sara-un-mese-molto-difficile-per-il-donbass
Spread the love

La Commissione Ue: «Putin sta usando il tema alimentare come un’arma». E «l’impatto si sente non solo sull’Ucraina».

Mosca ha nuovamente chiarito la sua posizione verso Finlandia e Svezia: «Non devono ospitare nessuna struttura della Nato», in caso contrario, «reagiremo». Trovati 200 corpi in un rifugio a Mariupol.

Si combatte anche nelle aule di tribunale la guerra in Ucraina. Ieri, dopo la condanna all’ergastolo di Vadim Shishimarin, il governo filo-russo del Donbass ha risposto con la promessa di processare tutti i 2500 combattenti ucraini fatti prigionieri durante la battaglia dell’Azovstal. 

Kiev ha rilanciato rinviando a giudizio una serie di altri imputati, 48 tra soldati e ufficiali russi e filo-russi, per crimini di guerra e uccisione di civili. E a proposito di civili sono tre le vittime innocenti di bombardamenti nel Donbass registrate nella giornata di ieri. Zelensky dopo il suo intervento in diretta al Forum di Davos – con l’appello a boicottare l’economia russa – ha dichiarato di volere un incontro di persona con Putin, perché «solo così si potrà fermare veramente la guerra». E intanto le bombe continuano a cadere. 

keystone-sda.ch / STR (Leo Correa)

Sarà un mese molto difficile per il Donbass.

L’invasione nella fase più attiva

L’invasione dell’Ucraina è entrata nella fase di maggiore attività. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzyanyk. Le forze russe stanno cercando di accerchiare le truppe ucraine nelle città di Severodonetsk e Lysychansk. Motuzyanyk ha aggiunto che le truppe russe non hanno rinunciato ai tentativi di attraversare il fiume Siverskyi Donets.

Schroeder nel consiglio di vigilanza di Gazprom

Il colosso energetico russo Gazprom ha nominato l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder nel consiglio di vigilanza. Lo riporta la emittente tedesca Ntv, citando la stessa compagnia. (fonte ats)

keystone-sda.ch / STF (Dmitry Lovetsky)

L’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder.

Completato lo sminamento del porto di Mariupol

Gli ingegneri dell’esercito russo e gli specialisti della flotta del mar Nero hanno completato le operazioni di sminamento della fascia costiera e del porto di Mariupol. Lo riferisce il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass, secondo cui nel corso dell’operazione sono stati trovati 12 mila esplosivi e armi. (fonte ats)

Sanzioni Ue, lavori in corso

Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel sta consultando tutti i leader dei 27 Stati membri in preparazione del vertice dei capi di stato Ue della prossima settimana, il 30 e 31 maggio e «i lavori sono in corso». È quanto si apprende da fonti europee dopo la notizia della lettera inviata a Michel dal premier ungherese Victor Orban, con la richiesta di tenere il tema dell’embargo del petrolio fuori dal summit in assenza d’indicazioni precise sui fondi per Budapest a compensazione dello stop alle forniture di Mosca. Dalle stesse fonti trova riscontro la notizia della lettera, anticipata dal Financial Times. (fonte ats)

Allentato il coprifuoco a Odessa

Da domani il coprifuoco nella città di Odessa e nella relativa regione, durerà dalle 23 fino alle 5 del mattino. Lo riportano i media ucraini, citando il governo dell’oblast di Odessa. Viene concessa un’ora in più. Fino a oggi infatti il coprifuoco durava dalle 22 alle 5. (fonte ats)

Fondi sovrani russi per la ricostruzione dell’Ucraina, l’apertura di Berlino

«La Germania è politicamente aperta al dibattito sull’utilizzo dei beni sovrani russi congelati per la ricostruzione» dell’Ucraina. Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, al termine dell’Ecofin, precisando tuttavia che occorre «essere molto precisi nel distinguere tra i beni sovrani, come quelli appartenenti alla banca centrale russa, e quelli privati», per i quali la Germania ha «delle garanzie». Tra gli Stati membri molti sono «politicamente a favore» della misura, ma vi sono diversi «problemi legali» da risolvere, ha spiegato. (fonte ats)

Quasi 4000 vittime civili in Ucraina

L’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha reso noto che 3942 civili sono morti e 4’591 sono rimasti feriti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. Lo riporta Ukrinform sottolineando che tra le vittime ci sono quasi 260 bambini. Il bilancio, secondo lo stesso Ohchr, sarebbe comunque ancora più drammatico, considerando che «le informazioni provenienti da alcuni luoghi d’intensi combattimenti sono in ritardo e molti rapporti sono ancora in attesa di conferma», scrive Ukrinform. (fonte ats)

Il grano ucraino è arrivato in Lituania

Il primo treno merci con un carico di grano dall’Ucraina è arrivato in Lituania attraverso la Polonia, al porto di Klaipeda. Lo hanno riferito le ferrovie di stato di Vilnius. Per le sue esportazioni, Kiev è alla ricerca di rotte alternative ai porti ucraini, bloccati dal conflitto con la Russia. (fonte ats)

keystone-sda.ch / STF (Emilio Morenatti)

Le perdite dirette e indirette in Ucraina ammontano a circa 1000 miliardi di dollari.

Mille miliardi di dollari di perdite per l’Ucraina

In questi quattro mesi la guerra in Ucraina è costata circa 1000 miliardi di dollari in perdite dirette e indirette. Lo ha affermato Oleg Ustenko, consigliere del presidente dell’Ucraina per le questioni economiche. «Dopo aver attaccato l’Ucraina, la Russia ha immediatamente iniziato a distruggere i nostri beni, infrastrutture ed economia. Dopo la prima settimana di guerra, le sole perdite dirette – dovute ai beni distrutti – ammontavano a 100 miliardi di dollari». Comprese le perdite indirette per l’economia nazionale, si arriva all’enorme cifra di cui sopra. Pari, aggiunge Ustenko, «a cinque volte il nostro PIL annuale del 2021».

Svezia-Finlandia nella Nato, «la disinformazione russa è in moto»

La disinformazione russa si è messa in moto con l’intento specifico di screditare la scelta di Svezia e Finlandia di entrare nella Nato. Lo fa sapere una fonte diplomatica europea all’agenzia di stampa italiana Ansa. «L’operazione – spiega il funzionario – non è destinata solo alle opinioni pubbliche dei due Paesi ma anche al resto d’Europa, con ramificazioni fino al mondo arabo». Benché non ancora su scala «massiccia», i radar dell’unità Ue che si occupa del monitoraggio dello spazio informatico hanno registrato un aumento «sostanziale» delle attività russe, con diverse «narrazioni» tese a dipingere l’ingresso nella Nato come «dannoso e forzato». (fonte ats)

Una base militare russa a Kherson? 

I separatisti filorussi che controllano Kherson, nel sud dell’Ucraina, chiederanno a Mosca di installare una base militare nella regione. Lo riportano le agenzie russe, precisando che una decisione in merito non è stata ancora presa da Mosca. «Dovrebbe esserci una base militare della Federazione russa nella regione di Kherson. La chiederemo, e l’intera popolazione è interessata», ha detto il vicecapo dell’amministrazione creata dai russi, Kirill Stremousov. L’ultima parola, ha spiegato, «spetta al ministero della Difesa, che si coordinerà con noi». (Fonte ats)

As easily as Mr. #Kissinger proposes to give 🇷🇺 part of 🇺🇦 to stop the war, he would allow to take Poland or Lithuania away. It’s good that Ukrainians in the trenches do not have time for listening to “Davos panickers”. They’re a little bit busy defending Freedom and Democracy. pic.twitter.com/2zraPDummx

— Михайло Подоляк (@Podolyak_M) May 24, 2022

“I fifoni di Davos”

«Con la stessa facilità con cui propone di dare alla Russia parte dell’Ucraina per fermare la guerra, Kissinger permetterebbe di portare via Polonia e Lituania»: lo scrive in un tweet Michailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, replicando alle affermazioni fatte al Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR) dall’ex segretario di Stato Usa. «È un bene – continua Podolyak – che gli ucraini nelle trincee non abbiano il tempo di stare a sentire i “fifoni di Davos”. Sono infatti troppo occupati a difendere la Libertà e la Democrazia». (Fonte ats)

«Se non è con noi, è contro di noi»

Boris Bondarev, diplomatico russo, ha annunciato ieri le sue dimissioni con una lettera aperta inviata ai media. Dal Cremlino, il portavoce Peskov ha dichiarato: «Il Cremlino non è a conoscenza di questa lettera. Se era un dipendente del ministero degli Esteri, allora è una questione che riguarda il Ministero. Possiamo solo dire che il signor Bondarev non è più con noi, anzi, è contro di noi». (Fonte ats)

«Basato su fake news». Il Cremlino critica il piano di pace italiano

Il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex presidente russo, Dmitri Medvedev, ha criticato il piano di pace italiano per l’Ucraina affermando che «c’è la sensazione che sia stato preparato non da diplomatici ma da politologi locali, che hanno letto dei giornali provinciali e operano soltanto sulla base delle notizie false ucraine». Lo riporta l’agenzia di stampa statale russa Tass. «Se si devono proporre iniziative di pace allora dovrebbero basarsi su un approccio reale che deve rispecchiare lo stato delle cose. E un tale documento già da tempo è stato proposto dalla Russia per la discussione», ha dichiarato Medvedev. Il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, scrivendo sul suo sul suo canale Telegram, ha aggiunto che le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk non torneranno mai all’Ucraina. «Le Repubbliche del Donbass hanno preso la decisione finali sul loro stato e non torneranno mai più. Questo è inaccettabile per coloro che ricordano cosa è successo agli accordi di Minsk e le uccisioni di civili» nelle due repubbliche, ha detto Medvedev, commentando i resoconti dei media sul piano italiano per risolvere la crisi ucraina. (fonte ats)

Getty

LUe: «Ci sono le prove che la Russia ruba il grano ucraino. E l’impatto si sente non solo sull’Ucraina».

«La Russia ruba il grano ucraino. Ci sono le prove»

«Putin sta usando il tema alimentare come un’arma, l’impatto si sente non solo sull’Ucraina ma in Africa e Asia: non abbiamo dubbi che le truppe russe rubano il grano ucraino o distruggono le scorte, si sono varie prove. Non possiamo dire cosa possiamo e vogliamo fare per contrastare la situazione perché è in corso una guerra ma sono in corso discussioni su come intervenire una volta che le navi hanno lasciato i porti». Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue. «Bisogna sollevare la questione a livello globale e lo stiamo facendo, l’Egitto si è rifiutato di accettare grano rubato dall’Ucraina». (fonte ats)

In Russia cresce l’insoddisfazione verso Putin

«Cresce in Russia l’insoddisfazione personale nei confronti di Vladimir Putin nei circoli del potere russo»: lo scrive la testata indipendente online Meduza, citando proprie fonti anonime al Cremlino e nel governo di Mosca. «Imprenditori e membri del governo accusano Putin di non aver valutato appieno l’impatto delle sanzioni, con le quali non si può vivere normalmente. Il fronte dei falchi invece imputa allo zar di non aver agito in Ucraina con maggiore decisione», afferma una fonte. L’ala più favorevole al negoziato invece non vede nessun tentativo «per arrivare a una fine» del conflitto, che i falchi vorrebbero portare a termine «con la mobilitazione dei riservisti e l’attacco a Kiev». (fonte ats)

Quello che resta di un villaggio, dopo il passaggio di un elicottero carico di barrel bombs. La foto è scattata a Sud di Idlib nel 2015.

Quei bombaroli siriani che Putin è pronto a schierare in Ucraina

Si tratta del corpo di artificieri che ha inventato le strazianti “barrel bombs” usate da Assad per far strage di civili

Apri articolo

Ue, altri 500 milioni di euro di aiuti militari all’Ucraina

Il Consiglio europeo ha dato il via libera oggi a una quarta tranche di risorse a sostegno dell’Ucraina. Altri 500 milioni di euro, che portano così il totale a quota 2 miliardi. Il Consiglio, si legge in una nota, «ha adottato due misure assistenziali nell’ambito dell’European Peace Facility che consentiranno all’Ue di fornire ulteriore supporto alle capacità di resilienza delle Forze Armate ucraine di difendere l’integrità territoriale e la sovranità del Paese e di proteggere la popolazione civile dall’aggressione militare in corso da parte della Russia». Nel dettaglio, il pacchetto di misure sarà suddiviso – in base alle richieste di Kiev – in 490 milioni di euro per dotazione militare e 10 milioni per scorte, equipaggiamento protettivo, materiale di primo soccorso e carburante.

Ricostruire l’Ucraina «anche con asset russi»

«Non dovremmo lasciare nulla di intentato» per la ricostruzione dell’Ucraina «incluso, se possibile, l’utilizzo degli asset russi». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando a Davos. «La ricostruzione del Paese dovrebbe combinare investimenti massicci con riforme ambiziose. L’Ucraina appartiene alla famiglia europea», ha sottolineato. «I segnali di una crescente crisi alimentare sono evidenti. Dobbiamo agire con urgenza. Per questo sto lavorando con il presidente egiziano Sisi per affrontare le ripercussioni della guerra con un evento focalizzato sulla sicurezza alimentare e in Europa e nella regione. È tempo di porre fine alle dipendenze malsane. È tempo per creare nuove connessioni», ha aggiunto la von der Leyen. (fonte ats)

Von der Leyen: «L’Ucraina deve vincere. Faremo tutto il possibile»

«L’Ucraina deve vincere la guerra. E l’aggressione di Putin deve essere un fallimento strategico. Faremo tutto il possibile per fare in modo che gli ucraini prevalgano e riprendano il futuro nelle loro mani». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen intervenendo a Davos. Con la guerra «è stato messo in discussione l’ordine internazionale», ha aggiunto. (fonte ats)

AFP

Zelensky premia un soldato ucraino, conferendogli il titolo di eroe del Paese.

«Riconquistare la Crimea? Perderemmo centinaia di migliaia di soldati»

La riconquista militare della Crimea da parte di Kiev sarebbe possibile solo al prezzo di enormi perdite umane. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato da Ukrainska Pravda, parlando di «centinaia di migliaia» di soldati ucraini che perderebbero la vita. In riferimento alla guerra, Zelensky ha dichiarato che «stiamo pagando un prezzo alto, ma ci sarà sicuramente una vittoria, perché semplicemente non c’è altra via d’uscita». Allo stesso tempo, Zelensky ha detto di sapere che «qualsiasi guerra finisce con la diplomazia, che può portare alla pace, e la pace è il desiderio di ogni persona normale». 

Mosca reagirà a strutture Nato in Svezia e Finlandia

La Russia vedrà l’espansione delle infrastrutture della Nato in Finlandia e Svezia come una minaccia diretta alla sua sicurezza e dovrà reagire. Lo afferma il Segretario del Consiglio di sicurezza di Mosca Nikolaj Patrushev, citato dall’agenzia russa Interfax. (ats ans)

Un grattacielo svela 200 cadaveri

Circa 200 corpi sono stati trovati a Mariupol tra le macerie di un rifugio durante lo smantellamento dei blocchi di un grattacielo. Lo ha annunciato su Telegram il portavoce del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko, riportato da Unian. «Mariupol. Cimitero», ha scritto Andryushchenko, aggiungendo che i corpi sono rimasti lì per diverso tempo dato lo stato di decomposizione e che un gran numero di cadaveri è «stato stipato dai russi in un obitorio improvvisato vicino alla metropolitana, sulla strada». (ats ans)

In arrivo una nuova offensiva su Zaporizhzhia

L’esercito russo si prepara a riprendere l’offensiva nell’area di Vasylivka a Zaporizhzhia in direzione Bakhmut. Lo scrive lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate ucraine nel rapporto della mattina, citato da Ukrainska Pravda. (ats ans)

Nuovo mandato di arresto per Yanukovich

La Procura generale ucraina ha spiccato un nuovo ordine d’arresto nei confronti dell’ex presidente filorusso Viktor Yanukovich, accusato di «tradimento» per l’accordo di Kharkiv del 2010 con Mosca sulla base navale di Sebastopoli, che ha assicurato l’autonomia amministrativa della città, quartier generale della Flotta russa sul Mar Nero. La Procura, riferisce Reuters online, accusa l’ex presidente di aver contribuito al rafforzamento della presenza militare russa in Crimea decisiva per la successiva annessione nel 2014. Yanukovich, già condannato a 13 anni di carcere in contumacia per i morti di Maidan a Kiev, è ricercato anche per essere fuggito dal Paese con l’appoggio dei militari di Mosca. (ats ans)

Il diplomatico russo che si è dimesso dall’Onu: «Mi vergogno del mio Paese»

Boris Bondarev, consigliere per la Russia presso l’Onu dal 2019, si è dimesso dal suo ruolo, dicendo in una dichiarazione: «Non mi sono mai vergognato tanto del mio Paese». Nelle sue parole, Bondarev non si è contenuto affatto: «La guerra aggressiva scatenata da Putin contro l’Ucraina, e di fatto contro l’intero mondo occidentale, non è solo un crimine contro il popolo ucraino, ma anche il crimine forse più grave contro il popolo russo». Si tratta di una decisione decisa da un gruppo di dirigenti «che vuole solo restare al potere per sempre». «Non voglio più essere associato a quello che il mio governo sta facendo». Quella di Bondarev è la defezione di più alto livello nella diplomazia di Mosca dall’inizio del conflitto. Una scelta che rischia di costargli cara. «Credo che mi considerino già un traditore», ha spiegato, «mi dispiace ammettere che in tutti questi vent’anni il livello di menzogne e la mancanza di professionalità nel lavoro del ministero degli Esteri sono cresciuti costantemente» e «il ministro (degli Esteri, ndr.) Lavrov è un buon esempio di questa deriva».

Reuters/Keystone

Nel pallino: Il diplomatico russo Boris Bondarev. Sullo sfondo: una conferenza presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra.