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Negli occhi e nella mente del mondo erano ancora vive le immagini celle strade di Bucha e  l’attacco alla stazione di Kramatosrk che ha provocato oltre 50 morti tra i civili in fuga dalla città nel Donbass. Ma la guerra non conosce pause ed è arrivata la notizia che e nella città di Makariv, nella regione di Kiev, sono stati trovati i cadaveri di 132 civili “torturati e assassinati”: lo ha reso noto il governo ucraino, con un tweet del ministero della Difesa.  I soccorritori, si legge ancora nel messaggio, “avanzano nel territorio liberato” dai russi “e vengono scoperti nuovi mostruosi crimini di guerra”. Secondo Kiev, la città di Makariv è semidistrutta.

Dopo i massacri di Kramatorsk e Bucha “non riesco più a piangere”,  ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky in un’intervista al tabloid tedesco Bild. Rispondendo alla domanda se prova odio per Mosca, il leader ha detto: “sì, provo odio per la Russia, per i soldati russi. Quando vedo queste immagini davanti ai miei occhi, bambini assassinati senza gambe, senza braccia, provo rancore, è terribile”. Il presidente Zelensky ha condannato l’attacco alla stazione di Kramatosrk : “Sarà inserito tra le accuse di crimini di guerra russi che saranno portate in tribunale”, ha dichiarato nel suo ultimo videomessaggio. Ma sulla nuova strage di civili è scambio di accuse tra Kiev e Mosca che respinge al mittente la responsabilità del massacro. Secondo il Wall Street Journal intanto l’Ucraina ha ordinato migliaia di fiale di antidoti per contrastare gli effetti di armi chimiche.

Nel pomeriggio il primo ministro britannico Boris Johnson si è recato in visita a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La visita a sorpresa, i cui preparativi erano stati anticipati settimane fa dalla stampa britannica, è stata annunciata da Andriy Sybyga, vicepresidente dello staff presidenziale ucraino. «La Gran Bretagna è leader nel supporto militare all’Ucraina,l eader della coalizione contro la guerra, leader delle sanzioni contro l’aggressore russo», ha scritto Sybyga su Facebook, pubblicando una foto che mostra i due leader a colloquio. Boris Johnson è il primo leader del G7 a visitare l’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio.

E su Twitter il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba, ha annunciato:  «Abbiamo creato un archivio online per documentare i crimini di guerra della Russia. Le prove raccolte delle atrocità commesse dall’esercito russo in Ucraina impediranno ai criminali di guerra di sfuggire alla giustizia»,

«Migliaia di ucraini sono stati uccisi e torturati dai soldati russi. I civili sono stati giustiziati con le mani legate dietro la schiena per le strade della città di Bucha. Le donne e i bambini sono stati violentati e uccisi. L’esercito russo ha bombardato gli ospedali di maternità, gli ospedali, le scuole, gli asili e anche i corridoi umanitari. Hanno deportato con la forza gli ucraini in Russia. Documentiamo attentamente ogni atrocità, ogni crimine russo», ha sottolineato Kuleba. L’archivio dei crimini di guerra della Russia è già online. Il Ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina aggiornerà costantemente i dati in collaborazione con le forze dell’ordine, le organizzazioni internazionali e le missioni di monitoraggio.

L’archivio mira a documentare i crimini di guerra commessi dall’esercito russo in Ucraina dall’inizio dell’invasione, il 24 febbraio 2022. I crimini sono suddivisi in sette categorie: omicidio di innocenti; attaccare civili o oggetti civili; distruzione indiscriminata degli insediamenti; ostaggi e torture; espulsione illegale; attacchi contro la religione e la cultura; stupri. Sul sito web si possono vedere le immagini e i video di come gli ucraini sono stati costretti a vivere per più di sei settimane. Si può sentire il suono delle sirene dei raid aerei, degli aerei da guerra e degli attacchi missilistici e leggere le testimonianze dei sopravvissuti. «Puniremo i criminali di guerra russi per le atrocità che stanno commettendo in Ucraina. Non solo gli esecutori, ma anche i comandanti che hanno dato gli ordini e l’intera leadership politico-militare della Federazione Russa. L’archivio online garantisce che i russi non possano nascondere la verità sui loro terribili crimini in Ucraina», ha ribadito Kuleba. L’archivio online è parte integrante della risorsa war.ukraine.ua – il sito ufficiale dei dati sulla guerra.

La commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmyla Denisova, ha anche accusato l’esercito russo di uccidere e torturare i reporter. «Le uccisioni e le torture dei giornalisti costituiscono una grave violazione» dei trattati internazionali, ha affermato Denisova su Telegram, facendo appello all’Onu affinché tenga conto di «questi crimini di guerra e crimini contro l’umanità».