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È l’inizio della bella stagione, il 21 giugno. Una coincidenza che casuale in realtà non è, perché la presentazione per il 2022 di Roku Gin parla, appunto, del trascorrere del tempo. Nato nel 2017 dalle idee dei distillatori di Suntory, il gin giapponese per eccellenza ha lanciato il claim “The best of every season“, nel corso di un appuntamento al Four Seasons (manco a dirlo) di Milano. Oriente e Italia miscelati dal bar manager Luca Angeli, che con quattro cocktail creati per l’occasione, ha celebrato le erbe aromatiche di Roku e l’avvio dell’estate nostrana: una variante del Gin Tonic arricchita da un liquore artigianale all’erba cedrina, oppure il Roku Roots, fresco e scenografico. Il Rose Highball, disponibile alla spina nel Bar Stilla del Four Seasons, è inoltre un omaggio alla tradizione e alla composizione tradizionale del tè giapponese.

Sulla tradizione si basa anche l’idea di Roku Gin (roku in giapponese significa sei, come le erbe infuse per ottenere il distillato): in Suntory si è partiti da un’intuizione di quasi novant’anni fa, quando il fondatore dell’azienda, Shinjiro Torii, sfidò il mercato locale lanciando Gin Hermes. Poco più di un classicissimo gin inglese, ma ben abbastanza per porre le basi di Roku, da un lustro ormai referenza di pregio nel portfolio Beam Suntory, e presente in Italia dal 2018: al profilo dell’idea originale si è lavorato concentrandosi sugli elementi naturali del Giappone, per arrivare, appunto, ai sei ingredienti principali, ben raccontati dall’ambassador Marco Gheza. Sakura (sia fiori che foglie), tè Sencha, tè Gyokuro, pepe Sansho, Yuzu; ciascuno raccolto, come giusto che sia e come recita il nuovo mantra Roku, nel rispetto della massima stagionalità. È lo shun, il momento dell’anno in cui un elemento sprigiona il massimo delle proprie caratteristiche.

Da ciascuno spicchio d’annata viene fuori il meglio che il Giappone ha da offrire, al picco delle potenzialità. In degustazione assoluta, Roku Gin è piacevolmente agrumato e ruvido, con note amarostiche anche al palato che lo rendono perfetto per una miscelazione semplice e senza eccessive preparazioni. Che sia un Gin Tonic, o una beva classica e lunga come un Collins, le espressioni del prodotto vengono esaltate in versione highball. Meno nelle ricette storiche a base gin (Negroni, Martini), ideate con London Dry e per questo non altrettanto soddisfacenti se il distillato tira fuori il suo carattere più amabile e floreale. È ormai estate, d’altronde, per cui i cocktail più freschi la faranno da padroni, e Roku Gin potrà dire brillantemente la sua.

 

rokugin.suntory.com

Category: spa