17 gen 2023 – 08:48 Aggiornamento
Trovato e perquisito il covo di Messina Denaro
I carabinieri del Ros in azione nella notte a Campobello di Mazara, dove risiedeva l’autista del padrino trapanese
CAMPOBELLO DI MAZARA – I carabinieri del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei carabinieri e la procura di Palermo hanno individuato e perquisito il covo del boss Matteo Messina Denaro, arrestato ieri mattina alla clinica Maddalena di Palermo, a Campobello di Mazara, nel trapanese.
Secondo quanto si apprende, alla perquisizione, durata tutta la notte, ha partecipato personalmente il procuratore aggiunto Paolo Guido che da anni indaga sull’ex latitante di Cosa nostra. L’edificio, che si troverebbe nel centro abitato, è stato setacciato palmo a palmo. Non è ancora noto cosa sia stato trovato all’interno del covo.
Centro di 11’000 abitanti in provincia di Trapani, Campobello è il paese di Giovanni Luppino, l’uomo che ieri ha accompagnato il capomafia alla clinica Maddalena dove è scattato il blitz e che è finito in manette assieme al boss. Campobello è a soli 8 chilometri da Castelvetrano, paese di origine di Messina Denaro e della sua famiglia.
L’individuazione del covo e la sua perquisizione sono tappe fondamentali nella ricostruzione della latitanza del capomafia. E non solo: diversi pentiti hanno raccontato che il padrino trapanese era custode del tesoro di Totò Riina, documenti top secret che il boss corleonese teneva nel suo nascondiglio prima dell’arresto, fatti sparire perché la casa, a differenza di ora, non venne perquisita.