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Ci sono gli assalti ai bancomat, le fughe dalle case nelle zone calde, la paura della guerra che bussa alla porta. Ma soprattutto si sta mobilitando l’esercito: oltre 120mila uomini ai quali si aggiungeranno i riservisti dell’esercito di età compresa tra 18 e 60 anni richiamati dal governo, il che porterebbe gli effettivi a oltre 200mila uomini. E’ quanto prevede un decreto firmato dal presidente Zelensky e che indica come il Paese si stia preparando a difendersi dalla probabile invasione russa e che ha approvato un decreto che consente di fornire armi anche alla popolazione civile.

Secondo gli Stati Uniti, anche se a dire il vero sono settimane che ne parlano con toni allarmistici, «l’attacco della Russia dovrebbe partire entro 48 ore». Un funzionario del Pentagono sostiene in una dichiarazione a Newsweek che le forze militari di Mosca «sonno vicine al 100% e sono pronte a entrare in azione». Il dipartimento della Difesa Usa denuncia anche diverse violazioni dello spazio aereo ucraino con «voli di ricognizione» dell’aviazione militare del Cremlino,Per questo lo stato di emergenza sarà imposto dal governo ucraino in tutte le regioni del Paese con eccezione di Dontetsk e Luhansk, dove le forze ucraine sono già impegnate militarmente contro i separatisti filo russi e si è molto più vicini allo stato di guerra vero e proprio.

Il provvedimento durerà inizialmente trenta giorni, anche se prima di entrare in vigore dovrà essere approvato dal Parlamento. Allo stesso tempo l’esecutivo ha sollecitato i cittadini ucraini residenti in Russia – si stima che siano più di 2,5 milioni – a lasciare il Paese immediatamente. Se la giornata non ha registrato scontri maggiori, nel Donbass si è continuato a sparare e, secondo quanto riferisce Kiev, i separatisti russofoni avrebbero ucciso un militare ucraino ferendone altri sei.Il presidente Zelensky, che ha ribadito l’intenzione di far aderire l’Ucraina all’Unione europea e alla Nato, denuncia una serie di attacchi informatici contro i siti governativi: gli hacker russi hanno infatti colpito i principali portali istituzionali riuscendo a oscurarli per diverse ore.

Sul fronte delle ritorsioni economiche nei confronti della Russia anche gli Stati Uniti e l’Ue sono intervenute con un pacchetto di sanzioni contro banche e personalità del mondo politico ed economico vicine al Cremlino che si aggiunge a quelle varate martedì da Londra. Secca la reazione della Russia che non sembra temere molto l’arma delle sanzioni: «Non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che alle sanzioni verrà data una risposta forte, non necessariamente simmetrica, ma ben calcolata e dolorosa per la parte americana”, si legge in una nota pubblicata sul sito web del ministero degli Esteri russo. «La pressione delle sanzioni non è in grado di influire sulla nostra determinazione a difendere i nostri interessi», si legge nella dichiarazione.