A quasi 10 mesi dall’inizio della guerra i pochi residenti rimasti nella città ucraina di Avdiivka escono di casa solo per raccogliere i pacchi di cibo distribuiti dai volontari. Il suono sordo delle bombe lanciate dall’esercito ucraino verso la vicina Donetsk, si sente forte anche qui. La città continua a essere vicina alla linea del fronte, come lo resta anche Bakhmut, più a nord, che si è ridotta a essere una città spettrale. Entrambe sono tra le località più contese sul fronte del Donbass.
Nel suo consueto messaggio serale Zelensky ha affermato che “la direzione di Bakhmut è fondamentale”. “Manteniamo la città, anche se gli occupanti stanno facendo di tutto per garantire che non rimanga un solo muro intero”, ha poi riferito Zelensky, aggiungendo che nella regione di Zaporizhzhia, in quella di Kherson, e nel Sud in generale l’esercito ucraino sta “gradualmente riducendo il potenziale degli occupanti” russi. Ma la difesa ucraina dovrà rafforzarsi anche in corrispondenza del confine con la Bielorussia, ha detto Zelensky dopo una riunione con i vertici militari.
La direzione dell’intelligence ucraina si è detto fiduciosa del fatto che di questo passo il conflitto potrà chiudersi entro l’estate 2023.
A essere prese d’assalto sono sia Donetsk e sia Kherson, la città a Sud che è stata liberata dagli ucraini un mese fa. Un totale di 67 razzi Grad sono stati lanciati contro la prima: secondo il sindaco filorusso di Donetsk Alexey Kulemzin, quattro civili sono rimasti feriti. Nel centro di Kherson, sono almeno due i morti provocati dai missili russi, secondo quanto afferma l’agenzia di stampa Ukrinform.
Si muore anche dall’altra parte del confine politico tra Ucraina e Russia. Un incendio è divampato nel giacimento di petrolio e gas condensato nella regione russia di Irkuts dopo un attacco ucraino provocando diversi feriti.I missili lanciati dall’esercito di Kiev hanno ucciso una persona e ne hanno ferite molte altre domenica nella regione di Belgorod, che confina con l’oblast della citta ucraina di Kharkiv.