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L’alba dello scontro Padano.Si preparano le asce, aspettando le regionali. Ed Umberto Bossi, ha perso la forma fisica, non la capacità di lottare.

No al Terzo Polo

Bossi ha commentato la decisione del governatore Fontana, di non accettare una lista del comitato del Nord in suo supporto, senza arrivare a scontri eccessivi.” Un’occasione persa per far valere le istanze dell’autonomia e le richieste della militanza nordista”. Errore politico ma nessuna rottura formale.

Il comitato del Nord non andrà a dare il proprio appoggio a Letizia Moratti. Politicamente sarebbe stato semplicemente un boomerang. Secondo tutti i sondaggi non farebbe la differenza. E se anche la facesse qualificherebbe, gli esecutori di tale alleanza, come dei traditori.

Cosa faranno i consiglieri regionali fuoriusciti dal Carroccio singolarmente, non deve per forza corrispondere a quello che faranno i bossiani in generale. I primi cercheranno una difficile rielezione, i secondi punteranno a riprendersi il partito.

Strategia congressuale

Umberto Bossi non è uno stupido. Non regalerà a Matteo Salvini eventuali appigli, per gridare al tradimento in caso di sconfitta. Intendendo per sconfitta, non il perdere la Lombardia. Ma bensì il confermare che la Lega non è più il primo partito dove è nata.

A quel punto lo scontro non sarà più latente, ma ci sarà guerra aperta all’interno del partito. Continuare sulla linea del segretario, o tornare all’autonomismo ed al voler rappresentare il Nord? Questo sarà il dilemma. Perché i due modelli non saranno più chiaramente compatibili.

Ed il dilemma non è neanche di poco conto, poiché la Lega è sempre stata nella sua storia, un partito di massa in alcune regioni. Magari inesistente in altre, ma preponderante a livello territoriale. Oggi il partito nazionale sta costando l’egemonia in quelle zone storicamente più forti.

Fratelli d’Italia alle politiche ha già superato la Lega, in terra lombarda. Ma, un poco grazie ai collegi uninominali e soprattutto, alle precedenti elezioni regionali, la Lega ha mantenuto formalmente l’egemonia.

Oggi la maggioranza del governatore Attilio Fontana regge ancora, sui consiglieri eletti nel 2018. Quindi Fratelli d’Italia è minoritaria. La Lega faceva la differenza cinque anni fa. Ora le parti si invertiranno. E sarà Fratelli d’Italia a tenere in piedi Fontana.

Ma soprattutto la Lega ,con tutta probabilità, diventerà il terzo,se non il quarto partito. Era il primo. Senza avversari, a contendergli il primato fino sono a due anni prima.

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