Vladimir Soloviev, il giornalista vicino alle posizioni di Vladimir Putin, avrebbe dovuto essere ucciso attraverso l’esplosione della sua auto. Lo scrive la Tass che cita l’ufficio stampa del Comitato investigativo russo aggiungendo che è stato aperto un procedimento penale contro i sei arrestati, tutti russi, accusati anche di essere membri del gruppo terroristico neonazista “Nazionalsocialismo/Potere bianco”, fuorilegge in Russia.
Durante le perquisizioni, gli investigatori hanno sequestrato componenti di ordigni esplosivi improvvisati, quella che si ritiene essere la bomba stessa, armi da fuoco e munizioni, insegne naziste e sostanze stupefacenti. «Gli investigatori hanno anche sequestrato passaporti ucraini falsi con informazioni personali errate, che dovevano essere utilizzati una volta commesso il crimine». Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che «certamente, lo negheranno ora, ma i fatti e le prove sono incontrovertibili».