Allarme Trichinosi: cos’è, sintomi, e cura – Impronta Unika

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Dopo la scoperta di diversi casi di trichinosi (o trichinellosi) nell’uomo a Foggia, le autorità sanitarie della regione hanno avviato controlli sui prodotti alimentari sospettati di essere contaminati dal parassita che causa questa malattia.

Che cos’è la trichinosi

La malattia è causata dall’ingestione di carne cruda o poco cotta infestata (o di suoi derivati, per esempio: salsicce fresche), che contiene larve di nematodi, cioè vermi microscopici appartenenti al genere Trichinella. La trichinosi impiega da 2 a 12 giorni per manifestarsi.

La maggior parte delle infezioni segnalate si verificano durante il periodo invernale, in concomitanza con l’attività venatoria e la macellazione di suini provenienti da allevamenti familiari e quindi non controllati da epidemie influenzali ufficiali.

La gravità dei sintomi clinici dipende dalla dose di larve infettanti ingerite. Molti casi rimangono completamente asintomatici o manifestano sintomi lievi, che spesso vengono erroneamente attribuiti ad influenza nelle prime fasi di progressione della malattia.

In alcuni casi, le persone affette da cisticercosi accusano disturbi del tratto digestivo, come diarrea e vomito; quando le larve rilasciate dalle cisti ingerite passano nel flusso sanguigno, possono comparire febbre alta e dolori articolari diffusi.

In 3 settimane, le larve si incistano nel tessuto muscolare. A questo punto, i pazienti avvertono dolore e debolezza muscolare e astenia, una condizione caratterizzata da estrema stanchezza o mancanza di energia. Nelle infestazioni più gravi, soprattutto quando vengono colpiti organi come il cervello, i pazienti possono morire a causa di complicazioni come meningite o polmonite.

Diagnosi e cura

La diagnosi viene generalmente effettuata identificando le larve in biopsie di tessuto muscolare o attraverso test sierologici. La terapia si basa sull’utilizzo di farmaci vermicidi.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda un trattamento immediato per le infezioni da parassiti, che dovrebbe includere sia un antielmintico per uccidere i vermi sia antidolorifici o steroidi per ridurre l’infiammazione.

Prevenzione

Per prevenire la diffusione, è fondamentale adottare misure di igiene alimentare, come cuocere accuratamente le carni ed evitare di mangiare carne cruda.

La cottura della carne a 65°C uccide il parassita, ma è importante che questa temperatura raggiunga tutte le parti dell’alimento.

Per evitare la diffusione della malattia, è meglio non mangiare carne cruda o poco cotta o qualsiasi carne che non sia stata ispezionata da un veterinario.

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