La chiamavano “La Regina di Palermo”, e lei con la sua grazia e con la sua magnetica presenza, una regina lo fu davvero. Donna Franca Florio, protagonista della Palermo di fin de siècle, mito incontrastato di quella Belle Époque all’italiana che attirava nella città siciliana le migliori menti artistiche, i politici e l’aristocrazia di tutta Europa, figura dotata di bellezza, charme e cultura, sta vivendo oggi una nuova fortuna.
Tutti si interessano alle vicende della sua famiglia, in molti sognano di vivere i fasti del suo regno privato, affascinati dalle pagine dei romanzi di Stefani Auci, I Leoni di Sicilia e L’Inverno dei Leoni. Un successo che profuma di zagara, di acqua di colonia, di fili di perle. E di mare, che è tutt’uno con la storia di Palermo e con quella di una villa di eterna bellezza, un tempo residenza della famiglia Florio.
Villa Igiea è una mirabile struttura in stile neogotico a venti minuti da Palermo, progettata dall’architetto del Liberty Ernesto Basile per volere di Ignazio Florio. Nata come sanatorio venne prontamente riconvertita da Ignazio in Grand Hotel Villa Igiea: attirando immediatamente le teste coronate, i diplomatici e i personaggi più influenti del momento. Tanto che i Florio decisero di eleggerla a loro dimora.
Proprio qui oggi Donna Franca ha ricevuto l’ennesimo omaggio della contemporaneità: a lei è dedicata una suite principesca, affacciata sul golfo dell’Acquasanta, 144 mq di spaziosa eleganza, cromie raffinate, dettagli unici ispirati al periodo edoardiano e della Belle Époque in cui Villa Igiea è stata costruita. A guidare i lavori di restauro di tutta la Villa è stata Olga Polizzi, Deputy Chairman & Design Director di Rocco Forte Hotels, in collaborazione con Paolo Moschino di Nicholas Haslam Studios. Polizzi ha curato ogni dettaglio della proprietà, dando vita a questa suite regale.
La spaziosa suite, con la sua discreta privacy, è ubicata nella palazzina adiacente al complesso della Villa: un tempo questa struttura era usata dai Florio per ricevere gli ospiti stranieri, ed era infatti chiamata Circle des Etrangers.
Il restauro della palazzina ha dato vita oggi ad un nuovo “circolo”: qui potranno soggiornare ospiti fortunati, baciati dalla notte palermitana, risvegliati dal cinguettìo delle rondini, circondati da un lusso chiaramente europeo, ma con radici siciliane: c’è un po’ di Trinacria in ogni suite di Villa Igiea, ceramiche fatte a mano dai migliori artigiani, opere d’arte di artisti siciliani, libri dei più rinomati autori dell’isola, mobili d’antiquariato accuratamente selezionati, e tendaggi e tessuti che richiamano nella palette l’anima della Villa.
Anzi, ad ispirare la tavolozza delle nuance predilette da Polizzi è stata la mirabile Sala Basile, i cui affreschi parietali in stile Liberty, opera del pittore Enrico De Maria Bergler, hanno suggerito certi toni di verde salvia, azzurrini e grigi cerulei, gialli alba e rosa tenui. Tutte sfumature che si abbinano con il blu oltremare con cui sono profilati, ad esempio, gli stucchi della Suite Franca, decorata con gusto sopraffino: divani in palette ciano, con cuscini en pendant, un magnifico letto a baldacchino con tessuti freschi e colori riposanti, specchiere antiche, mobilio d’antiquariato, dipinti di fine ’800. Sontuosa ma discreta, affascinante e signorile, la Suite gode anche di una terrazza privata, da cui si gode una vista incantevole sul mare e sulla vegetazione del giardino, i cui alberi e arbusti sono gli stessi tra cui passeggiavano Ignazio e Franca Florio.
Chi soggiorna a Villa Igiea lo sa, questo non è solo un hotel. Ma un pezzo di storia, una memoria di suggestiva grandezza, un mondo a parte. Vivere una villeggiatura in suite, così come d’uso fino alla prima metà del ’900, è esperienza, passateci il termine, da romanzo. La struttura, protetta dal Monte Pellegrino, e affacciata su un mare azzurro paradiso, è gestita con un rispetto principesco dal gruppo Rocco Forte, che ne ha fatta una delle sue perle di ospitalità. Svegliarsi di fronte al placido golfo dell’Acquasanta, aver l’onore di salire la scala in legno, scricchiolante e lucida, che introduce alla già citata Sala Basile, salone interamente affrescato in stile Art Nouveu, circondati da fanciulle dalle delicate vesti, tra spirali di lunghi capelli e corolle di fiori, fregi e decori liberty, è un sogno. Così come lo è rilassarsi di fronte al mare, dove la colazione è servita, tra argenti e ceramiche Richard Ginori, e fiori e corolle, e sapori di agrumi e menta. Qui la contemporaneità si fa discreta, ma presente, con accorgimenti calibrati.
I gusti sono semplici ma i piaceri abbondanti: la cucina del ristorante Florio è stellata (i menù sono a cura di chef Fulvio Pierangelini), i cocktail (firmati dal “maestro del bar” Salvatore Calabrese) sono geniali e irresistibili inviti a mille brindisi (da provare il Donna Franca, con la sua spuma di ciliegia). Niente è lasciato al caso. Persino l’immancabile partita di tennis, nel campo storico usato anche dai Florio, si fa vista mare, tra le palme del giardino. E per aspirare, giocando, a immedesimarsi in Donna Franca, una delle più belle dame del suo tempo, ovale perfetto e incarnato luminoso, si possono provare i trattamenti della rinnovata Villa Igiea Spa, una spettacolare “sicilian spa” con maioliche e profumi tipici della zona, che utilizza il protocollo Skincare Irene Forte, una linea innovativa di prodotti botanici, raccolti nella fattoria biologica del Verdura Resort di Sciacca (da provare il Trattamento Etna Viso Anti-età).
Non resta che farsi cullare dal frinire delle cicale, abbandonandosi nel maestoso letto king size della suite più bella di Sicilia.