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Chi ha seguito la prima stagione della fiction televisiva RAI “Mina Settembre”, che vede protagonista Serena Rossi, sa che è stata quasi interamente girata a Napoli.

Nella seconda stagione, però, non c’è solo il Capoluogo partenopeo tra i set dove è stata ambientata la serie, ma anche una location a dir poco meravigliosa.

La Napoli di “Mina Settembre”

Ma andiamo per ordine. Mina è un’assistente sociale che presta il proprio servizio nel Rione Sanità cercando di aiutare più persone possibili. Molte delle scene sono ambientate nel Palazzo Sanfelice, un edificio monumentale che, nella fiction, è il consultorio dove lavora Mina.

Ma non mancano scorci della città, dal lungomare alla sede centrale dell’Università Federico II in corso Umberto oppure l’Ospedale Ascalesi nel centro storico, a due passi da Forcella, e i vicoli del quartiere Montecalvario, al confine coi Quartieri spagnoli, e la celebre metropolitana di via Toledo.

Procida, set della seconda stagione

La seconda stagione, però, inizia nel piccolo borgo di Procida, la perla del Golfo di Napoli, con le sue casette dai vivaci colori pastello che si specchiano nel blu del mare, le barche che riposano al sole e il profumo di limoni.

È qui che Mina sta trascorrendo una vacanza quando un fatto gravissimo la obbliga a tornare a Napoli. Nelle scene si intravedono scorci del paese colorato della Marina della Corricella, un borgo affacciato sul mare che si distingue per essere il più antico di Procida. Prima di “Mina Settembre 2”, è stato il set cinematografico del film “Il Postino” con Massimo Troisi.

Impossibile non innamorarsi delle sue case dei pescatori con i tipici “Vefi”, i balconi coperti da archi di origine araba.

Proprio quest’anno, Procida è stata nominata Capitale italiana della cultura. Fino alla fine dell’anno sono previsti tantissimi eventi per scoprire questa perla mediterranea che tutto il mondo ci invidia.

Mina nel sito archeologico di Cuma

Ma in una puntata che non vogliamo spoilerare, Mina sarà anche in un altro meraviglioso luogo del napoletano: il sito archeologico di Cuma, tra Bacoli e Pozzuoli, nell’area dei Campi Flegrei. È la più antica colonia greca dell’Occidente, legata al mito della Sibilla Cumana.

Si dice infatti che il dio Apollo, follemente innamorato di una giovane donna di nome Sibilla, le offrì qualunque cosa pur di averla in cambio come sua sacerdotessa. Ella chiese l’immortalità, non pensando però di chiedere anche la giovinezza eterna. Man mano che invecchiava, il corpo della Sibilla divenne sempre più piccolo finché non fu messa in una gabbietta nel tempio di Apollo dove sparì del tutto e di lei rimase solo la voce.

La leggenda narra che in questo luogo venne anche Enea a interrogare proprio l’oracolo della Sibilla cumana. Motivo per cui Cuma è ancor oggi una meta di grande interesse turistico.

Questo sito regala grandi emozioni a chi visita le sue mura e i resti del Tempio di Giove, la cripta romana, l’edificio termale e l’anfiteatro. Ci sono anche numerosi sepolcri dell’età greca e romana vicini all’Arco Felice, un viadotto fatto costruire da Domiziano per il passaggio della strada che collegava Pozzuoli a Roma.