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Vacanze estive: occhi puntati sugli aeroporti

Pronti a viaggiare in aereo? Serve tanta pazienza… e per il futuro, probabilmente più soldi

Secondo il Ceo di Ryanair, infatti, i costi dei biglietti aumenteranno (e sarà questione di anni, non di mesi)

Luglio è arrivato, e con esso uno dei periodi più intensi delle vacanze estive, con centinaia di migliaia di persone pronte a mettersi in viaggio. Per chi si appresta a partire, però, è meglio armarsi di tanta, tanta pazienza.

Tra voli cancellati all’ultimo, prenotazioni modificate e tempi d’attesa esagerati, quella di quest’anno si sta rivelando un’estate da film dell’orrore.

Le motivazioni dietro alle difficoltà attuali sono ormai già note: in primis i tagli al personale che hanno avuto luogo durante la pandemia, in cui il trasporto aereo si è ridotto all’osso, con un rimbalzo che è stato tanto forte da prendere alla sprovvista i vettori. Ma anche l’aumento dei costi (ad esempio del carburante, dovuto in particolare alla guerra in corso tra Russia e Ucraina).

Tempi d’attesa: disastro Regno Unito, Italia ancora ok

Secondo una panoramica del Blick, la situazione dei tempi d’attesa è particolarmente calda in Francia (dove gli aeroporti sono paralizzati da ritardi e scioperi improvvisi per le scarse condizioni di lavoro), Paesi Bassi (Amsterdam in particolare) e Grecia (manca personale di terra e ci sono lunghe code al check-in e al ritiro bagagli), regge ancora ma potrebbe precipitare in Spagna (dove sono indetti degli scioperi e dove viene chiesta l’immediata assunzione di personale), mentre è sorprendentemente rilassata (per il momento) in Italia, dove i tempi di attesa medi sembrano ancora essere nella norma.

Il Paese più in difficoltà è invece il Regno Unito, dove la crisi è iniziata già in primavera, con migliaia di voli cancellati e tempi d’attesa infiniti. A pesare, secondo diversi politici locali, è anche la Brexit e la mancanza di lavoratori dall’Ue.

Con la situazione attuale già critica, è da vedere come e se reggeranno le infrastrutture all’ulteriore aumento dei passeggeri, previsto con l’arrivo dell’alta stagione a luglio e agosto.

Volare, sempre più caro

Oltre ai nervi, però, a”saltare” sono anche i prezzi.

Lo dimostra il fatto che cercare di prenotare un volo con Lufthansa, nel mese di luglio, sembra essere una questione solo per ricchi; a causa della situazione tesa delle prenotazioni e del traffico, la compagnia ha limitato drasticamente la sua offerta di biglietti, rendendola così più costosa.

Una questione a breve termine, e isolata ad un vettore? Parrebbe di no: Michael O’Leary, Ceo di Ryanair, ha proprio oggi dichiarato al Guardian che le tariffe aeree in generale aumenteranno per i prossimi cinque anni perché volare è diventato «troppo economico» per permettere alle aziende di realizzare profitti, a causa dell’aumento vorticoso dei costi del settore.

Il capo di Ryanair è convinto che i costi dei biglietti aumenteranno, poiché prevede che i prezzi del petrolio rimarranno «strutturalmente più alti» per i prossimi quattro o cinque anni, «fino a quando non riusciremo a staccarci dal petrolio e dal gas russo». Ha aggiunto di aspettarsi che l’anno prossimo l’industria aerea sarà colpita da pressioni inflazionistiche più ampie, tra cui i costi del personale e le tasse per il controllo del traffico aereo, sottolineando anche l’aumento delle tasse ambientali.

Quest’anno, prima di prendere un volo, dobbiamo innanzitutto armarci di tanta pazienza (e forse di un piano B?). Per gli anni a venire, invece, toccherà probabilmente considerare una spesa ancor più alta.