Appena sopra Sagrado, dove il Carso goriziano offre angoli di natura e di quiete soavi, sorge l’azienda agricola Castelvecchio. La vista che si gode da qui è davvero unica e in particolari giornate abbraccia tutta la regione Friuli-Venezia Giulia, dalle vette delle Alpi Giulie sino al Golfo di Trieste. Le ricche suggestioni paesaggistiche della zona si fondono con le nobili e antiche origini di questi luoghi, testimoniate ancora oggi dalla villa rinascimentale dall’incantevole parco punteggiato di cipressi e dalle querce secolari della vastissima tenuta boschiva.
Attraverso gli anni, splendori e rovine hanno segnato queste terre che ancora oggi ripropongono la sfida di un terreno difficile, arido e roccioso, ma capace di inaspettate alleanze con l’uomo: terre rosse ricche di argille, ferro e in superficie (soprattutto nei loro appezzamenti) di altrettanta sostanza organica.
Così negli anni Settanta vengono piantati i primi vigneti, che oggi si estendono per 35 ettari. L’elemento determinante per la coltivazione fu allora ed è ora (dal 2013 in biologico, dal 2018 anche biodinamico), la disponibilità dell’acqua: grazie, infatti, ai tipici fenomeni del Carso, sotto la superficie durissima e di roccia calcarea si formano bacini (doline) in cui l’acqua si raccoglie e si mantiene. La sontuosa Villa della Torre Hohenlohe, le Terrazze panoramiche e il Parco (favoloso percorso di memorie e meditazione sui primi celebri versi di Ungaretti), recano ancora i segni degli eventi bellici e delle dodici battaglie dell’Isonzo, che infiammarono il territorio durante la Prima guerra mondiale. Eppure, la Tenuta Castelvecchio ricorda ancora antiche nobiltà e splendori, mantenendo intatto il fascino ed il mistero dell’altopiano carsico, territorio di persone tenaci e pionieri del “rinascimento enologico”.
Un angolo di natura e di serenità fuori dall’ordinario, capace di elargire vini di personalità in cui sia i rossi (Refosco dal Peduncolo Rosso, Terrano, Cabernet Sauvignon e Franc) sia i bianchi (Vitovska, Malvasia e Sauvignon Blanc) raccontano finezza e specificità.
James’ Tasting
Refosco Dal Peduncolo Rosso Castelvecchio Carso DOC 2019
Da uve 100% Refosco, fermenta con macerazione in acciaio per circa 15 giorni. Dopo i primi 4 mesi in acciaio inox per completare la malolattica, il vino viene lasciato per un anno in piccoli fusti di rovere francese e californiano, per poi proseguire con un anno in botti più grandi di rovere di slavonia/francese. La trama aromatica è ricca e articolata, intreccia umori di lampone, sottobosco e note speziate. Palato di ottima compattezza, succoso, dove la freschezza acida del frutto che ricorda la visciola, dialoga con lievissime note fumé, senza rinunciare ad una vena salina sottile e infiltrante.
James’ Tasting
Vitovska Castelvecchio Carso DOC 2020
Dopo una raccolta ultra-selettiva delle uve, avviene una pressatura altrettanto soffice dei grappoli, per poi passare alla fermentazione alcolica e successivo affinamento in sur lie acciaio. Sentori di miele, camomilla, erbe officinali e una deliziosa ombra di torba, questa Vitovska viene fuori lentamente nella sua accezione più “rocciosa” e introversa. Al palato accelera con disinvoltura esprimendo grande bevibilità e immediatezza. Frutto integro e fine con finale alquanto sapido e piccoli ritorni speziati (sesamo).