, che le permette di scoprire ogni mattina una nuova tonalità di colore.

Ottavio Missoni nella sua biblioteca a Sumirago, 1984.

© Angelo Deligio / Getty Images

Ottavio e Rosita Missoni raccolgono limoni a Sumirago, 1984.

© Angelo Deligio / Getty Images

Articolo pubblicato su AD Francia, adattato da Paola Corazza.

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