UCRAINA
04.03.2022 – 23:59
Dai due paesi coinvolti nel conflitto proviene un quarto delle esportazioni mondiali di frumento
KIEV – Nell’Africa settentrionale e in Medio Oriente, ogni secondo chicco di grano proviene dalla Russia e dall’Ucraina. Inoltre, l’Ucraina fornisce la metà dell’olio di girasole presente sul mercato mondiale. Ora la guerra mette a rischio l’approvvigionamento alimentare globale, secondo l’organizzazione tedesca per la protezione dei consumatori Foodwatch: «Con le linee ferroviarie distrutte e i porti minati, le esportazioni resteranno bloccate».
Le sanzioni applicate nei confronti del sistema finanziario russo hanno inoltre indotto alcuni dei maggiori operatori di navi portacontainer, quali Mediterranean Shipping Company e Maerks, a interrompere i collegamenti coi porti russi. Una decisione, questa, che minaccia la sicurezza di approvvigionamento in molti paesi africani.
I combattimenti in corso in Ucraina stanno invece mettendo a rischio l’imminente stagione della semina. Se si considera che di recente gli alti costi energetici e la siccità hanno portato a un aumento dei prezzi per i generi alimentari, ora è probabile che si assisterà a un ulteriore incremento. Il prezzo del grano – sempre secondo Foodwatch – potrebbe salire anche del 30%.
In sé per compensare le forniture di grano, sarebbe possibile appoggiarsi al Canada. Ma non stavolta: nell’ovest del paese verrà infatti a mancare all’incirca il 40% del raccolto a causa della grave siccità dello scorso anno, come scrive Bloomberg.
Il prezzo del frumento è quindi nuovamente a livelli molto alti, come quattordici anni fa. Alla borsa europea del grano a Parigi si è arrivati anche a 380 euro per tonnellata.
Gli aumenti del prezzo non dovrebbero comunque toccare la Svizzera, come afferma la Federazione svizzera dei produttori di cereali. Il nostro mercato interno dei prodotti sensibili come frumenti per pane, olio da cucina e patate è infatti protetto. Tale situazione dovrebbe garantire le forniture di base.