Domenica Antony Blinken, segretario di Stato americano, e Lloyd Austin, segretario alla Difesa, sono stati a Kiev e si sono incontrati con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Sono i primi membri del governo statunitense a compiere un viaggio in Ucraina, dopo che diversi leader occidentali, tra cui il primo ministro britannico Boris Johnson, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, si erano incontrati con Zelensky in queste settimane a Kiev.
Blinken e Austin hanno viaggiato in segreto per ragioni di sicurezza e alcuni giornalisti che erano con loro non hanno potuto comunicare nulla fino al loro ritorno, scrive Associated Press.
Durante l’incontro con Zelensky, Blinken e Austin hanno annunciato che parte di un pacchetto di aiuti militari già anticipato da Biden (del valore di 322 milioni di dollari su 723 totali) andrà direttamente all’Ucraina; la restante parte verrà destinata per sostenere quei paesi, principalmente membri della NATO, che hanno rifornito l’Ucraina di armi fin dall’inizio dell’invasione russa.
Inoltre il governo americano ha detto che verrà riaperta l’ambasciata americana di Kiev, con l’incarico di ambasciatrice assegnato alla diplomatica Bridget Brink: era dal 2019 che mancava un diplomatico statunitense in Ucraina.
La visita di Blinken e Austin è arrivata mentre la Russia sta intensificando gli attacchi nell’est e nel sud dell’Ucraina. Nonostante la proclamata conquista di Mariupol da parte del presidente russo Vladimir Putin, nel weekend gli attacchi alla città sono continuati, mirati anche all’acciaieria Azovstal dove si sono asserragliati centinaia di civili e soldati ucraini. In questi giorni, durante i quali si è festeggiata la Pasqua ortodossa, le forze russe si sono rifiutate di accettare una tregua e di far uscire i civili da Mariupol.
Inoltre, il ministero della Difesa britannico ha confermato quanto annunciato da Zelensky la scorsa settimana, cioè che le forze russe stanno organizzando un «finto referendum nella città meridionale di Kherson, per giustificare l’occupazione».
Mentre l’offensiva russa si intensifica, domenica alcuni serbatoi di carburante a Bryansk, in Russia, hanno preso fuoco. Bryansk si trova a nord dell’Ucraina, a circa 100 chilometri dal confine. L’incendio sta andando avanti da stanotte ed è stato confermato dai media russi, che però non hanno fornito informazioni su cosa l’abbia causato.
The Bryansk fires earlier the morning look big. From a local telegram channel.
Bryansk is the capital of the Russian region worst affected by Chernobyl fallout, but these are not forest fires and the fallout is mostly in the SW of the region. pic.twitter.com/sg1z7g0Ut8— Roland Oliphant (@RolandOliphant) April 25, 2022