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L’Italia ha bisogno di sterzare. Questo paese non può restare fermo. È vecchio il sistema di potere parlamentare, è superata la logica partitica, c’è una grave distanza tra le istituzioni ed il popolo italiano.

Una storia complessa

La nostra costituzione è sempre stata un sistema di freni troppo rigidi, che hanno impedito governi forti. Troppe garanzie si sono volute creare, perché c’era il terrore oggettivo che l’Italia potesse passare dalla parte del blocco sovietico da una parte. Ed una paura di fondo della restaurazione del fascismo dall’altra.

L’impossibilità per una vera opposizione di andare al governo, perché avrebbe significato la fine della democrazia in questo paese, ha comunque eroso la democrazia. Ne ha abbassato il livello di qualità.

Tangentopoli è stata possibile, qualunque implicazione politica ci sia dietro, solo ed esclusivamente perché era caduto il muro di Berlino. Perché l’Italia non poteva più uscire dall’orbita occidentale.

Non va dimenticato che i signori, che oggi fanno la morale sui presunti attuali amici di Mosca, erano i migliori vassalli della Russia, quando questa era lo Stato guida del comunismo internazionale. E lì non si preoccupavano neanche di nasconderlo.

Ma quando tangentopoli ha spazzato via una classe politica, sin da subito è apparso chiaro il bisogno di riforme.

Un vicolo cieco

Il sistema in gran parte maggioritario della legge Mattarella, aveva illuso che potessero bastare maggioranze  parlamentari  solide per cambiare le cose. Nulla di più sbagliato.

Molto spesso la sinistra ha cercato di usare la figura del Presidente della Repubblica per frenare governi democraticamente eletti. E solo lo spessore di taluni presidenti ha limitato questa tendenza.

Il sistema poi ha continuato a corrodersi, a causa del ritorno al proporzionale. Proporzionale che questo paese non può più permettersi. Perché è un paese che ha bisogno di decidere.

Serve una chiara maggioranza

Serve una chiara e forte maggioranza in Parlamento, perché gli italiani hanno bisogno, in un momento critico, di un governo forte. Ma anche di un governo forte che non si limiti a governare.Governare è fondamentale, ma in un momento storico come questo non è sufficiente.

Bisogna portare avanti una riforma organica del sistema paese. Innovare, fare quelle riforme costituzionali che spaventano Letta, anche saggiamente con una bicamerale. Farle, perché gli italiani le attendono da anni.

C’è bisogno di passare ad una legge elettorale che consenta una chiara di avere maggioranza, il giorno dopo le elezioni. C’è bisogno di razionalizzare il sistema parlamentare con l’elezione diretta del Capo dello Stato, di differenziare i poteri delle camere, superando il bicameralismo perfetto.

C’è bisogno di superare organismi anacronistici come il CNEL. Di ridare spazio agli enti locali, rafforzare le autonomie. Che dovranno necessariamente essere controbilanciate da un governo capace di esercitare la propria autorità. Altrimenti ne verrebbe meno l’unità del paese.

Questo è il momento delle scelte, e del coraggio. Chi avrà la maggioranza, dovrà riformare il paese. E gli italiani stanno orientando il loro voto, proprio su chi ha il coraggio di parlare di riforme.

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