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«L’intuizione è nata una sera d’inverno, durante una cena a lume di candela a casa di amici. Al centro della tavola un candelabro. Quella sera, con la sua atmosfera, è diventata il simbolo di una convivialità e una semplicità che mi hanno ispirato e guidato in questa avventura». Così Barnaba Fornasetti racconta la genesi della nuova Fornasetti Profumi – un progetto coltivato senza fretta e un viaggio all’interno del mondo delle fragranze, dove i profumi rievocano mondi visionari e sospesi. «Abbiamo immaginato oggetti capaci di trasformare i minuti in momenti speciali, che restituiscano valore al tempo». Ed è un tempo ritrovato quello di cui parla l’erede di Piero Fornasetti e direttore artistico dell’Atelier omonimo, un signore milanese remoto dalle mode e grande estimatore dei piaceri semplici, essenziali, destinati a non estinguersi nel giro di una stagione. 

Alla Cereria Terenzi, una fase della preparazione delle candele Fornasetti: qui la cera liquida viene colata a mano a più riprese per garantirne la qualità. Prima di essere messe in produzione vengono teste nella “sleepery room”, dove riposano come in una sorta di fase di stagionatura, durante il quale vengono sottoposte ad attenti controlli. Foto © Fabrizio Carotti / Courtesy Fornasetti

La linea Fornasetti Profumi, racconta, ha visto la luce in un periodo di profondo mutamento, in cui la pandemia ha portato cambiamenti nello stile di vita delle persone e un diverso ordine di priorità. «Il desiderio diffuso di ritrovare momenti di benessere, oggi più che mai necessario, ci ha spinto a realizzare fragranze che restituiscano beneficio non solo a chi gode del loro profumo, ma anche all’ambiente in cui ci si trova», prosegue Barnaba. «È per questo motivo che abbiamo ottenuto le nuove fragranze, così come la cera, solo da materiali ecocompatibili, di origine 100% naturale, grazie ai quali le candele liberano esclusivamente vapore acqueo nell’aria in fase di ardenza. Credo sia imprescindibile il legame tra il nostro “star bene” e quello del pianeta che abitiamo».