Lunedì il vertice sull’energia. A breve dovrebbe debuttare l’embargo “light” al petrolio russo.
«Una cosa è chiara: stiamo facendo tutto il possibile per diventare il più rapidamente possibile indipendenti dalla Russia» ha detto il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner
BRUXELLES – L’Ue avanza verso il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. E finalmente debutterebbe l’embargo “light” al petrolio russo. Ovvero uno stop graduale (phasing out) all’import del greggio che viene dal freddo, sul quale anche la Germania potrebbe convergere.
Berlino infatti i suoi problemi più urgenti di approvvigionamento, grazie al patto con la Polonia per l’uso delle sue raffinerie, li ha risolti. Resta solo da comporre l’intero mosaico a 27.
La Commissione Ue sta dunque procedendo con le “audizioni” dei singoli Paesi membri, convocati a gruppetti a Palazzo Berlaymont. Oggi, a quanto si apprende, è toccato all’Italia. Domani si chiude. Lunedì, infatti, si terrà a Bruxelles il Consiglio ministeriale straordinario sull’energia, in cui i titolari dei vari dicasteri europei saranno chiamati a “fare il punto su eventuali azioni supplementari in termini di sicurezza dell’approvvigionamento, di transito del gas e di gestione degli stock di gas, in particolare in vista delle settimane e dei mesi a venire”.
Le sanzioni viaggiano su un altro binario – se si trova la quadra finale finiranno a metà settimana sul tavolo degli ambasciatori permanenti all’Ue per la “ratifica” – ma naturalmente tutti i dossier alla fine s’intrecciano. Perché la risposta a Mosca deve essere il più corale possibile.
La minaccia del Cremlino di chiudere i rubinetti del gas qualora gli acquirenti – cioè le diverse compagnie energetiche europee – non si pieghino al diktat di saldare in rubli aleggia sull’Ue. Come ben sanno Bulgaria e Polonia. «Non pagheremo il gas russo in rubli, non verremo ricattati», ha detto il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner. «Una cosa è chiara: stiamo facendo tutto il possibile per diventare il più rapidamente possibile indipendenti dalla Russia». Ed ecco spiegato il perché del consiglio straordinario.
Sul fronte sanzioni, invece, il nuovo pacchetto – al di là del petrolio – avrebbe ormai preso più o meno corpo e colpirà anche la Bielorussia per il ruolo giocato l’invasione russa, incluso il fatto di aver ospitato le truppe russe all’inizio dell’offensiva.
Dunque più banche colpite dalle misure restrittive, più individui ed entità aggiunti alla lista nera nonché, a quanto pare, restrizioni sui servizi di consulenza e cloud-based, così come sugli acquisti immobiliari. Ma, appunto, le audizioni sono ancora in corso e fino a domani non si può avere la certezza di un pacchetto blindato.