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La popolazione è stata invitata a preparare bottiglie Molotov per colpire l’avanzata dei russi.

Mosca prepara delle contro-sanzioni e pensa di ridurre l’impatto dei provvedimenti occidentali grazie a maggiori accordi con vari partner asiatici (a partire dalla Cina).

Giovedì 24 febbraio la Russia ha lanciato una vasta operazione militare in Ucraina, con l’obiettivo di «demilitarizzare» il paese. Le truppe di Mosca avanzano verso la capitale Kiev, per venerdì è attesa la battaglia di terra nella capitale.

keystone-sda.ch / STF (Emilio Morenatti)

Le contro-sanzioni di Mosca

La Russia imporrà sanzioni ai paesi occidentali, come risposta alle misure prese in seguito all’attacco in Ucraina. Il senato di Mosca è al lavoro su un pacchetto di provvedimenti. Il Cremlino, citato dall’agenzia stampa Reuters, ammette che le sanzioni causeranno indubbiamente dei problemi ma sono risolvibili, grazie alla minor dipendenza del paese dalle esportazioni estere e all’incremento degli accordi commerciali con quelle nazioni asiatiche (a partire dalla Cina) che in queste ore si sono schierate con la Russia. Anche l’India sta valutando un modo per istituire un pagamento in rupie, così da attutire il colpo delle sanzioni occidentali.

Mosca si aspetta inoltre che le relazioni con l’Occidente si normalizzino, una volta che sarà chiaro questo messaggio: l’operazione militare in Ucraina è fondamentale per la sicurezza della Russia, che è stata costretta ad agire in risposta alle minacce giunte dalla Nato e dagli Usa.

Le aspettative russe sull’Ucraina sono invariate

Il Cremlino non ha voluto commentare la possibilità di un colloquio tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello russo Vladimir Putin, ma prende atto positivamente della richiesta di dialogo manifestata questa mattina dal leader di Kiev. Il portavoce Dmitry Peskov ha confermato all’agenzia stampa Reuters che l’offerta verrà analizzata e che le aspettative di Mosca su Kiev sono rimaste invariate. In sostanza, la Russia chiede che l’Ucraina non entri mai a far parte della Nato o che non permetta all’Alleanza atlantica di schierare truppe e armi sul suo territorio.

Sempre Reuters dà conto della partecipazione di Putin al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dell’intenzione di riconoscere Zelensky come legittimo presidente ucraino. Ma Mosca nega di aver condotto attacchi missilistici contro Kiev la scorsa notte, secondo quanto riferito dalle agenzie Tass e Interfax, che citano fonti del ministero della Difesa russo.

«Cittadini, non uscite di casa»

Le autorità di Kiev hanno ribadito l’invito alla popolazione di non uscire di casa, a causa di «operazioni militari attive» specialmente in un distretto appena a nord del centro cittadino. L’ufficio regionale dell’Unicef sta cercando di raccogliere informazioni su quali infrastrutture civili sono state colpite nel corso dell’avanzata russa.

keystone-sda.ch / STF (Emilio Morenatti)

Cittadini di Kiev rifugiati nella metropolitana cittadina.

Le sirene risuonano a Kiev

Il silenzio che incombe sulle vie di Kiev è infranto dal boato degli esplosioni e degli spari, ma anche dal suono delle sirene. Molti cittadini si stanno dirigendo verso i rifugi antiaerei, unendosi a coloro che vi hanno passato la scorsa notte.

Michel chiede al Cremlino di fermare le violenze

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha parlato con il leader ucraino Volodymyr Zelensky e chiede la fine immediata delle violenze da parte della Russia. «C’è bisogno di mobilitare immediatamente la comunità globale per proteggere la legge internazionale» ha twittato.

Spoke with President @ZelenskyyUa as Kyiv is under continued attack by Russian forces.

Call on @KremlinRussia_E to immediately stop the violence.

Need to immediately mobilize the global community to protect international law.

— Charles Michel (@eucopresident) February 25, 2022

Spari vicino ai palazzi governativi, ma Zelensky resta a Kiev

Il presidente russo Volodymyr Zelensky ha ribadito la sua intenzione di restare a Kiev, nonostante le autorità ucraine ritengano che lo scopo principale dell’operazione russia in corso sia la «distruzione» dell’attuale leadership e l’eliminazione personale dello stesso Zelensky. Ma il presidente «deve mostrare cosa significa la resilienza del popolo ucraino» ha dichiarato Mikhail Podolyak, consigliere della presidenza.

Anche il Kiev Independent, tramite i suoi reporter presenti sul posto, conferma i colpi d’arma da fuoco nella zona del quartiere governativo di Kiev.

Reuters

«Spari nella zona degli edifici governativi»

Oltre ai già citati combattimenti in un distretto settentrionale di Kiev, giungono notizie di spari in corso nella zona degli edifici governativi della capitale ucraina. Testimoni citati dai media internazionali parlano di carri armati senza insegne, ma riconducibili all’unità Z dell’esercito russo, che avanzano in direzione del centro cittadino.

Alla popolazione è stato chiesto di preparare bottiglie Molotov

Dopo l’entrata delle truppe russe nel distretto di Obolon a Kiev, il ministero della Difesa chiede ai cittadini di non lasciare le proprie case ma di aiutare i soldati ucraini nella resistenza all’avanzata russa, preparando bottiglie incendiarie (le celebri bottiglie Molotov) da lanciare contro gli attaccanti. Lo riferisce il Kiev Independent. Il distretto in questione si trova a una decina di chilometri dal centro della capitale ucraina, da dove le esplosioni vengono sentite distintamente.

keystone-sda.ch / STR (Oleksandr Ratushniak)

«L’Occidente nega l’evidente genocidio in Ucraina»

L’Occidente nega le evidenze del genocidio in corso in Ucraina contro le popolazioni filo-russe. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Mosca sta preparando una documentazione fotografica sulla situazione del Donbass da presentare alla sessione dell’Onu sui diritti umani, ha aggiunto.

Cina contro «ogni sanzione illegale» alla Russia

La Cina «si oppone a qualsiasi sanzione illegale che leda i diritti e gli interessi legittimi della Russia». Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, secondo cui «gli Stati Uniti hanno imposto più di 100 sanzioni alla Russia dal 2011», che sono risultati strumenti «non fondamentali ed efficaci per risolvere i problemi».

Mosca ha inoltre ricevuto il sostegno del Myanmar. Il portavoce della giunta militare Zaw Min Tun ha affermato che «la Russia ha fatto la sua parte per mantenere la sua sovranità, e penso che fosse la cosa giusta da fare».

(Fonte ats ans)

Panoramica degli scontri in corso in Ucraina.

Not all possibilities for sanctions have been exhausted yet. The pressure on Russia must increase. Said this to @Vonderleyen. I am grateful to the President for her decision on additional financial assistance.

— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 25, 2022

I colloqui di Zelensky con i partner occidentali

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sta contattando i partner occidentali, richiedendo un inasprimento delle sanzioni e maggior supporto militare. C’è stato un colloquio con il presidente finlandese Sauli Niinistö, che è stato ringraziato per lo stanziamento di aiuti per 50 milioni di dollari. Zelensky ha interloquito anche con il primo ministro britannico Boris Johnson, il quale «si è impegnato a fornire ulteriore supporto nei prossimi giorni» e ha esaltato «il coraggio e l’eroismo del popolo ucraino di fronte alla campagna di violenza scatenata dalla Russia», riferisce Downing Street.

C’è stato poi un colloquio con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, nel quale Zelensky ha ricevuto la promessa di ulteriore assistenza finanziaria. «Non tutte le possibilità di ulteriori sanzioni sono state esaurite» ha twittato.

Bombe su una scuola, uccisi due insegnanti

Due insegnanti sono stati uccisi da un bombardamento su una scuola a Gorlovka, nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Lo rende noto il sindaco della città, Ivan Prikhodko. «Due insegnanti – le sue parole su Telegram – sono stati uccisi in un attacco alla scuola numero 50». Prikhodko ha aggiunto che c’è anche una persona ferita.

(Fonte ats ans)

AFP

Combattimenti in un distretto settentrionale di Kiev

Combattimenti sono in corso a nord di Kiev. Lo annuncia l’esercito ucraino. Secondo un giornalista dell’agenzia stampa Afp sul posto, si registrano esplosioni e spari in un distretto settentrionale della capitale ucraina, mentre le forze d’invasione russe si avvicinavano.

Il giornalista si trova nel distretto di Obolonsky, dove sono risuonati colpi di armi da fuoco di piccolo calibro che hanno costretto i passanti a mettersi al riparo mentre si sentivano esplosioni in lontananza, provenienti anche dal centro della capitale.

(Fonte ats ans)

«Distrutte 118 infrastrutture militari ucraine»

Il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov ha affermato che 118 infrastrutture militari ucraine sarebbero state distrutte. Giovedì sera gli obiettivi messi fuori uso erano 83. Nell’elenco sono compresi «11 aeroporti militari, 13 posti di comando e centri di comunicazione, 36 stazioni radar» e una quindicina tra batterie e sistemi missilistici antiaerei.

Il discorso del presidente Zelensky di venerdì mattina.

Truppe russe con le uniformi ucraine?

Il quotidiano ucraino Kiev Independent afferma che l’esercito russo avrebbe sequestrato due veicoli delle forze armate ucraine e i militari di Mosca, dopo aver indossato le uniformi delle truppe di Kiev, si stanno dirigendo verso il centro della capitale. Dietro di loro procede una colonna di camion militari russi, ha affermato il viceministro della Difesa ucraino.

«Putin ha scelto di rimuovere l’Ucraina dalla mappa degli Stati»

«Putin ha scelto di rimuovere l’Ucraina dalla mappa degli Stati». Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian. «Siamo preoccupati» per la Moldavia e la Georgia, ha aggiunto il ministro. Parlando a France Inter Le Drian ha accusato oggi il presidente russo Vladimir Putin di tentare di distruggere lo Stato dell’Ucraina. «Questa è una guerra totale».

(Fonte ats ans)

Il piano era d’invadere subito l’intera Ucraina, ed è fallito?

La Russia avrebbe pianificato d’invadere l’intero territorio ucraino nel primo giorno della sua offensiva militare, ma non ce l’avrebbe fatta. È quanto sostiene il ministero della Difesa britannico, citando il rapporto dell’intelligence sui fatti che avvengono in Ucraina. A far fallire gli obiettivi di Mosca sarebbe stata la «fiera resistenza delle forze ucraine lungo tutti gli assi dell’avanzata della Russia». Secondo il segretario alla Difesa Ben Wallace la Russia avrebbe perso oltre 450 uomini. Il presidente ucraino Zelensky aveva precedente parlato di oltre 800 vittime tra i soldati russi.

È inoltre giudicata «altamente probabile» la conquista da parte russa dell’impianto nucleare di Chernobyl, teatro della catastrofe del 1986.

Zelensky: «Siamo stati lasciati soli»

«Siamo stati lasciati soli a difendere il nostro stato». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video rivolto alla nazione nelle scorse ore. «Chi è pronto a combattere al nostro fianco. Non vedo nessuno. Chi è pronto a dare all’Ucraina una garanzia di appartenenza alla Nato? Tutti ne sono spaventati».

Zelensky aggiunge che «prima o poi la Russia dovrà parlare con noi. Dovrà parlare di come possiamo porre fine ai combattimenti e fermare l’invasione. Prima inizia questa conversazione, minori saranno le perdite per la Russia stessa». I russi «sostengono che gli obiettivi civili non sono un bersaglio. È una menzogna, non fanno distinzioni» ha aggiunto Zelensky.

Un attacco da terra contro Kiev è previsto per oggi

Le forze armate ucraine si aspettano un attacco dei carri armati russi contro la capitale Kiev nel corso della giornata di venerdì. Anton Heraschenko, consigliere del ministero dell’Interno citato dal Guardian, ha aggiunto che le truppe sono pronte alla difesa della città, con missili anti-carro forniti dagli alleati stranieri, nonostante la forte disparità numerica rispetto agli attaccanti russi. 

Anche il viceministro della Difesa ucraino si attende un’avanzata nelle aree limitrofe a Kiev per le prossime ore.

AFP

Un palazzo di un sobborgo di Kiev danneggiato nel corso della difesa della capitale.

Carri russi a una trentina di chilometri da Kiev

Mezzi meccanizzati russi entrati in Ucraina attraverso la Bielorussia sono a circa 32 chilometri da Kiev, hanno poi riferito dirigenti della Casa Bianca in un briefing di alcune ore fa ai parlamentari americani, secondo quanto riporta la Cnn. Altri mezzi, secondo le stesse fonti, sono entrati in Ucraina dalla Russia ma sono un po’ più lontani dalla capitale ucraina, anche se l’obiettivo comune è accerchiare Kiev e ribaltare il governo del Paese. Le forze russe «hanno già perso circa 800 uomini», secondo il ministero della Difesa ucraino. «Le perdite includono anche sette aerei, sei elicotteri, 130 veicoli corazzati da combattimento e oltre 30 carri armati», ha aggiunto, citato dal Kyiv Independent. Il presidente Volodymyr Zelensky ha invece dichiarato che 137 militari ucraini sono stati uccisi e 316 sono rimasti feriti.

(Fonte ats ans)

Missili e droni intercettati, tre feriti

La capitale ucraina Kiev è stata oggetto nella notte di un pesante attacco aereo con missili e armi pesanti, ma «la difesa aerea della città ha respinto con successo l’assalto», riferiscono dal canto loro i media locali precisando che i frammenti di un aereo russo, presumibilmente un drone, e una serie di missili sono stati intercettati e sono caduti su due edifici residenziali. Gli edifici, situati nella parte orientale della città sono andati a fuoco. Tre persone sono rimaste ferite, una delle quali versa in condizioni critiche, ha detto il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko.

(Fonte ats ans)

Reuters

Von der Leyen: «Colpiremo il 70% del mercato finanziario russo»

«La Russia non avrà più accesso ai mercati finanziari più importanti, prendiamo in considerazione il 70% del mercato russo». Lo ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del vertice europeo straordinario convocato per discutere delle sanzioni contro Mosca. «Cercheremo di erodere le basi dell’economia» e di «diminuire le riserve dei ricchi russi che non potranno più mettere il loro denaro nei paradisi fiscali» aggiunge. Tra le sanzioni lo stop «alla fornitura di parti di ricambio per gli aerei, i tre quarti della flotta aerea russa sono stati costruiti in Canada» ha spiegato.

«L’Ue è unita, i leader sono stati tutti d’accordo nel condannare questi attacchi atroci, sicuramente il Cremlino dovrà darne conto» ha detto ancora von der Leyen. «Abbiamo approvato un pacchetto massiccio di sanzioni, che avranno un impatto sull’economia russa e sull’elite politica e consta di cinque assi: il settore finanziario, il settore energetico, quello dei trasporti, i controlli alle esportazioni e la politica dei visti». «Queste sanzioni – aggiunge – sono state coordinate con Regno unito, Canada, Stati Uniti, Australia e Giappone. L’unità è la nostra forza. Il Cremlino lo sa e ha fatto tutto il possibile per dividerci, ma non ce l’ha fatta».

(Fonte ats ans)

Sanzioni canadesi nei confronti di 351 deputati della Duma

Il Canada non ha sanzionato solo 31 esponenti dell’inner circle di Vladimir Putin (compresi i familiari) e 27 istituzioni finanziarie chiave ma anche 351 deputati che hanno approvato il riconoscimento delle due repubbliche separatiste ucraine nel Donbass. È quanto emerge dai documenti pubblicati sul sito del governo di Ottawa.

(Fonte ats ans)

Anonymous dichiara cyberguerra alla Russia

«Il collettivo Anonymous è ufficialmente in cyberguerra con il governo russo»: lo scrive lo stesso movimento internazionale sul suo account Twitter, annunciando di avere hackerato il sito dell’emittente Rt news. I siti del Cremlino, del governo russo e della Duma risultano al momento inaccessibili, dopo che alcuni media, fra cui l’ucraino Kiev Independent, avevano riferito di un attacco hacker.

(Fonte ats ans)

via Reuters

Uno degli edifici residenziali di Kiev colpiti nella notte.

Il presidente Zelensky: «Io resto qui»

Le forze armate russe sono ormai alle porte della capitale Kiev. «Ma la mia famiglia e io restiamo qui» ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelenksy, secondo media locali. La Russia lo avrebbe identificato come obiettivo numero uno per distruggere politicamente l’Ucraina. «Il destino del paese dipende dai nostri soldati e dal nostro popolo» ha detto ancora il presidente. L’esercito russo avrebbe nel frattempo perso circa ottocento uomini, come ha fatto sapere il ministero della difesa ucraino.

Getty

Missi russi su Kiev

«Terribili attacchi missilistici su Kiev». È quanto ha scritto su Twitter, nelle prime ore di venerdì, il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba. Nella capitale sono infatti avvenute due forti esplosioni. Sempre secondo fonti ucraine, le forze locali avrebbero intercettato dei missili che sono poi caduti su due edifici residenziali, causando tre feriti. Sarebbe anche stato abbattuto un aereo russo. «L’ultima volta che la nostra capitale ha vissuto qualcosa del genere era nel 1941, quando era stata attaccata dalla Germania nazista» ha scritto ancora Kuleba. Nel frattempo le forze russe si troverebbero a circa trenta chilometri da Kiev.

Reuters

Annunciata la mobilitazione generale in Ucraina

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato questa sera un decreto sulla mobilitazione generale. Questa verrà effettuata entro 90 giorni dall’entrata in vigore del documento, che è stato pubblicato sul sito del governo. Lo riporta l’agenzia stampa Interfax. Lo scopo è di garantire la difesa dello stato. La mobilitazione avverrà su diversi territori, anche nel Donbass.

Le sanzioni dell’Ue: da trasporti a finanze

«Il Consiglio europeo concorda sulla messa in campo di misure restrittive che impongono massicce e severe conseguenze per la Russia. Le sanzioni coprono il settore finanziario, energetico quello dei trasporti, l’export di beni e finanziario, la politica dei visti e l’inserimento nella lista nera, e con nuove criteri, di personalità russe». È quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo. Nel settore energetico, però, non dovrebbero essere comprese misure dirette al comparto del gas. «Il Consiglio – si legge – adotterà il pacchetto senza ritardi». I leader Ue, inoltre, annunciano nuove sanzioni anche alla Bielorussia. «Il Consiglio europeo condanna con la massima fermezza l’aggressione militare non provocata e ingiustificata della Federazione russa contro l’Ucraina. Con le sue azioni illegali, la Russia viola gravemente il diritto internazionale e i principi della Carta delle Nazioni Unite e mina la sicurezza e la stabilità europea e mondiale».

(Fonte ats ans)

Germania: attivate misure di allarme nazionale

Il ministero della Difesa tedesco, in seguito all’attacco in Ucraina, ha attivato le cosiddette “misure di allarme nazionale”. Ciò significa che nei prossimi giorni la popolazione potrebbe percepire una accresciuta presenza di militari negli spazi pubblici, ha comunicato il ministero. Si potrà arrivare anche a limitazioni della circolazione del traffico, che permettano capacità di trasporto per terra, mare e aria a fini militari.

(Fonte ats ans)

Centomila ucraini stanno fuggendo

Secondo le stime dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, centomila persone stanno «fuggendo dalla violenza per mettersi in salvo». Come riporta la Cnn, «C’è stato un significativo sfollamento all’interno del Paese. Alcune persone si sono spostate all’interno dei confini, altre li hanno valicati. Ma la situazione è ancora caotica e si evolve rapidamente».

Ordinato il dispiegamento di 7mila soldati statunitensi

Negli scorsi giorni Biden aveva annunciato lo stanziamento di diverse truppe americane in Estonia, lettonia e Lituania. A queste ne aveva aggiunte altre in Polonia e Romania. Oggi, in seguito al discorso in cui annunciava le nuove sanzioni, il Segretario della Difesa degli Stati uniti ha ordinato un ulteriore dispiegamento di 7’000 soldati. Questi verranno inviati in Germania. L’obiettivo, spiega il funzionario, citato dalla Cnn, è «rassicurare gli alleati della NATO, scoraggiare l’aggressione russa ed essere pronti a sostenere una serie di requisiti nella regione. Prevediamo che partiranno nei prossimi giorni».

I russi che si oppongono alla guerra russa

È salito a quasi 1’400 il numero delle persone fermate oggi dalla polizia in varie città della Russia per le proteste contro l’attacco all’Ucraina. Lo riferisce l’Ong Ovd-Info. La fonte precisa che i fermi sono avvenuti in 51 città e che nella sola Mosca ne sono stati registrati 719.

(Fonte ats ans)

Sanzioni con un impatto a lungo termine

Biden e i 27 membri dell’Unione europea e del G7 hanno raccolto in quattro punti le nuove sanzioni contro la Russia. Annunciate dal presidente degli Stati Uniti, queste vogliono limitare la capacità del paese del Cremlino di fare affari in dollari, euro, sterline e yen; impedirgli di competere nell’economia high-tech; sanzionare tutte le banche russe che detengono circa mille miliardi di dollari di attività. Nel suo discorso, riferisce la Cnn, Biden ha aggiunto che «stiamo bloccando altre quattro grandi banche».

Biden annuncia: «Accordo con il G7 per sanzioni devastanti»

«Ci siamo accordati per portare avanti ulteriori sanzioni alla Russia, che saranno devastanti». Lo twitta il presidente americano Joe Biden dopo il G7. «Questa mattina ho incontrati i miei colleghi del G7 per discutere l’ingiustificato attacco del presidente Putin all’Ucraina e ci siamo accordati per portare avanti devastanti pacchetti di sanzioni e altre misure economiche» contro la Russia. «Siamo affianco al coraggioso popolo dell’Ucraina», twitta Biden. (fonte ats)

Nuova tranche di sanzioni da Londra: al bando Aeroflot e tutte le banche russe

Il premier britannico Boris Johnson ha annunciato una nuova ondata di sanzioni anti-russe in risposta all’azione militare di Mosca in Ucraina, mettendo al bando tutte le banche russe dal mercato finanziario della City. Al bando nel Regno Unito anche Aeroflot, mentre vengono sanzionati altri 100 fra individui, entità e società russe. Annunciate pure misure per limitare i capitali depositabili da cittadini russi in conti bancari nel Regno. Johnson, intervenendo alla Camera dei Comuni per aggiornare i deputati sul «violento attacco» della Russia all’Ucraina, ha definito quello odierno «il più grande e pesante pacchetto di sanzioni mai imposto» contro Mosca: a partire dal congelamento di «tutti gli asset di tutte le principali banche russe» (inclusa Vtb Bank) attive sul mercato finanziario britannico, di gran lunga il più importante d’Europa, e dalla loro esclusione della possibilità di finanziarsi o fare clearing alla City. Ha poi annunciato il congelamento dei beni riconducibili ad altri 100 fra individui e entità russe, una nuova stretta legislativa per impedire alle grandi aziende e allo Stato russo di raccogliere risorse o prestiti alla City, la sospensione della licenza di esportazione di beni verso la Russia utilizzabili anche per scopo militari, di tutte le componenti ad alta tecnologia e delle attrezzature per la raffinazione del petrolio. Sanzioni sono previste pure per la Bielorussia, mentre entro Pasqua è stata promessa una legge per rendere più stringenti i controlli su proprietà o capitali considerati opachi riconducibili a cittadini od oligarchi russi che negli anni post sovietici hanno arricchito il mercato britannico, in particolare quello immobiliare della cosiddetta Londongrad. (fonte ats)

Proteste in Russia: un’ondata di arresti

Circa 500 persone sono state fermate oggi in 38 città della Russia per avere manifestato contro l’intervento militare in Ucraina, secondo quanto riferisce il sito dell’opposizione Ovd-Info. La fonte afferma che i fermati sono almeno 497, di cui oltre 200 a Mosca, dove 300-400 dimostranti si sono radunati vicino al monumento a Pushkin gridando «no alla guerra». Un altro centinaio di persone sono state arrestate a San Pietroburgo. (fonte ats)

Chernobyl, la centrale in mani russe

La dismessa centrale nucleare di Chernobyl è sotto il controllo delle forze russe. Lo riferisce l’agenzia ucraina Unian. (fonte ats)

L’ambasciata cinese pronta a evacuare i suoi cittadini: «Se viaggiate in auto, esponete la bandiera cinese»

L’ambasciata cinese in Ucraina ha emesso un avviso chiedendo ai connazionali «di registrarsi volontariamente per i voli charter e di lasciare il Paese, dato il forte deterioramento della situazione» nel mezzo dell’attacco della Russia. La svolta è maturata a causa dell’aggravamento della situazione: questa mattina l’invito ai connazionali era di «rimanere a casa lontano da finestre e vetri» e di prestare attenzione «camminando per strada perché si può diventare bersaglio di attacchi» con il traffico che poteva «essere bloccato in qualsiasi momento». Il consiglio a chi viaggiava in auto era di esporre «la bandiera cinese». (fonte ats)

Kiev: «La Nato tagli ogni rapporto diplomatico con Mosca»

Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha chiesto a tutti gli alleati Nato di tagliare i rapporti diplomatici con Mosca dopo l’invasione russa del suo Paese. «L’Ucraina ha tagliato le relazioni diplomatiche con la Russia. Chiedo a tutti i nostri partner di fare lo stesso», ha twittato, come riporta la Fox. «Con questo passo concreto dimostrerete che state con l’Ucraina e respingerete categoricamente il più sfacciato atto di aggressione in Europa dalla seconda guerra mondiale». (fonte ats)

Attaccare per difendersi. Putin si giustifica

L’invasione dell’Ucraina è stata una «misura necessaria» da parte della Russia per difendere il proprio territorio. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, in un incontro con gli imprenditori locali. «La Russia è parte dell’economia mondiale e noi non abbiamo certamente intenzione di danneggiare quel sistema. Non credo che ai nostri partner convenga spingerci fuori da questo sistema», ha aggiunto.

(Fonte ats ans)

Russia fuori da Swift? Occidente spaccato

I Paesi occidentali sono divisi sull’espulsione della Russia dal sistema di pagamenti internazionali Swift che comporterebbe gravi danni al sistema finanziario di Mosca. Lo scrive il Financial Times secondo cui il premier britannico Boris Johnson starebbe «premendo fortemente» sulla misura, mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz si sarebbe detto contrario, sottolineando che nemmeno la Ue prenderebbe una decisione simile.

Con l’uscita da Swift, utilizzato da oltre 11 mila banche in tutto il mondo, la Russia sarebbe tagliata fuori dalle transazioni internazionali e avrebbe difficoltà a ricevere i ricavi dalle vendite di gas e petrolio.

(Fonte ats ans)

«Pesanti sanzioni entro 24 ore»

L’Alto rappresentante Ue Josep Borrell ha assicurato che l’Ue imporrà «pesanti sanzioni entro 24 ore» contro Mosca. Ne dà notizia in un tweet il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, dopo un colloquio con Borrell.

Saranno innanzitutto «finanziarie» e «colpiranno settori strategici per l’esercito e la difesa» della Russia, ha spiegato un alto funzionario europeo in vista del vertice dei leader Ue di questa sera, citato dall’Ansa.

Lo stop alla Russia all’accesso al sistema Swift «è sul tavolo» ma potrebbe anche slittare a un successivo pacchetto mentre, «al momento», nelle misure a cui sta lavorando Bruxelles «non è incluso il settore energetico», spiega la stessa fonte. «Una lunga lista» di personalità dovrebbe entrare nell’aggiornamento della black list e anche le «facilitazioni sui visti» potrebbero essere colpite, si spiega.

Attacco hacker ai portali online della Russia

I siti del Cremlino, del governo russo e della Duma risultano al momento inaccessibili. Alcuni media, fra cui l’ucraino Kiev Independent, hanno riferito di un attacco hacker.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STR (UKRAINIAN DEFENCE MINISTRY PRESS)

L’Ucraina propone di «tornare sulla via della pace»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato nel corso di un videomessaggio che «non è stata l’Ucraina a scegliere la via della guerra, ma l’Ucraina si offre di tornare sulla via della pace».

L’Ue «non è autorizzata a risolvere i problemi della guerra e della pace in Europa»

Il ministero degli Esteri russo ha ribadito quanto già annunciato ieri: la risposta alle sanzioni europee – che Mosca considera «inefficaci» e «illegittime» sarà molto dura e ci saranno «inevitabili atti di rappresaglia». L’Occidente si sta assumendo dei compiti che non le appartengono, sempre secondo il ministero: «I paesi occidentali non hanno il monopolio del diritto internazionale e delle forze trainanti dello sviluppo internazionale. Né l’Ue né la Nato. Nessuno ha autorizzato l’Ue a risolvere i problemi della guerra e della pace in Europa, solo il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha una tale prerogativa legale internazionale».

Manifestazione silenziosa per la pace a Zurigo

L’invasione russa dell’Ucraina mette in discussione l’ordine di pace in Europa: con il motto “standup4democracy” (alzati per la democrazia) viene lanciato l’invito a partecipare a una manifestazione autorizzata questa sera alle 18.30 sul ponte del municipio (Rathausbrücke) di Zurigo. L’azione sarà silenziosa, con candele e luci, indicano gli organizzatori in un comunicato. «C’è la guerra in Europa – siamo scossi e ci alziamo». «Si tratta di democrazia e diritto internazionale», ha detto il politologo Michael Hermann citato nel comunicato. «Questo ci riguarda tutti». Dietro la manifestazione vi sarebbero rappresentanti della società civile e di tutti gli schieramenti politici.

(Fonte ats)

keystone-sda.ch

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Scontri a Chernobyl, «distrutto impianto di stoccaggio delle scorie». Kiev nega

Combattimenti tra forze russe e ucraine sono in corso anche nella tristemente nota centrale nucleare di Chernobyl, ma non sarebbe stato distrutto nessun impianto di stoccaggio delle scorie nucleari, come precedentemente riferito. Le strutture sono comunque ad alto rischio di essere colpite, precisa il ministero dell’Interno.

(Fonte ats ans)

Depositphotos (Gelia78)

Onu, la bozza di risoluzione che condanna Mosca

Oggi verrà presentata al Consiglio di Sicurezza dell’Onu la bozza di risoluzione elaborata da Usa e Albania che condanna la Russia dichiarando che sta violando la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale. Lo ha confermato l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield. Secondo fonti diplomatiche il voto potrebbe arrivare già domani, per poi passare in Assemblea Generale. Il fallimento è infatti scontato in Consiglio con il veto di Mosca, ma l’obiettivo è avere la più estesa maggioranza possibile per permettere a Washington e gli alleati di dimostrare che la Russia è isolata a livello internazionale per le sue azioni sull’Ucraina.

(Fonte ats ans)

Zelensky «non sa per quanto tempo resterà vivo»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky «ha detto di parlare da un Paese che non sa più per quanto tempo esisterà» e come un leader «che non sa per quanto tempo resterà vivo». Lo ha riferito il cancelliere austriaco Karl Nehammer parlando di una telefonata «drammatica». 

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STF (Efrem Lukatsky)

Colpito un ospedale, quattro morti

Il comando militare ucraino ha affermato che i russi hanno colpito un ospedale a Vuhledar, nella regione di Donetsk. Il bilancio è di quattro morti e 10 feriti, tra cui sei medici. Lo riporta il Guardian. L’Ucraina ha affermato che la Russia ha effettuato 203 attacchi dall’inizio della giornata in quasi l’intero territorio. In un aggiornamento separato del ministero degli Esteri ucraino, pubblicato alle 14 ora locale, funzionari hanno affermato che un elicottero russo K-52 e tre elicotteri sono stati abbattuti vicino a Gostomel, nella regione di Kiev.

(Fonte ats ans)

Si prepara una «coalizione anti-Putin»

«Stiamo creando una coalizione anti-Putin. Ho parlato con Von der Leyen, Emmanuel Macron, Karl Nehammer e Erdogan su sanzioni concrete e assistenza concreta per i nostri militari. Siamo in attesa di un’azione decisiva». Lo ha appena scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

(Fonte ats ans)

Kiev, gli elicotteri russi attaccano l’aeroporto della città

L’abbattimento degli elicotteri russi

AFP

Mosca è pronta a negoziare se…

La Russia è pronta a tenere negoziati con la leadership ucraina sul suo status neutrale e sulla promessa di non ospitare armi sul suo territorio: lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta Interfax. «Il presidente russo, Vladimir Putin ha espresso la sua visione su ciò che ci aspetteremmo dall’Ucraina per risolvere questi problemi concettualmente di ‘linea rossa’. Si tratta del suo status neutrale e del rifiuto di ospitare armi», ha detto Peskov aggiungendo che “la domanda è se la leadership dell’Ucraina è pronta a parlare di questo”. (Fonte ats ans)

Razzi russi sulla periferia di Kiev

La Russia ha lanciato due razzi contro la città di Brovary, alla periferia di Kiev, colpendo due unità militari ucraine e provocando almeno 6 morti e 12 feriti. Lo riferisce il Centro di Kiev per le comunicazioni strategiche e la sicurezza delle informazioni. (Fonte ats ans)

Le forze russe sfondano nella regione di Kiev

Le truppe russe hanno sfondato e sono penetrate nella regione di Kiev. Lo hanno annunciato i soldati ucraini che presidiano la frontiera. Le milizie filo-russe di Lugansk, nel Donbass, sono giunte sulla riva opposta del fiume Seversky Donets, che delimitava alcune parti della linea di contatto tra le forze ucraine e i separatisti. Lo ha detto a Russia 24 il portavoce delle milizie locali, Ivan Filiponenko, citato dalla Tass. (fonte ats)

Abbattuti tre elicotteri russi

La contraerea ucraina ha abbattuto tre elicotteri da combattimento russi Kamov Ka-52 che stavano attaccando l’aeroporto di Hostomel alle porte di Kiev. Lo ha reso noto l’esercito ucraino, secondo quanto riporta il “Kyiv Independent” sul proprio sito. In precedenza funzionari ucraini – secondo quanto reso noto su Twitter dal corrispondente del “Wall Street Journal” Yaroslav Trofimov – hanno affermato che un elicottero russo sta tentando di atterrare nell’aeroporto militare di Hostomel. Altre fonti, sempre sui social, hanno pubblicato dei video di un attacco in corso, sempre a questo aeroporto, che è il secondo della capitale ucraina. (fonte ats)

Raid russo su una base a Odessa: almeno 18 morti

Forti scontri sono in corso a 120 km a nord di Kiev tra le truppe russe e le forze di difesa ucraine. Lo riferiscono all’ANSA fonti qualificate. Scontri simili sarebbero in corso anche nella regione di Kharkiv. Nei pressi di Odessa, porto strategico ucraino sul Mar Nero, un raid russo ha colpito una base militare provocando almeno 18 morti (tra cui 10 donne). Lo riferisce in una nota l’amministrazione regionale. «In questo momento, stiamo ancora scavando tra le macerie», aggiunge la nota. (fonte ats)

La “grande fuga” da Kiev

L’accelerata imposta da Vladimir Putin ha innescato il panico nella capitale dell’Ucraina, rimasta fino a ieri “tranquilla” nonostante l’escalation nel Donbass. Con l’intervento militare del Cremlino ha preso il via anche la fuga generale da Kiev, con migliaia di persone che hanno raccolto in fretta e furia i propri beni essenziali per poi mettersi in macchina e allontanarsi. Le immagini di queste ore mostrano lunghissime colonne di veicoli che riempiono le vie di comunicazione che si snodano attorno alla capitale. Code chilometriche e migliaia di persone, dirette verso la Polonia, la Romania e la Moldavia; costrette ad abbandonare le proprie case.

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Sarà Putin a decidere la durata dell’intervento

La durata dell’operazione speciale avviata questa mattina dalle forze armate russe in Ucraina «sarà determinata da Putin», ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov rispondendo a una domanda. L’intervento «dipenderà dalle sue prestazioni e prevedibilità», ha aggiunto, ribadendo che il suo scopo «è la demilitarizzazione dell’Ucraina in quanto presenta una minaccia per il nostro popolo». Pertanto la parola “occupazione” non è adatta per descrivere l’intervento odierno, ha aggiunto. «Questa parola non è applicabile». Quale futuro per l’Ucraina? «È una scelta del popolo ucraino».

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Le perdite ucraine: oltre 40 soldati e una decina di civili

«Più di 40 soldati ucraini e circa 10 civili sono stati uccisi» Lo rende noto la presidenza ucraina senza precisare dove siano morti. Vi sarebbero anche decine di militari feriti. Da parte sua il ministero della difesa russo, secondo quanto riporta Interfax, ha affermato che «si registrano vittime civili nel Donbass a causa degli attacchi dell’esercito ucraino». L’esercito russo ha annunciato che i separatisti ucraini sostenuti da Mosca stanno guadagnando terreno e che i civili in Ucraina «non hanno nulla da temere».

(Fonte ats ans)

Smilitarizzare l’Ucraina per prevenire la guerra in Europa

Il presidente della Duma (il Parlamento russo), Vjačeslav Volodin, ha dichiarato che la smilitarizzazione dell’Ucraina è l’unico modo rimasto per prevenire la guerra in Europa. L’operazione avviata questa mattina non costituisce una minaccia per i «cittadini pacifici dell’Ucraina». Volodin ha poi accusato gli Stati Uniti di aver, espandendo la Nato verso est, cancellato gli accordi siglati negli anni precedenti.

keystone-sda.ch / STR (Evgeniy Maloletka)

Gli ucraini «non stanno deponendo le armi»

«Non posso dirvi cosa stia succedendo in Ucraina, ma vi parlo della linea di contatto. L’intensità dei bombardamenti da parte dell’esercito ucraino sta aumentando…, non stanno deponendo le armi, quindi la situazione è molto complicata, dal momento che il raggruppamento militare è molto grande»: lo ha detto in un’intervista all’emittente tv Rossiya 24 il vice comandante delle milizie dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Eduard Basurin. Lo riporta la Tass.

Interrotte le relazioni diplomatiche tra Russia e Ucraina

L’Ucraina ha interrotto le sue relazioni diplomatiche con la Russia. Lo ha annunciato il presidente Volodymyr Zelensky. Il ministero della Difesa russo, da parte sua, nega di aver compiuto attacchi missilistici e bombardamenti di artiglieria contro le città ucraine. Affermazioni, queste, che contrastano con le foto e i video di immobili danneggiati che vengono diffusi dalle agenzie internazionali.

Kiev chiama i cittadini alle armi

Tutti coloro che sono pronti e sanno come utilizzare le armi possono unirsi alle Forze di difesa territoriale delle Forze armate ucraine nella loro regione: lo ha scritto oggi su Facebook il ministro della difesa ucraino Oleksiy Reznikov, sottolineando che il paese «sta passando alla modalità di difesa completa». Lo riporta Interfax.

(Fonte ats ans)

Kiev annuncia: uccisi «circa 50 occupanti russi»

L’esercito ucraino afferma di aver ucciso una cinquantina di «occupanti russi», senza tuttavia fornire ulteriori indicazioni in merito. Il capo delle forze armate di Kiev afferma di aver ricevuto l’ordine di «infliggere il massimo delle perdite» alle forze russe direttamente dal presidente Volodymyr Zelensky.

Reuters

Mosca smentisce l’abbattimento dei suoi velivoli

Il ministero della difesa russo, citato dall’agenzia Tass, smentisce che suoi velivoli militari siano stati abbattuti dalle forze ucraine. Si tratta “assolutamente di menzogne”, afferma il dicastero.

(Fonte ats ans)

I bombardamenti russi e ucraini

L’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito di pesanti bombardamenti russi sulle infrastrutture ucraine. La stessa fonte aggiunge che le forze armate di Kiev «stanno combattendo duramente». I media russi, invece, riferiscono di esplosioni di artiglieria chiaramente udibili nel centro di Donetsk e frutto di un intervento delle truppe ucraine. La Repubblica popolare di Donetsk (DPR) accusa: «L’artiglieria ucraina sta colpendo di proposito le aree residenziali della città». Sono almeno due i bombardamenti avvenuti nell’ultima ora, secondo fonti del DPR, anche con il presunto uso di armi proibite dai trattati internazionali.

LPR: «Le truppe ucraine hanno deposto le armi»

Il leader della Repubblica popolare di Lugansk (LPR) Leonid Pasechnik sostiene che le truppe ucraine avrebbero deposto le armi, rifiutandosi di seguire «gli ordini criminali» di Kiev. Nessuna conferma da parte di Kiev a queste dichiarazioni, citate dai media russi. Lo stesso Pasechnik ha aggiunto che l’Ucraina non ha preso provvedimenti per evacuare i residenti.

AFP

Quella di Lugansk «non sarà un’operazione facile»

Mentre la Repubblica popolare di Donetsk (DPR) parla della fine imminente delle azioni militari nel proprio settore – con la liberazione dei territori da parte delle proprie truppe – quella di Lugansk afferma che «non sarà un’operazione facile» a causa dello schieramento difensivo ucraino.

Prime vittime

Almeno otto persone sono morte negli attacchi russi, stando a Reuters. Secondo la Bbc i feriti sarebbero almeno nove, e 19 i dispersi. Secondo quanto riferito dalla polizia ucraina, sei persone sono morte in un attacco contro una unità militare nella città di Podilsk, alle porte di Odessa, mentre una persona è morta nella città di Mariupol.

Varsavia chiede l’attivazione dell’articolo 4 della Nato

Varsavia ha chiesto l’attivazione dell’articolo 4 del trattato Nato. Lo rende noto il governo polacco. L’articolo prevede che le parti si consulteranno quando, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata.

Il presidente francese Emmanuel Macron «condanna fermamente la decisione della Russia di dichiarare guerra all’Ucraina» e chiede «la fine immediata» delle operazioni militari russe. Stando all’Eliseo Macron ha convocato il consiglio nazionale di difesa. La ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock ha affermato che «con l’attacco all’Ucraina Putin ha violato le più elementari regole dell’ordine internazionale. La comunità mondiale non dimenticherà questa giornata della vergogna». «La nostra completa solidarietà va all’Ucraina», ha aggiunto. Il premier giapponese Fumio Kishida, al termine del Consiglio di sicurezza nazionale, ha detto che l’invasione russa dell’Ucraina «scuote le fondamenta dell’ordine internazionale, che non consente tentativi unilaterali di cambiare lo status quo». Tokyo «condanna fermamente la Russia. Coordineremo gli sforzi con la comunità internazionale, compresi gli Stati Uniti, e affronteremo questo problema rapidamente».

(Fonte ats ans)

AFP

Pushilin: «Imminente la fine dell’operazione»

Denis Pushilin, il capo della Repubblica popolare di Donetsk (DPR) ha invitato la popolazione delle città controllate da Kiev alla calma, dopo la segnalazione di scontri tra militari ucraini e civili nel territorio della DPR. Pushilin ha poi dichiarato che la fine dell’operazione militare nel Donbass è imminente.

Il video di Putin probabilmente era registrato

Il messaggio del presidente russo Vladimir Putin sull’avvio di un’operazione militare era probabilmente registrato. Lo riporta il “Guardian”. Secondo alcuni osservatori Putin lo avrebbe registrato lunedì. I metadati mostrano infatti che il file del video è stato caricato sul sito del Cremlino il 21 febbraio. Altri investigatori ritengono tuttavia che il video sia stato girato mercoledì sera, e che siano stati analizzati i metadati sbagliati. 

(Fonte ats ans)

Reuters

Abbattuti due droni ucraini

Due droni d’attacco ucraini sarebbero stati abbattuti vicino al villaggio di Shchastya. Lo riferisce la Milizia popolare della Repubblica di Lugansk. L’esercito ucraino ha chiesto l’apertura di corridoi umanitari, aggiungono da Donetsk.

Quattro feriti a Horlivka

Le autorità della Repubblica popolare di Donetsk hanno riferito all’agenzia Ria Novosti che quattro persone sono rimaste ferite nel corso di un bombardamento nella città di Horlivka. La Repubblica popolare di Lugansk ha invece affermato che il bilancio delle vittime delle azioni ucraine della scorsa settimana è di tre soldati e quattro civili uccisi.

Reuters

AFP

«Annientate le difese aeree dell’Ucraina»

«Le difese aree dell’Ucraina sono state soppresse». Lo sostiene il ministero della difesa russo, citato dalla Tass. Mosca, secondo quanto riportato dall’Associated Press, afferma che sta prendendo di mira le basi aeree, altri asset militari ucraini, non le aree popolate. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, ha confermato che la Russia ha attaccato le infrastrutture militari ucraine.

(Fonte ats ans)

Nella notte le sanzioni

Poche ore prima dell’attacco russo all’Ucraina, sono entrate in vigore ieri sera le nuove sanzioni dell’Unione europea che colpiscono tra gli altri il ministro della difesa russo Sergei Shoigu e capi militari. L’Ue ha disposto il congelamento dei beni e il divieto di visto a figure di alto rango tra cui i comandanti dell’esercito, della marina e dell’aviazione russa, il capo di stato maggiore del Cremlino, il capo del canale televisivo statale RT e la portavoce del ministero degli esteri, secondo quanto si legge nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Le misure europee colpiscono in totale 23 «personalità di spicco», tre banche, una società e 351 membri della Duma. Adottate martedì dai ministri degli esteri dell’UE, sono entrate in vigore ieri sera con la pubblicazione delle identità e delle funzioni nella Gazzetta ufficiale dell’UE.

(Fonte ats ans)

Keystone

In fuga da Kiev 

La grande fuga da Kiev; o, almeno, i primi segnali di quella che potrebbe essere tale. È il racconto dei media britannici, sostenuto da alcune immagini e dalla testimonianza di alcuni loro giornalisti inviati sul posto, nelle prime ore dell’attacco russo in Ucraina. Le immagini, riprese anche dai social media, mostrano colonne di veicoli civili in uscita da Kiev, dove stamattina sono riecheggiate le sirene di allarme e si sono uditi gli echi a distanza di alcune esplosioni. Mentre Luke Harding, inviato del “Guardian” nella capitale ucraina, afferma via Twitter di aver visto un rifugio anti-aereo affollato di gente e di famiglie con bambini, poca persone per strade e code di fronte ai bancomat per il prelievo di denaro. Testimoni oculari riferiscono che a Kiev si stanno formando «lunghe file ai benzinai» e il traffico nelle strade, specie in periferia, «è intenso». Gli abitanti della capitale, stando a due diverse testimonianze e alle app di monitoraggio del traffico, stanno cercando di lasciare la città.

(Fonte ats ans)

La LPR ha preso il controllo di un villaggio e una città

Le truppe della Repubblica popolare di Lugansk (LPR) hanno preso il controllo del villaggio di Stanitsa Luganskaya e della città di Shchastya, afferma un ufficiale della repubblica separatista. Da parte sua, il rappresentante ufficiale della Milizia popolare della Repubblica popolare di Donetsk (DPR), Eduard Basurin, nega che nel corso delle operazioni russe sul suolo ucraino siano stati colpiti obiettivi civili. «Tutte queste affermazioni fatte dalla parte ucraina sono bugie. Solo quelli militari vengono distrutti».

Abbattuti 5 aerei russi

Le forze armate ucraine hanno annunciato di aver abbattuto cinque aerei dell’esercito russo e un elicottero nella regione di Lugansk. La dichiarazione è stata postata sul profilo Twitter della Defence of Ukraine. 

Crolla il rublo

Crolla il rublo dopo che la Russia ha attaccato l’Ucraina e il presidente Usa, Joe Biden, ha promesso «severe sanzioni» contro Mosca. Con le contrattazioni sul mercato russo sospese, la valuta di Mosca sta cedendo il 7,8% sul dollaro, con cui scambia ormai a un passo da quota 90 (88,7 rubli per 1 dollaro). Il calo sull’euro si attesta al 7,5% a 99,8. 

(Fonte ats ans)

Un attacco alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina»

«È un atto di guerra, un attacco alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina, una brutale violazione della Carta dell’Onu e delle norme e dei principi basilari della legge internazionale». Così il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba condanna l’avvio delle operazioni militari da parte della Russia. Lo scopo di quanto sta avvenendo questa mattina è «distruggere lo stato ucraino, occupare il suo territorio con la forza e stabilire un controllo» sui territori invasi.

«L’Ucraina chiede alla comunità internazionale di agire immediatamente. Solo azioni unite e decisive possono fermare l’aggressione da parte di Vladimir Putin». Kuleba chiede nuove sanzioni contro la Russia e ulteriori forniture di armi e materiale militare «per rafforzare le capacità di difesa ucraine». Infine ammonisce: «Dalla nostra risposta comune dipendono non solo le vite e la sicurezza dei cittadini ucraini, ma anche quella degli abitanti dell’intera Europa e il futuro dell’ordine mondiale».

Dopo gli attacchi “fisici”, anche quelli informatici

L’Ucraina è sotto attacco anche per quanto riguarda il web: i siti ucraini del Ministero della Difesa, degli Affari esteri e dell’Interno continuano a presentare problemi. Sono inoltre stati segnalati attacchi Ddos. 

Riunioni del Consiglio europeo e G7

Oggi il Consiglio europeo e i leader del G7 si incontreranno per concordare ulteriori misure. In programma anche una riunione urgente degli ambasciatori della Nato. Una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza a New York si è già tenuto alle 21.30 ora locale (le 03.30 in Svizzera). Johnson ha convocato immediatamente, per le 7.30 ora locale, una riunione straordinaria del comitato Cobra, cui parteciperanno tutti i ministri più importanti, oltre ai vertici della sicurezza nazionale del Regno Unito.

(Fonte ats ans)

«È una guerra di aggressione»

«L’Ucraina si difenderà e vincerà. Il mondo può e deve fermare Putin: il momento di agire è ora», è la prima reazione del ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba, secondo il quale «Putin ha lanciato un’invasione su larga scala. Le nostre pacifiche città sono sotto attacco, questa è una guerra di aggressione».

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Stoltenberg e l’Ue condannano l’attacco

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha condannato «l’attacco sconsiderato della Russia verso l’Ucraina, che mette a rischio innumerevoli vite dei civili» ha postato su Twitter. «Questa è una grave violazione del diritto internazionale e una seria minaccia alla sicurezza euro-atlantica». Condanne sullo stesso tono sono arrivate anche dall’Unione europea. L’alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell ha twittato: «In queste ore buie i nostri pensieri sono rivolti all’Ucraina e alle donne, uomini e bambini innocenti che stanno affrontando questo attacco non provocato, e hanno paura per le loro vite. Condanniamo fermamente l’attacco ingiustificato della Russia. Riterremo responsabile il Cremlino».

Biden e Zelensky a colloquio

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno avuto un colloquio in merito agli attacchi russi, riferisce la Casa Bianca. Biden ha condannato l’attacco «non provocato e ingiustificato», e ha fatto sapere che incontrerà presto i leader del G7. 

«Gli obiettivi sono solo militari» 

L’esercito russo ha dichiarato che non sta colpendo le città ucraine, ma solamente le infrastrutture militari. «La popolazione civile non è a rischio» si legge nella nota riportata dalla Cnn. Nel frattempo questa mattina nella capitale ucraina sono state udite le prime sirene.

La risposta russa a interventi militari stranieri sarà «severa»

Putin ha dichiarato che la risposta russa a interventi militari stranieri sarà «severa» e «come nessuna nazione estera ha mai sperimentato finora». Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha twittato che «Putin ha appena lanciato un’invasione dell’Ucraina su vasta scala». 

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Lanciata un’operazione militare, missili colpiscono Kiev

Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’avvio di un’operazione militare nell’est dell’Ucraina. Lo ha fatto nel corso di un discorso nelle prime ore di giovedì a Mosca. Poco dopo una serie di esplosioni sono state segnalate a Kiev, nella zona dei palazzi governativi. Fonti della polizia nazionale parlano del lancio di alcuni missili.

Keystone

Riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu

L’Ucraina ha convocato l’incontro con la richiesta annessa di ricevere assistenza militare. Come si legge in un tweet postato da Dmitro Kuleba, ministro degli affari Esteri del Paese, «rappresenta un’ulteriore esclation della situazione».

Le repubbliche indipendenti chiedono supporto armato

Il Cremlino ha ricevuto dai capi delle Repubbliche popolari di Donesk e Lugansk una richiesta di aiuto per respingere l’aggressione delle forze armate ucraine. L’obiettivo di tale appello, ha spiegato il portavoce di Putin Dmitry Peskov, è di «evitare una catastrofe umanitaria nel Donbass». Lo riferisce l’agenzia stampa Russian Information Agency Novosti.

«Se l’Ue non si espande, lo farà qualcun altro»

In vista del vertice straordinario dei leader europei, i premier di Polonia e Slovenia, Mateusz Morawiecki e Janez Jansa, scrivono al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, per chiedere di accelerare il processo di adesione all’Ue dell’Ucraina. In una lettera congiunta i due capi hanno invitato il Consiglio europeo a prendere «decisioni rapide e coraggiose». Le sanzioni, si legge nella lettera, non sono sufficienti, il vertice deve «andare molto oltre».

«Se l’Ue non si espande, lo farà qualcun altro», osservano Morawiecki e Jansa, sottolineando la necessità di “elaborare un piano ambizioso e tangibile per la rapida integrazione dell’Ucraina entro il 2030”.

(Fonte ats ans)

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In Ucraina è stato di emergenza

Approvata stasera dal parlamento ucraino l’introduzione dello stato d’emergenza in tutto il Paese di fronte alla minaccia di un’invasione russa. Proposto dal presidente Volodymyr Zelensky e sostenuto dal Consiglio di sicurezza nazionale, ha ottenuto il via libera con 335 voti, a fronte di un minimo necessario di 226, ed entrerà in vigore da domani.

(Fonte ats ans)

Per disinnescare la tensione, «Ucraina fuori dal Donetsk»

Le forze armate ucraine dovrebbero lasciare “volontariamente” il territorio dell’autoproclamata repubblica di Donetsk e «abbandonare le armi»: lo ha affermato, citato dall’agenzia di stampa ufficiale russa Tass, il leader dell’entità separatista, Denis Pushilin, indicando questa come «variante ottimale» per disinnescare la tensione.

(Fonte ats ans)

Schieramento su più fronti

Il quotidiano tedesco Bild, di tipo tabloid, riferisce di aver scoperto nel sud della Russia circa 300 mezzi militari russi delle forze speciali Spetznaz che procedono verso la zona di confine di Marinowka. Il giornale definisce i blindati come «l’esercito segreto» dell’invasione del presidente russo Vladimir Putin dell’Ucraina, sottolineando che sia i mezzi sia i soldati non hanno segni distintivi.

Anche testimoni, citati dall’agenzia di stampa Reuters sul proprio sito, riferiscono che due convogli militari di mezzi senza insegne, che annoverano anche nove carri armati, un blindato d’assalto, autocisterne e camion avanzano su due differenti direttive dal confine russo verso Donetsk. I mezzi senza insegne – russi – sono gli stessi che presero il controllo della Crimea nel 2014.

(Fonte ats ans)

Truppe pronte ad agire

L’80% delle forze russe schierate al confine con l’Ucraina sono «pronte ad agire»: lo ha detto ai giornalisti un alto ufficiale della difesa statunitense in una conferenza stampa al Pentagono a telecamere spente. Le forze russe «intorno all’Ucraina e alla Bielorussia sono al massimo della prontezza operativa» per l’invasione, ha aggiunto la fonte citata dall’emittente televisiva statunitense Cnn. La scorsa settimana il segretario alla difesa degli Usa Lloyd Austin aveva detto che le truppe russe si stavano «dispiegando». Alcune unità sono «a cinque chilometri dal confine ucraino».

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STR

Un attacco hacker senza precedenti

C’è un posto dove la guerra è già iniziata, è il cyberspazio. Dove un attacco informatico senza precedenti sta flagellando il Centro di comunicazioni strategiche di Kiev. «Non abbiamo mai visto nulla del genere», ha commentato un ufficiale alla BBC.

Un momento di grande pericolo

«Per la crisi Ucraina mondo si trova di fronte a un momento di grande pericolo», ha chiosato davanti all’Assemblea il segretario generale dell’Onu António Guterres, «si riaprano i dialoghi per la de-escalation e si stabilisca un cessate il fuoco».

Putin invia tank e truppe nel Donbass

«Stando alle informazioni a mia disposizione, Putin sta muovendo forze aggiuntive e carri armati nei territori occupati del Donbass». Lo ha detto all’emittente televisiva statunitense Cnn il premier lettone Arturs Krisjanis Karins, denunciando la violazione della «sovranità territoriale» di Kiev.

(Fonte ats ans)

Convocato il Consiglio europeo

Una seduta straordinaria del Consiglio europeo è stata convocata per domani, giovedì 24 febbraio, a Bruxelles dal presidente Charles Michel. All’ordine del giorno, ovviamente, gli ultimi sviluppi legati alla crisi in corso tra Russia e Ucraina. «L’uso della forza e della coercizione per cambiare i confini non ha posto nel 21esimo secolo» ha twittato Michel.

«L’Ucraina ha bisogno di garanzie di sicurezza»

«L’Ucraina ha bisogno di garanzie di sicurezza. Chiare, specifiche e immediate». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso del punto media congiunto con i leader di Polonia e Lituania. «Credo che la Russia debba essere tra quei paesi che offrono chiare garanzie di sicurezza». 

Zelensky ha affermato di aver chiesto più volte d’incontrare Vladimir Putin: «Molte volte ho offerto al presidente russo la possibilità di sedersi al tavolo dei negoziati e parlare».

keystone-sda.ch / STF (SERGEY DOLZHENKO)

Erdogan vuole mediare

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che la Turchia «non riconoscerà alcuna misura che intacchi l’integrità e la sovranità dell’Ucraina». Lo ha detto in una telefonata col presidente russo Vladimir Putin, aggiungendo che Ankara – membro della Nato confinante con l’Ucraina – è «pronta a fare la sua parte».

È quanto scrive l’agenzia governativa turca Anadolu, secondo cui Erdogan – che si è detto in linea di principio contrario a ogni tipo di sanzione – ha detto che un conflitto militare non sarebbe vantaggioso per nessuno.

(Fonte ats ans)

Zelensky: «È arrivato il momento di reagire con forza»

«È arrivato il momento di reagire, di reagire con forza». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo in tv e accogliendo con favore le misure prese dall’Occidente. «Il destino dell’Europa si decide sul campo in Ucraina», ha aggiunto. Zelensky ha quindi annunciato che l’Ucraina conferma le sue ambizioni di aderire all’Ue e alla Nato, nonostante l’ultimatum lanciato ieri dal presidente russo Vladimir Putin all’Ucraina affinché rinunci a far parte dell’Alleanza atlantica.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STF (Efrem Lukatsky)

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

«Determinati a non essere più dipendenti dal gas russo»

«La Russia ha strumentalizzato l’energia nei mesi e negli anni scorsi e noi siamo davvero determinati a non essere più dipendenti dal gas russo. Questo è un investimento strategico per la nostra indipendenza”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al termine dell’incontro bilaterale con il premier norvegese Jonas Gahr Store.

«La pressione esercitata da Mosca sul gas non è stata solo sull’Ucraina ma anche sull’Ue», ha sottolineato von der Leyen spiegando che l’Europa «ogni volta ha potuto contare» sul fatto che la Norvegia «possa fornire il gas necessario». Allo stesso tempo «condividiamo che da un lato il gas è importante ma dall’altro abbiamo bisogno di diversificare le fonti. Per l’Ue è chiara la strada: ridurre la nostra dipendenza dal gas e andare verso le rinnovabili», ha aggiunto la presidente della Commissione.

(Fonte ats ans)

Londra aumenta il sostegno militare britannico all’Ucraina

Il primo ministro britannico Boris Johnson ha annunciato oggi alla Camera dei Comuni, durante il tradizionale Question Time del mercoledì, un rafforzamento del sostegno militare all’Ucraina «alla luce della crescente minaccia della Russia». L’apporto avverrà sia «sotto forma di sostegno letale difensivo», sia «di sostegno non letale».

Sollecitato dal leader dell’opposizione laburista Keir Starmer, il premier Tory ha poi ribadito che «ulteriori sanzioni» contro Mosca sono «in arrivo» dopo quelle annunciate ieri se lo scenario non cambierà, sebbene notando come che occorra tenere alcune «armi di riserva» di concerto con gli alleati occidentali nel caso di un’eventuale un’offensiva russa su più larga scala.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch (Jessica Taylor)

La risposta di Mosca? «Forte e dolorosa»

La risposta della Russia alle sanzioni occidentali sarà «forte e dolorosa». Lo afferma il ministero degli esteri di Mosca.

(Fonte ats ans afp)

Sanzionata anche la “fabbrica dei troll”

Tra i soggetti destinatari delle sanzioni dell’Unione europea c’è anche la cosiddetta “fabbrica dei troll”: è l’Internet Research Agency (Ira), finanziato da Yevgeniy Prigozhin – anch’esso preso di mira dai provvedimenti europei, anche come presunto finanziatore del gruppo mercenario Wagner. L’IRA occupa blogger e addetti social per “inondare” la Rete, 24 ore su 24, con contenuti anti-occidentali e a sostegno delle politiche del presidente russo Vladimir Putin.

keystone-sda.ch / STF (Vadim Ghirda)

Via il personale diplomatico russo dall’Ucraina

La Russia ha cominciato a evacuare il suo personale diplomatico dall’Ucraina, attuando una misura già annunciata ieri. Lo riferiscono i media.

(Fonte ats ans)

Truppe russe nel Donbass? Solo con l’offensiva di Kiev

La presenza di truppe russe nel Donbass sarebbe possibile solo nel caso di un’offensiva in piena regola da parte di Kiev. In quel caso, Mosca avrebbe il diritto d’inviare i soldati. Lo ha detto il leader dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk (DPR), Denis Pushilin, sottolineando che non ci sono al momento truppe russe sul suo territorio.

L’Ucraina si comporta in modo aggressivo, ha sostenuto Pushilin, secondo quanto riporta la Tass. «Siamo nella fase in cui le truppe nemiche sono sulla linea di contatto e potrebbero passare all’offensiva in qualsiasi momento. Non abbiamo ancora fatto nulla al riguardo, non l’abbiamo ancora neutralizzato».

(Fonte ats ans)

Le sanzioni europee stanno per scattare

Gli ambasciatori dei paesi membri dell’Unione europea hanno concordato sul pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le misure dovranno essere ratificate dai vari ministeri degli Esteri entro le 15 di oggi, ora in cui diverranno effettive. 

I provvedimenti dovrebbero essere ben più incisivi di quelli presi ieri dal Regno Unito e dagli Usa: è previsto il congelamento dei beni e il divieto di viaggio a 23 persone (a partire dal ministro della Difesa russo Serghei Shoigu) e tre banche russe. Nel mirino anche i 351 membri della Duma, il Parlamento russo, che hanno ratificato il riconoscimento delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. Sono state prese in considerazione anche misure per vietare gli scambi commerciali con i territori precedentemente citati. Altre sanzioni potrebbero arrivare «entro la fine di questa settimana».

keystone-sda.ch (JOHANNA GERON / POOL)

Putin e le armi del futuro

Nel suo discorso in occasione della Giornata del difensore della patria il presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato che «continueremo a sviluppare sistemi di armamenti avanzati, compresi quelli ipersonici e quelli basati su nuovi principi fisici, ed espanderemo l’uso di tecnologie digitali avanzate ed elementi d’intelligenza artificiale. Tali complessi sono davvero le armi del futuro, che aumentano notevolmente il potenziale di combattimento delle nostre forze armate».

(Fonte ats ans)

«Quasi raddoppiato il numero dei bombardamenti ucraini»

L’esercito ucraino ha raddoppiato i suoi bombardamenti sulla linea d’ingaggio del Donbass, utilizzando armi vietate dagli accordi di Minsk: lo ha detto oggi il portavoce della milizia popolare dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk, Ivan Filiponenko, secondo quanto riporta la Tass. «La situazione rimane critica. Il numero di bombardamenti da parte delle forze armate ucraine è quasi raddoppiato», ha detto Filiponenko. «I nostri osservatori hanno registrato 114 violazioni del cessate il fuoco – ha precisato il portavoce -. Un totale di 29 comunità nella Repubblica sono state prese di mira».

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch (ALEXEI NIKOLSKY/KREMLIN POOL/SPU)

Vladimir Putin, durante le celebrazioni ufficiali per la Giornata del difensore della patria.

«Gli interessi e la sicurezza della Russia non sono negoziabili»

Trentasei ore dopo l’ordine di Vladimir Putin di dispiegare forze armate «per assicurare la pace» nel Donbass, il presidente russo si dice pronto a trovare «soluzioni diplomatiche» con Kiev e l’Occidente sulla crisi ucraina, ma rimane fermo su un punto inderogabile: gli interessi e la sicurezza del paese «non sono negoziabili». Poche ore dopo l’intervento del leader del Cremlino in occasione della Giornata del difensore della patria.

(Fonte ats ans)

Una legge per permettere agli ucraini di portare armi da fuoco

I cittadini ucraini potranno possedere armi da fuoco e utilizzarle per l’autodifesa. È questa la legge, scrive Reuters, al vaglio al parlamento di Kiev in un procedimento di legiferazione-lampo. «Una legge come questa è pienamente negli interessi del nostro Paese e della nostra società», hanno commentato i nota i proponenti motivando la decisione di sostenere l’iter in relazione a «minacce incombenti per il Popolo dell’Ucraina».

Lavrov contro Guterres

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, «di recente ha rilasciato diverse dichiarazioni incompatibili con il suo status e la sua autorità sotto la Carta delle Nazioni Unite»: lo ha detto oggi il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov all’inizio dei colloqui con l’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Geir Pedersen. Lo riporta la Tass. «Con nostro grande rammarico, il segretario generale delle Nazioni Unite, che Lei rappresenta, è risultato suscettibile alle pressioni dell’Occidente» ha detto Lavrov a Pedersen.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch (RUSSIAN FOREIGN AFFAIRS MINISTRY)

Pechino accusa gli Usa

La Cina ha accusato oggi gli Stati Uniti di «versare benzina sul fuoco» della crisi ucraina, dopo la decisione di Mosca di riconoscere le due regioni separatiste nell’est del paese e l’annuncio di sanzioni contro Mosca da parte di Washington.

«Gli Stati Uniti hanno continuato a vendere armi all’Ucraina, aumentando le tensioni, creando panico e persino esagerando i tempi di una guerra», ha detto ai media la portavoce del ministero degli esteri cinese, Hua Chunying. «La domanda chiave è quale ruolo hanno svolto gli Stati Uniti nelle attuali tensioni in Ucraina», ha chiesto la portavoce. «Qualcuno che getta benzina sul fuoco, mentre accusa gli altri, è immorale e irresponsabile», ha aggiunto.

(Fonte ats ans)

Si rischiano 500mila rifugiati nel Donbass

Se la situazione sul terreno dovesse peggiorare, il numero di rifugiati del Donbass potrebbe raggiungere la soglia del mezzo milione. Lo hanno detto i leader delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Lugansk al ministro ad interim russo per le situazioni di emergenza, Alexander Chupriyan. Lo riporta Interfax.

«Ogni giorno arrivano nuovi dati. Non sappiamo come evolverà la situazione, ora assistiamo a un flusso (di rifugiati) leggermente più lento, ma la situazione operativa peggiora, i due leader (delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk) mi hanno scritto delle lettere affermando che se la situazione operativa peggiora, il numero delle persone evacuate sarà di 500’000», ha detto Chupriyan durante una riunione del partito Russia Unita sull’assistenza ai rifugiati del Donbass.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STF (YURI KOCHETKOV)

La richiesta di Kiev all’Occidente

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba chiede un intervento più deciso da parte dell’Occidente. «Per fermare Putin da ulteriori aggressioni, chiediamo ai nostri partner d’imporre subito ulteriori sanzioni. I primi passi decisivi sono stati compiuti ieri, e ne siamo grati. Ora la pressione deve aumentare. Colpire di più. Colpire duro. Colpire ora».

Sanzioni ucraine contro 351 soggetti russi

Il parlamento ucraino ha dato il via libera alle sanzioni contro 351 soggetti russi, compresi coloro che hanno sostenuto in forma ufficiale il riconoscimento dell’indipendenza delle repubbliche autonome di Donetsk e Lugansk. Le sanzioni prevedono il divieto di ogni attività e di accesso all’Ucraina, nonché il congelamento di beni, proprietà e autorizzazioni.

Chiamati i riservisti tra 18 e 60 anni

La mobilitazione dei riservisti, annunciata ieri dall’Ucraina e confermata oggi, riguarderà quelli «di età compresa tra i 18 e i 60 anni (…) La chiamata inizierà oggi. La durata massima del servizio è di un anno», hanno annunciato le forze armate ucraine in un messaggio su Facebook ripreso dall’Afp. Secondo la Bbc, gli esperti stimano che vi siano circa 900’000 persone nella riserva delle forze armate ucraine.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STR (Vitali Komar)

Il prezzo del gas continua a salire

Le tensioni sull’Ucraina continuano a far salire il prezzo del gas, che ad Amsterdam raggiunge gli 83,5 euro MWh, con un rialzo del 4,34%. A Londra oltrepassa i 200 penny (+5,8%) per Mmbtu, l’unità termica britannica equivalente a 28,26 metri cubi.

(Fonte ats ans)

Gli ucraini devono lasciare «immediatamente» la Russia

In seguito alla dichiarazione dello stato d’emergenza, l’Ucraina ha chiesto ai suoi connazionali all’estero di lasciare «immediatamente» la Russia. Lo rende noto il ministero degli esteri di Kiev. Secondo le stime si parlerebbe di circa 3 milioni di persone. 

keystone-sda.ch / STF (Vadim Ghirda)

Un soldato ucraino morto e sei feriti

L’esercito ucraino ha reso noto che un altro soldato è stato ucciso e sei sono rimasti feriti in bombardamenti da parte dei separatisti filorussi nell’Ucraina orientale nelle ultime 24 ore. Lo riporta il Guardian. In questo periodo l’esercito ha registrato 96 bombardamenti, 81 dei quali sono avvenuti con armi pesanti, rispetto agli 84 del giorno precedente, secondo il rapporto giornaliero della Joint Forces Operation ucraina, pubblicato questa mattina. Le forze separatiste, sottolinea il documento, hanno usato artiglieria pesante, mortai e lanciarazzi Grad.

(Fonte ats ans)

La Cina contro le sanzioni

Le sanzioni contro la Russia, lo strumento scelto dalla stragrande maggioranza delle nazioni occidentali e da quelle del Pacifico, non sono la soluzione migliore per risolvere la crisi in Ucraina. Ne è convinto il ministero degli Esteri cinese, secondo quanto riferito dall’agenzia stampa Reuters. Pechino spera che le parti in causa possano risolvere le controversie mediante il dialogo, restino calme ed esercitino la moderazione, ha dichiarato il portavoce Hua Chunying.

keystone-sda.ch / STR (ALISA YAKUBOVYCH)

Quasi 95mila sono passati in Russia

È salito a oltre 94’600 il numero di residenti delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Lugansk che dal 18 febbraio hanno attraversato il confine ucraino passando in Russia. Lo ha reso noto oggi una fonte delle forze dell’ordine russe. «Fino alla mattina del 23 febbraio, più di 94’600 persone hanno attraversato il confine russo, quasi 60’000 di loro sono cittadini ucraini, più di 34’600 sono russi», ha detto la fonte all’agenzia Tass.

(Fonte ats ans)

Le sanzioni giapponesi alla Russia

Il Giappone imporrà nuove sanzioni alla Russia a seguito del riconoscimento di Mosca delle province autoproclamate nel Donbass, nell’Ucraina orientale. Lo ha confermato il premier nipponico Fumio Kishida in un incontro con la stampa, spiegando che le autorità monetarie sospenderanno l’emissione e il commercio di nuovi titoli sovrani russi in Giappone ed è previsto il congelamento dei visti e degli asset individuali dei funzionari delle due regioni, oltre all’imposizione di un divieto sul commercio proveniente dagli stessi territori.

Kishida ha anche detto che il Paese del Sol Levante ha riserve sufficienti di petrolio e di gas liquefatto (Lng), quindi non è previsto un impatto significativo sulle risorse energetiche nel breve periodo.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STR (Pavlo Palamarchuk)

L’ambasciatore a Washington: «Le sanzioni non risolveranno nulla»

«Le sanzioni non risolveranno nulla». A dichiararlo è Anatoly Antonov, ambasciatore russo negli Stati Uniti. «È difficile immaginare che qualcuno a Washington conti che la Russia riveda la sua politica estera sotto la minaccia di sanzioni». Antonov ha aggiunto di non ricordare «un solo giorno in cui il nostro Paese ha vissuto senza alcuna restrizione dal mondo occidentale. Abbiamo imparato a lavorare in tali condizioni. E non solo sopravvivere, ma anche sviluppare il nostro stato». L’ambasciatore ha poi aggiunto che «non c’è dubbio che le sanzioni imposte contro di noi danneggeranno i mercati finanziari ed energetici globali» e che nemmeno «gli Stati Uniti saranno esclusi, con i cittadini comuni che subiranno tutte le conseguenze dell’aumento dei prezzi».

Il Canada manda truppe in Lettonia

Il premier canadese Justin Trudeau ha annunciato, oltre a sanzioni economiche contro la Russia per la crisi ucraina, anche l’invio di più truppe nell’Europa orientale. Trudeau ha spiegato che sino a 460 militari saranno mandati in Lettonia e nella regione per rafforzare il fianco orientale della Nato.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STF (JASON SZENES)

«I principi della Carta Onu non sono un menu à la carte»

«I principi della Carta Onu non sono un menu à la carte. Non possono essere applicati selettivamente. Gli Stati membri li hanno accettati tutti e devono applicarli tutti». Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres commentando la decisione della Russia di riconoscere il Donbass. Con i giornalisti si è detto «profondamente turbato dagli ultimi sviluppi riguardanti l’Ucraina».

La decisione della Russia di riconoscere le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk «è un colpo mortale per gli accordi di Minsk», ha affermato Guterres, sottolineando che «quando le truppe di un paese entrano nel territorio di un altro paese senza il suo consenso, non sono forze di pace imparziali, non sono affatto delle forze di pace».

«In questo momento critico chiedo un cessate il fuoco immediato e il ripristino dello stato di diritto», ha continuato. «Abbiamo bisogno di una de-escalation ora. Esorto tutti ad astenersi da azioni e dichiarazioni che porterebbero questa situazione pericolosa oltre il baratro. Qualsiasi ulteriore dispiegamento militare russo in Ucraina non farebbe che infiammare ulteriormente le tensioni».

(Fonte ats ans)

Gli interessi russi «non sono negoziabili»

«Non negoziabili»: così il presidente russo Vladimir Putin ha definito oggi gli interessi e la sicurezza del paese. Tuttavia la Russia è pronta a trovare «soluzioni diplomatiche» con Kiev e l’Occidente sulla crisi ucraina.

«Il nostro paese è sempre aperto al dialogo diretto e onesto per trovare soluzioni diplomatiche ai problemi più complessi. Tuttavia, gli interessi e la sicurezza dei nostri cittadini non sono negoziabili», ha detto Putin in un discorso trasmesso in tv in occasione della Giornata del difensore della patria.

(Fonte ats ans)

Reuters

Cancellato l’incontro a Ginevra

Dopo le decisioni di Mosca sull’Ucraina, un incontro non ha più senso. È dunque stato cancellato l’appuntamento previsto per domani a Ginevra, al quale avrebbero dovuto prendere parte il segretario di Stato statunitense Antony Blinken e il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov. È lo stesso Blinken che ha annunciato la decisione di cancellare l’incontro. La Russia, ha detto, non è seria sulla via diplomatica per risolvere la crisi.

Blinken ha inoltre affermato che l’aggressione russa all’Ucraina è «la più grande minaccia alla sicurezza europea dalla seconda guerra mondiale» e che «aumenteremo le sanzioni se la Russia continua l’escalation con le sue mosse contro l’Ucraina».

Bombardamenti e uccisioni

Secondo le informazioni diffuse dalle principali agenzie di stampa russe, due civili della Repubblica popolare del Lugansk sarebbero rimaste uccise a seguito di bombardamenti eseguiti dalle forze di sicurezza ucraine. In totale, sarebbero stati danneggiati sei edifici residenziali. Riportati anche ulteriori attacchi avvenuti all’interno del Doneck.

Secondo Ukrinform, agenzia ucraina, le forze russe avrebbero violato il cessate il fuoco 72 volte. In 53 attacchi sarebbero state usate armi vietate dagli accordi di Minsk. Domani il parlamento ucraino (la Verchovna Rada) esaminerà un pacchetto di misure. Previste sanzioni contro i deputati della Duma di Stato (Camera bassa dell’Assemblea federale della Federazione Russa).

In Ucraina, appello ai riservisti

Esclusa una mobilitazione generale. In un aggiornamento fornito dal Parlamento ucraino, il presidente Vlodomir Zelensky ha dichiarato di aver emesso un decreto sulla convocazione per un periodo di tempo speciale dei riservisti. Questi, in gergo militare, sono i soldati delle classi di congedo che si possono richiamare in caso di guerra. In un video messaggio, riporta l’agenzia di stampa Interfax, ha affermato che «oggi non è necessaria una mobilitazione generale. Dobbiamo aumentare la prontezza dell’esercito ucraino per tutti i possibili cambiamenti nell’ambiente operativo». Ha concluso il suo discorso osservando che l’escalation in corso è una sfida senza precedenti per tutto il mondo.

Le sanzioni degli Stati Uniti nel dettaglio

Un «blocco totale» è quello che Joe Biden vuole mettere in atto nei confronti di due grandi istituzioni finanziarie russe: la banca militare e la Veb, una delle più grandi società di investimento in Russia. Inoltre, si stanno implementando anche «sanzioni globali sul debito sovrano russo. Ciò significa che abbiamo tagliato fuori il governo russo dai finanziamenti occidentali. Non può più raccogliere fondi dall’Occidente e non può nemmeno scambiare il suo nuovo debito sui nostri mercati o sui mercati europei». Biden ha inoltre annunciato di aver lavorato a stretto contatto con la Germania perché il Nord Stream 2 «si fermi completamente».

Ulteriori sanzioni potrebbero seguire, se la Russia «continua l’attacco».

Joe Biden ha riconosciuto che le sanzioni appena annunciate potrebbero comportare un aumento dei prezzi del gas per gli americani e si è impegnato affinché l’impatto finanziario sulle famiglie con un reddito medio sia limitato.

Afp

«È l’inizio di un’invasione russa dell’Ucraina»

Joe Biden si è espresso stasera in un discorso dalla Casa Bianca ribadendo ancora che «se le truppe russe entreranno in Ucraina, ci saranno conseguenze economiche gravi». In particolare si parla di colpire le persone più vicine a Putin, quali le élite del Paese e i loro familiari, e le istituzioni finanziarie russe, in quanto «visto che condividono i giochi corrotti delle politiche del Cremlino, dovrebbero condividere anche il dolore».

«Questo è l’inizio di un’invasione dell’Ucraina». Biden ha spiegato che le sanzioni pronte per la Russia andranno molto oltre quelle imposte nel 2014 e più il Cremlino avanzerà, più le sanzioni saranno severe. «In risposta all’ammissione della Russia che non ritirerà le sue forze dalla Bielorussia, ho autorizzato ulteriori movimenti di forze e attrezzature statunitensi, già di stanza in Europa, per rafforzare i nostri alleati baltici: Estonia, Lettonia e Lituania». Biden ha tenuto a precisare che non c’è l’intenzione di combattere la Russia. «Vogliamo però inviare un messaggio inequivocabile: che gli Stati Uniti insieme ai nostri alleati difenderanno ogni centimetro del territorio della Nato. E questo per rispettare gli impegni che abbiamo preso».

La Russia evacua il suo personale diplomatico in Ucraina

Il ministero degli Esteri russo ha annunciato che il personale diplomatico di Mosca verrà evacuato in tempi brevi. In un comunicato si legge che la priorità è «proteggere le loro vite e la loro sicurezza». Lo riferiscono le agenzie russe. (Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STF (GRZEGORZ MICHALOWSKI)

«Pronti 100 aerei da caccia e 120 navi da guerra»

Emergono altri dettagli del discorso di Stoltenberg oggi a Bruxelles. Il segretario ci ha tenuto a confermare che gli alleati della Nato hanno più di 100 aerei da caccia in allerta e 120 navi da guerra pronte, dal Circolo polare artico fino al Mare Mediterraneo. «Siamo pronti a rispondere», ha ribadito Stoltenberg, «ma la nostra prerogativa rimane il dialogo»

«Gli accordi di Minsk non esistono più»

Alza ancora di più il pressing su Nato e Occidente, il presidente Vladimir Putin questa sera a colloquio con i giornalisti: «Vorremmo risolvere tutte queste differenze con Kiev e le regioni di Donetsk e Lugansk, ma al momento sembra che sia impossibile. Speriamo di poterlo fare in futuro. Tutto questo si potrebbe evitare se l’Ucraina rinunciasse ai suoi piani di far parte della Nato».

«La Russia continua a pensare a un’invasione su larga scala»

L’escalation della Russia «è uno la più grande minaccia alla sicurezza europea di questa generazione», non ha lesinato parole forti il segretario della Nato Jens Stoltenberg, oggi in conferenza stampa. «Mosca è passata dal destabilizzare in maniera subdola a farlo apertamente e per vie militari». Sempre stando a Stoltenberg, «tutti gli indizi ci portano a dire che la Russia sta continuando a perseguire i suoi piani di un’invasione su larga scala».

keystone-sda.ch (Alexei Nikolsky)

Vladimir Putin potrà schierare soldati all’estero

Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto al Senato russo il permesso per l’uso della forza militare al di fuori dei confini nazionali. Si tratta di una formalità che, commentano gli osservatori, potrebbe anticipare nuove e più ampie manovre offensive in Ucraina. Ne dà notizia l’agenzia stampa AP. «Ormai non c’è altra scelta», ha commentato uno dei viceministri della Difesa davanti alla Camera argomentando la richiesta parlando di «un’operazione di peacekeeping». Il parlamento ha approvato la richiesta all’unanimità.

Nord Stream 2, la frenata sia «temporanea»

La Russia si aspetta che la frenata sul Nord Stream 2 sia «temporanea». Lo dice il Cremlino dopo l’annuncio del cancelliere tedesco Olaf Scholz sul congelamento delle autorizzazioni per il gasdotto dalla Russia alla Germania. Lo riferisce la Tass.

Il Cremlino accoglie «con rammarico» la notizia della sospensione dell’autorizzazione del gasdotto, ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ripreso dall’agenzia Interfax. «Il fatto che questi progetti vengano frenati speriamo sia una cosa temporanea causata da motivi politici e dal nostro punto di vista questo non è corretto», ha aggiunto Peskov.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch (Stefan Sauer)

Nuovo balzo del gas: su di quasi il 10%

Nuovo balzo del gas naturale sulla piazza di Amsterdam, nonostante le rassicurazioni del presidente russo Vladimir Putin. Il prezzo segna un rialzo del 9,8% a 79,67 euro al MWh, meno della metà comunque rispetto al picco segnato lo scorso 21 dicembre a 173,98 euro al MWh. Quel giorno le contrattazioni si aprirono a 139 euro per chiudersi a 166,81 euro per MWh.

(Fonte ats ans)

I separatisti di Lugansk: «39 gli attacchi ucraini oggi»

Sono 39 gli attacchi compiuti oggi dalle forze armate ucraine contro l’autoproclamata repubblica secessionista di Lugansk, nel Donbass. Lo afferma il portavoce della milizia locale, Ivan Filiponenko, citato da Interfax, secondo cui sono stati presi di mira 20 insediamenti.

(Fonte ats ans)

La rottura delle relazioni diplomatiche tra Kiev e Mosca sarebbe «estremamente sgradita»

La rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ucraina, non così lontana alla luce di quanto è accaduto nelle ultime 24 ore, non farà che complicare ulteriormente le relazioni tra i due paesi, i due popoli ed è estremamente sgradita. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «Naturalmente, la rottura delle relazioni diplomatiche sarebbe uno scenario estremamente sgradito, che non farà altro che rendere tutto ancora più difficile».

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva precedentemente dichiarato di aver ricevuto dal ministero degli Esteri una richiesta per sancire la rottura delle relazioni diplomatiche con la Russia, promettendo di prenderla in considerazione.

keystone-sda.ch (Sergei Ilnitsky)

La cyberguerra contro l’Ucraina

L’agenzia di rating Standard & Poor’s prevede «un aumento del rischio di cyberattacchi contro l’Ucraina» come conseguenza dell’escalation delle tensioni con la Russia, con il rischio di «ripercussioni a cascata per aziende, governi e altri soggetti», che potrebbero anche estendersi al di fuori dell’Ucraina. Il costo di un simile attacco potrebbe superare i 10 miliardi di dollari stimati per l’attacco malware ‘NotPetya” subito dall’Ucraina nel 2017 alla luce del «maggiore grado d’interconnessione e digitalizzazione» della sua economia e infrastrutture.

(Fonte ats ans)

Gas, le forniture per l’inverno sono garantite

«Abbiamo esaminato tutti i possibili scenari d’interruzione nel caso in cui la Russia decidesse d’interrompere parzialmente o completamente le forniture di gas all’Ue: i modelli mostrano che siamo piuttosto al sicuro per questo inverno. Non siamo in una situazione in cui da un giorno all’altro ci troveremmo senza gas e l’attuale livello di stoccaggio è circa al 30% della capacità». Lo ha detto un portavoce della Commissione sottolineando che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen lo ha già dichiarato più volte recentemente.

Quello di uno stop alle forniture russe è comunque uno scenario ipotetico, ha sottolineato il portavoce nel briefing quotidiano, «non siamo in quella situazione ora». «La presidente e la commissaria all’Energia Kadri Simson hanno avuto fino a ora colloqui nel corso di diversi mesi con numerosi Paesi che sono pronti a incrementare le loro forniture di Gnl o gas naturale – ha ricordato -. Abbiamo già visto a gennaio un record di forniture di Gnl con oltre 120 navi per il trasporto di gas liquefatto che hanno portato 10 miliardi di metri cubi di Gnl nel primo mese di quest’anno. Siamo anche in contatto con altri partner internazionali, per esempio Giappone e Corea, sulla possibilità di reindirizzare in Europa le forniture di Gnl contrattate da questi paesi per il futuro, in caso di ulteriore necessità».

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STF (Michael Sohn)

Rassicurazioni di Putin sul gas, borse europee contrastate

Si muovono a due velocità i principali listini di borsa europei dopo le rassicurazioni del presidente russo Vladimir Putin sulle forniture di gas nel vecchio continente. Fiacche Milano e Francoforte (-0,1%), positive Londra (+0,4%), Zurigo (+0,3%), nonché Parigi e Madrid (+0,2% entrambe), mentre riduce il calo Mosca (-1,6%).

Prosegue la corsa del greggio (Wti +2,94% a 93.7 dollari al barile), sui massimi dal 2014, e del gas (+9,92% a 79,76 euro al MWh).

(Fonte ats ans)

«2000 euro per 1000 metri cubi di gas naturale»

«Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha emesso un ordine per interrompere il processo di certificazione del gasdotto Nord Stream 2. Bene. Benvenuti nel mondo nuovo in cui gli europei pagheranno molto presto 2000 euro per 1000 metri cubi di gas naturale!» ha twittato l’ex presidente russo Dmitry Medvedev.

keystone-sda.ch (ALEXEI NIKOLSKY / KREMLIN POOL /)

Truppe ungheresi al confine ucraino

L’Ungheria dispiegherà truppe vicino al confine ucraino. Lo riferisce Sky News. Il ministero della Difesa di Budapest ha spiegato che saranno impiegate in parte in compiti umanitari. L’emittente britannica ricorda che finora nessuno degli alleati della Nato ha inviato truppe in Ucraina, preferendo invece fornire assistenza militare, con la consegna di armi e l’addestramento dell’esercito.

(Fonte ats ans)

Le misure di Washington sono in arrivo

La Casa Bianca plaude alla decisione di Berlino di bloccare la certificazione del gasdotto Nord Stream 2 in risposta alla decisione di Vladimir Putin di riconoscere le due repubbliche separatiste ucraina nel Donbass. L’amministrazione Biden annuncerà nelle prossime ore le sue misure. «Il presidente ha chiaramente indicato che se la Russia invade l’Ucraina, noi agiremo con la Germania per fare in modo che il Nord Stream 2 non sia messo in funzione. Noi siamo stati in stretto contatto con la Germania questa notte e ci felicitiamo per il suo annuncio. Prenderemo le nostre misure oggi», ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STF (Alex Brandon)

Il Cremlino: «Niente truppe nell’Ucraina orientale… per ora»

La Russia non ha in programma di inviare truppe nell’Ucraina orientale «per ora», ma lo farà in caso di una «minaccia». Lo ha detto il viceministro degli Esteri Andrei Rudenko dopo che il parlamento di Mosca ha ratificato gli accordi di cooperazione con le repubbliche separatiste dell’Ucraina orientale. Rudenko ha affermato che i trattati includono la fornitura di «aiuti militari», ma ha aggiunto che dovrebbe essere evitata ogni «speculazione» sul dispiegamento di truppe. «Per ora, nessuno ha intenzione di inviare nulla da nessuna parte. Se c’è una minaccia, forniremo assistenza in conformità con i trattati ratificati». (fonte ats)

Firmato il decreto della leva obbligatoria nel DPR

Il leader dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk (DPR), Denis Pushilin, ha firmato un decreto che obbliga al servizio militare i cittadini nati tra il 1995 e il 2004. Lo riporta Interfax. Il decreto permette inoltre l’arruolamento volontario degli uomini di età superiore ai 55 anni.

(Fonte ats ans)

AFP

Londra colpirà banche e asset degli oligarchi

Il Regno Unito annuncia sanzioni contro cinque banche russe e per congelare tutti gli asset britannici di alcuni noti oligarchi considerati vicini al presidente Vladimir Putin in risposta alle azioni di Mosca in Ucraina. Lo rende noto il primo ministro Boris Johnson al Parlamento di Westminster, insistendo che si tratta solo di una prima tranche di sanzioni economiche cui ne seguiranno altre se la situazione non cambierà.

Putin «sta cercando il pretesto per un’invasione su vasta scala dell’Ucraina», ha detto alla Camera dei Comuni, definendo «provocatorie e false» le affermazioni fatte ieri a sostegno del riconoscimento delle regioni separatiste del Donbass in Ucraina. Gli ha imputato inoltre di minacciare «una guerra di aggressione senza lo straccio di una giustificazione» sulla base d’idee «assurde e persino misticheggianti».

(Fonte ats ans)

Anche le banche nel mirino dell’Ue

Nel pacchetto di sanzioni proposte contro la Russia sul tavolo dell’Unione europea ci sono anche le banche «che stanno finanziando le operazioni militari russe e altre operazioni nei territori» riconosciuti da Mosca. È quanto si legge in una nota congiunta dei presidenti del Consiglio Europeo e della Commissione Charles Michel e Ursula von der Leyen.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STR (Andrey Basevich)

Un manifestante pro-Russia.

Mosca non teme le sanzioni

Mosca non è spaventata da nessuna sanzione: lo annuncia il ministero degli Esteri russo, secondo quanto riferisce la Tass. La Russia, inoltre, “non si prepara per il momento” a schierare forze militari nell’Ucraina orientale. (Fonte ats ans)

L’Onu ricolloca il personale non essenziale in Ucraina

L’Onu ha comunicato di aver cominciato a ricollocare il suo personale internazionale non essenziale in Ucraina, dopo il riconoscimento da parte di Mosca di due repubbliche separatiste del Donbass. «Siamo determinati a restare e continuare le nostre attività in Ucraina, in particolare nell’Est del Paese», ha detto la portavoce dell’Onu a Ginevra, Alessandra Vellucci, durante un punto stampa.

«Continueremo a essere pienamente operativi», ha detto, spiegando che «data l’evoluzione della situazione sul terreno abbiamo autorizzato la ricollocazione temporanea di alcuni membri di personale non essenziale e dei loro familiari – ha aggiunto – ma allo stesso tempo sta arrivando un po’ di personale aggiuntivo a sostegno delle nostre operazioni».

(Fonte ats ans)

AFP

Una civile si esercita in uno stand di tiro di Leopoli, Ucraina.

«La Russia è una minaccia per tutta l’Europa»

Tornando a Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino ha tenuto una conferenza stampa molto accorata a Kiev. «La Russia è una minaccia per tutta l’Europa», ha dichiarato, «la sicurezza dei confini di una nazione influisce direttamente su quella delle altre. Noi non facciamo parte dell’UE né della Nato, ma se la Russia porterà avanti un’invasione su larga scala i nostri vicini saranno a rischio: Moldavia, Lituania, Lettonia, Estonia». Sempre in questa mattinata concitata Zelensky ha valutato la possibilità di chiudere i canali diplomatici con Mosca, come richiesto dal suo ministro degli Esteri. Una possibilità, questa, che però non piace al Cremlino che ha ribadito l’intenzione di poter risolvere la questione con il dialogo.

Nord Stream 2 congelato, e il petrolio si impenna

Olaf Scholz ha acconsentito alla richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di congelare qualsiasi progresso legato al gasdotto Nord Stream 2 fra la Russia e la Germania. Questo, lo ricordiamo, è stato ultimato a settembre ma non ancora operativo. «È impossibile continuare, visto le recenti azioni di Mosca», conferma Berlino. E intanto, come ampiamente previsto e discusso negli scorsi giorni, il prezzo del petrolio inizia a crescere sul mercato globale. Il Brent è infatti a un picco ineguagliato da 7 anni a questa parte (98 $). Le motivazioni sono legate non solo a una possibile escalation ma anche alle sanzioni che colpirebbero la Russia, uno dei maggiori produttori tanto di petrolio quanto di gas, al mondo.

Arrivano le sanzioni

Regno Unito e Unione Europea sono pronti per rilasciare una serie di sanzioni coordinate nei confronti di Mosca. Queste verranno ufficializzate, molto verosimilmente, nel pomeriggio. Come riportato da Guardian, Londra è pronta a «una salva di sanzioni che colpiranno molto duramente la Russia», ha dichiarato lo stesso premier Boris Johnson. Summit anche a Bruxelles, con il meeting degli ambasciatori per portare avanti un’azione condivisa come già anticipato ieri in serata prima del discorso televisivo di Putin. Lo stesso, confermano i media americani, faranno gli Stati Uniti.

Il Consiglio federale «analizzerà la situazione»

Qualora a livello internazionale saranno adottate nuove sanzioni contro la Russia il Consiglio federale analizzerà la situazione e deciderà se introdurne a sua volta. Le misure elvetiche non verranno quindi prese contemporaneamente a quelle di altri Stati. «Possiamo tuttavia confermare che le autorità svizzere sono in contatto con diversi paesi per scambiare informazioni sulla situazione attuale», scrive il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) rispondendo a una domanda dell’agenzia Keystone-ATS.

(Fonte ats ans)

Il discorso alle truppe ucraine: «Ci attendono prove difficili»

«Ci attendono prove difficili. Ci saranno perdite. Dovremo attraversare il dolore, superare la paura e la disperazione. Ma vinceremo senza dubbio, siamo sulla nostra terra». Così il ministro della Difesa Oleksiy Reznikov si è rivolto all’esercito ucraino. Reznikov ha poi affermato che il Cremlino vuole «resuscitare l’Urss». 

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STR (Olivier Matthys)

Donetsk ratifica il trattato di amicizia

Il leader dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk (DPR), Denis Pushilin, ha firmato oggi la legge di ratifica del trattato di amicizia, cooperazione e mutuo soccorso firmato con la Russia. Poche ore prima i membri del Consiglio del Popolo della DPR avevano approvato all’unanimità la legge durante una incontro d’emergenza. 

(Fonte ats ans)

Mosca garante della sicurezza di LPR e DPR

La Russia garantisce la sicurezza della Repubblica popolare di Lugansk (LPR) e della Repubblica popolare di Donetsk (DPR): lo ha detto oggi il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, secondo quanto riporta la Tass. Lavrov, parlando con la stampa, ha poi detto che «il regime ucraino ha calpestato gli accordi di Minsk subito dopo averli firmati».

(Fonte ats ans)

AFP

«120mila soldati sulla linea di contatto nel Donbass»

Le autorità ucraine hanno schierato 120mila soldati sulla linea di contatto nel Donbass: lo ha reso noto il rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzy, nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu dedicata alla situazione ucraina. Lo riporta la Tass. Ieri il ministro della Difesa russo Serjei Shoigu aveva detto che l’Ucraina aveva ammassato 59.300 soldati al confine con il Donbass.

(Fonte ats ans)

La via del dialogo non è abbandonata: «Siamo pronti»

Mosca è ancora pronta per dialogare con Washington. Lo ha ribadito la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. La decisione di riconoscere l’indipendenza delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk non pregiudica la disponibilità a trovare un accordo tramite la via diplomatica, ha spiegato.

«Anche nei momenti più difficili abbiamo detto di essere pronti per un processo negoziale. Quindi, la nostra posizione rimane la stessa. Siamo pronti e siamo sempre favorevoli alla diplomazia».

keystone-sda.ch

Circa 90mila profughi arrivati nella regione di Rostov

Circa 90mila residenti delle autoproclamate Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk sono entrati nella regione russa di Rostov e altri stanno arrivando: lo ha reso noto l’ufficio regionale di Rostov del ministero russo per le situazioni di emergenza. Lo riporta Interfax.

(Fonte ats ans)

Fiduciosi e pronti a difenderci, dice Kiev

«Rimaniamo fiduciosi e calmi. Siamo pronti e in grado di difendere noi stessi e la nostra sovranità». Lo scrive su Twitter il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov. Con l’annuncio di ieri «il Cremlino ha riconosciuto la sua aggressione nei confronti dell’Ucraina». Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto una riunione urgente del cosiddetto Formato Normandia (Germania, Russia, Ucraina e Francia).

(Fonte ats ans)

AFP

La Repubblica popolare di Lugansk ha ratificato l’accordo di amicizia

Il Parlamento della Repubblica popolare di Lugansk ha ratificato oggi l’accordo di amicizia, cooperazione e mutuo soccorso con la Russia: lo riporta un giornalista dell’agenzia russa Tass presente alla sessione. La ratifica è stata approvata all’unanimità da 46 legislatori sui 46 presenti alla speciale sessione plenaria. La prima lettura è stata subito seguita dalla seconda e ultima lettura.

(Fonte ats ans)

Le prime sanzioni? Nel pomeriggio

«Oggi pomeriggio adotteremo le prime sanzioni» nei confronti di Mosca. Lo ha detto l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue, Josep Borrell, arrivando a Parigi al Forum per la Cooperazione Indo-Pacifica. «Un Consiglio degli Affari Esteri informale si terrà dopo questo Forum», ha annunciato Borrell dicendosi «certo del voto unanime» dei Paesi membri.

Parallelamente, alle 9.30 a Bruxelles avrà inizio la riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri che avrà sul tavolo proprio il dossier sanzioni dopo il riconoscimento da parte di Mosca delle regioni separatiste di Donetsk e Lugansk.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STF (OLIVIER HOSLET)

Proteggere i civili, «priorità assoluta»

«Dopo settimane di negoziati infruttuosi, la protezione dei civili in Ucraina deve ora essere la priorità assoluta» ha dichiarato la segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard. «Sebbene il potenziale di un conflitto in piena regola sia ora una realtà devastante, è necessario compiere ogni sforzo per ridurre al minimo le sofferenze dei civili e dare la priorità all’umanità in questa crisi. È un obbligo legale di tutte le parti farlo».

Callamard aggiunge: «Esortiamo tutte le parti ad aderire rigorosamente al diritto internazionale umanitario» e al rispetto «dei diritti umani. Devono garantire la protezione delle vite dei civili e astenersi da attacchi indiscriminati e dall’uso di armi proibite come le munizioni a grappolo. Chiediamo inoltre a tutte le parti di consentire e facilitare l’accesso delle agenzie umanitarie per fornire assistenza ai civili colpiti dalle ostilità». Amnesty International monitorerà da vicino la situazione per esporre le violazioni del diritto internazionale da parte di tutte le parti».

Questa mattina la riunione degli ambasciatori Ue

Gli ambasciatori degli Stati membri dell’Unione europea si incontreranno questa mattina per discutere di possibili sanzioni alla Russia. Lo ha dichiarato un diplomatico dell’Ue. Non ci sarebbe unanimità di vedute in merito ai provvedimenti da applicare: alcune nazioni vorrebbero che l’intera gamma di sanzioni venisse messa in campo, mentre altre sarebbero propense a un intervento più mirato e limitato.

keystone-sda.ch (Geert Vanden Wijngaert)

Migliaia di civili evacuati

Le autorità di Rostov continuano ad accogliere i civili evacuati dalle Repubbliche popolari di Lugansk (LPR) e Donetsk (DPR). Oltre 7.000 persone si trovano attualmente in rifugi temporanei nella regione russa: lo ha reso noto il servizio stampa del governatore regionale, secondo quanto riporta Interfax. Attualmente «ci sono più di 7.000 rifugiati, tra cui 3.200 bambini, in 118 rifugi temporanei nella regione di Rostov. Alle 8:ì.00 (ora locale), oltre 11.000 persone, tra cui 4.888 bambini, sono state inviate su 14 treni verso altre 11 regioni russe», ha affermato il servizio stampa.

(Fonte ats)

Bombardamenti nella notte, morti due soldati ucraini

Due soldati ucraini sono rimasti uccisi da schegge di granata nel corso dei bombardamenti avvenuti nella notte, si legge nel rapporto delle truppe congiunte che parla anche di 12 feriti, che stanno attualmente ricevendo le cure del caso. Sono 84 le violazioni commesse nelle ultime 24 ore dalle forze separatiste sostenute da Mosca, secondo Kiev.  

AFP

«Hanno incoraggiato l’Ucraina a intraprendere provocazioni armate»

Il rappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya ha twittato: «Mentre propagavano questo panico infondato attorno ai piani per un’invasione dell’Ucraina, i nostri colleghi occidentali hanno spudoratamente pompato all’Ucraina armi e istruttori. In effetti, hanno incoraggiato l’Ucraina a intraprendere provocazioni armate contro il Donbass».

Cinque attacchi nelle prime ore di oggi

Le forze armate ucraine hanno sferrato cinque attacchi contro il territorio dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk (LPR) nelle prime ore di oggi: lo rende noto in un comunicato la missione della LPR presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento (JCCC). Lo riporta l’agenzia di stampa Interfax.

«Sono state registrate cinque violazioni del cessate il fuoco», ha affermato la missione LPR. Gli attacchi, ha precisato la missione, hanno preso di mira le località di Donetskiy, Zolote-5, Sokylniki e Nizhne Lozove e sono stati eseguiti con armi di artiglieria da 122 mm e mortai da 82 mm e 120 mm. Sono in corso le verifiche di notizie di vittime e danni, ha aggiunto. Ieri erano state segnalate oltre 60 violazioni.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STR (Oleksandr Ratushniak)

Mosca si dice ancora pronta al dialogo

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov è ancora pronto a incontrarsi con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, dopo la decisione del presidente russo Vladimir Putin d’inviare truppe nelle due regioni separatiste ucraine: lo ha reso noto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova.

«Anche nei momenti più difficili… noi diciamo: siamo pronti alle trattative», ha detto Zakharova in dichiarazioni trasmesse su YouTube. Come è noto, un incontro tra Blinken e Lavrov è previsto per giovedì a Ginevra.

(Fonte ats ans)

keystone-sda.ch / STR (Alexander Zemlianichenko Jr)

Carriarmati russi sulle pianure bielorusse.

«Il piano per l’invasione è già iniziato»

Stando a un portavoce del primo ministro Boris Johnson, una serie di indizi arrivati all’attenzione dei servizi segreti britannici il piano per l’invasione dell’Ucraina sarebbe «già in corso». A confermarlo «una serie di informazioni, e di azioni che si stanno svolgendo in tempo reale, che confermerebbero le ipotesi di questo tipo di scenario».

Fissato per giovedì l’incontro tra Lavrov e Blinken (a Ginevra)

Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov incontrerà il segretario di Stato americano Antony Blinken giovedì a Ginevra. Lo ha detto lo stesso Lavrov. Ma il ministro degli esteri russo ha anche affermato, citato dalla Tass, che l’Occidente non è pronto ad accettare le proposte russe per risolvere la crisi ucraina. Lavrov ha aggiunto che «i risultati della conferenza sulla sicurezza di Monaco hanno confermato che i Paesi occidentali si allineano alle posizioni di Washington». E gli Usa, ha proseguito, «vogliono discutere di questioni secondarie delle proposte russe e sempre che queste proposte non ledano gli interessi americani e della Nato». (fonte ats)

Riconoscere i separatisti? Mosca ci pensa

Mosca sta considerando la richiesta di riconoscimento dei separatisti ucraini. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. Secondo quest’ultimo, «Kiev ha già condotto tra operazioni punitive contro il Donbass e sembra proprio che si stia avventurando in un’altra. Gli ultimi sviluppi dimostrano che le autorità ucraine non hanno nessuna intenzione di implementare gli accordi di Minsk». Se l’Ucraina entrerà nella Nato, «le minacce per la Russia aumenteranno drammaticamente», ha aggiunto il presidente russo citato dall’agenzia Interfax. Dal canto suo, la Casa Bianca ha detto che «un attacco estremamente violento contro l’Ucraina è possibile nei prossimi giorni o ore». Secondo Washington, «l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia schiaccerebbe in modo brutale gli ucraini». (fonte ats)

Imago

Macron nel ruolo di mediatore principale.

Macron nel ruolo di mediatore – «In questo contesto di altissima volatilità, di grandissimo pericolo, che è il contesto odierno, facciamo i nostri ultimi sforzi, i nostri sforzi più intensi, per evitare il peggio». Lo ha affermato oggi l’Eliseo, dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha nuovamente parlato al telefono con gli omologhi di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, oltre che con il presidente Usa Joe Biden e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Ponendosi come mediatore di questa crisi, il presidente della Francia – che detiene attualmente la presidenza di turno dell’Unione europea – «si assume i suoi rischi», sottolinea l’Eliseo, precisando che è stato Biden a chiedere a Macron di proporre a Putin un nuovo incontro per scongiurare una nuova guerra in Europa. «Il presidente della Repubblica – affermano all’Eliseo – non si rassegna né alla sconfitta, né al peggio. Si assume i propri rischi come fa d’abitudine. Assume le proprie responsabilità e crea le condizioni affinché ognuno possa alla fine negoziare». Secondo i media francesi, per focalizzarsi pienamente sulla de-escalation nella crisi tra Russia e Ucraina, Macron avrebbe anche deciso di rinviare alla settimana del 28 febbraio, la sua candidatura ufficiale per un secondo mandato all’Eliseo in vista delle elezioni presidenziali francesi del 10 e del 24 aprile. (Fonte ats ans)

Kiev: «Gli allarmi invasione causano danni per 2-3 miliardi al mese»

I continui allarmi su un’invasione imminente russa dell’Ucraina «causano danni economici al Paese dai due ai tre miliardi di dollari al mese». È quanto afferma Rostislav Shurma, vice capo dell’ufficio di presidenza di Kiev, in un’intervista a Rbc Ucraina. Gli allarmi, sottolinea il consigliere, provocano blocchi degli investimenti, un aumento dell’inflazione, perdite nel settore turistico e riduzione dei collegamenti aerei. Alla fine di gennaio, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aveva denunciato una fuga di capitali dal Paese pari a 12,5 miliardi di dollari a causa delle notizie su un’invasione del Paese pianificata da Mosca. Le autorità ucraine continuano a ritenere non imminente un’invasione russa, contraddicendo i ripetuti allarmi lanciati da Washington. (fonte ats)

Londra non cambia linea: «Invasione molto probabile»

Il governo britannico di Boris Johnson continua a considerare «altamente probabile» l’ipotesi di un’azione militare di Mosca in Ucraina nonostante gli sforzi diplomatici in atto e il tentativo della Francia di favorire un vertice fra i presidenti russo e americano, Vladimir Putin e Joe Biden. Lo ha dichiarato oggi via Twitter la ministra degli Esteri di Londra, Liz Truss, dopo che ieri Johnson aveva avuto un colloquio telefonico con Emmanuel Macron. «La diplomazia va perseguita, ma un’invasione russa sembra altamente probabile», ha scritto Truss, aggiungendo che il Regno Unito e gli alleati Nato «stanno intensificando i preparativi per far fronte allo scenario peggiore» con sanzioni che dovrebbero rendere – in caso di attacco – «il costo intollerabilmente alto per la Russia». (fonte ats)

Cnn: «I satelliti mostrano l’escalation militare russa al confine»

«Nuove immagini satellitari mostrano una intensificazione dell’attività tra le unità russe vicino al confine nord-orientale dell’Ucraina con quelle che erano nelle guarnigioni». Lo riporta la Cnn citando dati raccolti dalla Maxar, un’azienda americana specializzata nella tecnologia spaziale e di intelligence, secondo cui «sono stati osservati molteplici nuovi schieramenti sul campo di equipaggiamenti corazzati e truppe a nord-ovest di Belgorod e vicino Soloti e Valuyki, in Russia». Città che si trovano in un’area a 35 chilometri dal confine con l’Ucraina. (fonte ats)

AFP

«Summit? Putin faccia la sua scelta»

Un vertice tra il presidente Usa Joe Biden e quello russo Vladimir Putin «è possibile», Putin «deve fare la sua scelta». L’Eliseo commenta così la possibilità di un incontro sull’Ucraina tra il leader russo e quello americano. Nelle scorse ore il Cremlino aveva fatto sapere di non escluderà la possibilità di un colloquio con la Casa Bianca, affermando però che per il momento non sono previsti piani in tal senso (fonte ats).

In fuga dal Donbass: accoglienza in oltre 40 regioni russe

Oltre 40 regioni russe sono pronte a ricevere rifugiati del Donbass, secondo il ministero russo per le emergenze. Nello specifico quasi 400 centri per sistemazioni temporanee, pronti a ricevere 42 mila persone in tutto, sono stati allestiti in 43 regioni russe per raccogliere rifugiati provenienti dalle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, riferisce la Tass citando il servizio stampa del ministero russo per le emergenze, aggiungendo che “altri 149 centri di accoglienza temporanei per 54 mila persone sono stati allestiti come ulteriore riserva”. In tutto, fa sapere il ministero, sono al momento circa 10 mila gli sfollati accolti in quattro regioni russe, tra loro, secondo Mosca, ci sono oltre 4500 bambini. (fonte ats)

keystone-sda.ch

Un gruppo di soldati impegnati nelle esercitazioni militari su suolo bielorusso.

Le truppe russe resteranno in Bielorussia «a tempo indeterminato»

La Russia manterrà uno zoccolo duro di truppe sul territorio bielorusso « tempo indeterminato» e quindi anche dopo la fine delle esercitazioni, che avrebbero dovuto terminare domenica ma sono recentemente state prolungate «a fronte di nuove attività militari nei pressi dei suoi confini occidentali». A darne conferma, riporta la BBC, è il capo delle Forze armate bielorusse Vikot Gulevich, «l’armata russa ritornerà alla loro basi permanenti solo quando sarà ritenuto opportuno, questo dipenderà in larga parte dalle nostre controparti occidentali».

La Russia terrà un meeting straordinario del Consiglio di sicurezza

Un «esteso» e «straordinario» meeting del Consiglio di sicurezza russo si terrà oggi pomeriggio. A confermarlo è lo stesso portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel medesimo comunicato in cui si gela il possibile meeting fra Biden e Putin – ventilato in mattinata da Macron – e lo si definisce «troppo prematuro».

Una lista di persone “scomode” in Ucraina

Una lista di persone-chiave in Ucraina da uccidere o da deportare in campi di prigionia, l’avrebbe già stilata Mosca almeno stando a quanto sostenuto dagli Stati Uniti. La dichiarazione che parla «di una diffusa sofferenza umana» in caso di invasione, è stata inviata alla capa del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite Michelle Bachelet dall’ambasciatore di Washington all’Onu. Oltre «alle minoranze etniche, religiose e alle persone Lgbtqi+» a essere in pericolo anche una serie di individui i cui nomi e cognomi «sono scritti su una lista che permetterà alle forze russe di ucciderli o improgionarli, una volta che l’invasione sarà completata». Informazione, questa, che la Casa Bianca ritiene «estremamente credibile».

keystone-sda.ch / STF (OLIVIER HOSLET)

Il ministro degli Esteri Ucraino, Dmytro Kuleba.

«Imponete già ora alcune sanzioni!» 

«Oggi ci aspettiamo delle decisioni, non solo dei messaggi politici. Ci sono tutte le ragioni per imporre una parte delle sanzioni già ora». Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, riferendosi alla Russia, arrivando a Bruxelles per il consiglio Affari Esteri. «L’Ucraina è sotto attacco dal 2014 e quello che stiamo vedendo ora è un’operazione ibrida, con l’aumento delle truppe ai nostri confini, cyberattacchi, guerra d’informazione», ha aggiunto. (Fonte ats ans)

Le sanzioni sono pronte

«Il lavoro sulle sanzioni è fatto, è finito. Quando sarà il momento, chiamerò un consiglio straordinario dei ministri degli Esteri e presenterò le sanzioni». Lo ha detto a Bruxelles l’alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, in riferimento alla Russia. (Fonte ats ans)

Nuovi scontri

Il Donbass è stato teatro nelle ultime ore di nuovi scambi di fuoco con l’esercito ucraino, secondo quanto afferma stamani l’autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk, che, citata dall’agenzia Interfax, denuncia la morte di un suo miliziano e il ferimento in modo grave di altri due. Il leader dell’autoproclamata repubblica filorussa di Lugansk (nel Donbass) Leonid Pasechnik, ha intanto firmato un decreto che indice la mobilitazione ‘volontaria’ degli uomini di oltre 55 anni, nell’ambito della mobilitazione generale (dai 18 ai 55 anni) e della legge marziale proclamata durante il fine settimana. Lo fa sapere l’agenzia russa Tass. Al momento, riporta sempre Tass, sono circa 61’000 i civili fuggiti in Russia dalla regione ucraina del Donbass. (Fonte ats ans)

Reuters

Americani in Russia, evitate i luoghi affollati

L’ambasciata statunitense a Mosca ha diramato anche sui social un avviso ai suoi concittadini che si trovano in Russia. L’invito è di non frequentare luoghi affollati in questi giorni per un non meglio precisato pericolo di attentati e di evitare la zona di confine con l’Ucraina, dove c’è un ammassamento di forze russe senza precedenti che Washington ritiene sia pronto per l’invasione. Il comunicato consiglia di avere piani di fuga che non facciano affidamento sul governo USA.

«Secondo fonti dei media, ci sono state minacce di attacchi contro centri commerciali, stazioni ferroviarie e della metro, e altri luoghi pubblici di affollamento nei maggiori centri urbani», specialmente a Mosca e San Pietroburgo, ha dichiarato l’ambasciata, senza ulteriori precisazioni. La nota aggiunge di tenersi lontano «anche dalle zone di elevata tensione lungo il confine fra la Russia e l’Ucraina». (fonte ats)

È partito l’ordine di invadere?

Gli Usa hanno informazioni di intelligence secondo cui i comandanti russi hanno ricevuto gli ordini di procedere con un’invasione dell’Ucraina, secondo quanto riferito dal corrispondente della Cbs per la sicurezza nazionale David Martin al programma “Face the Nation”. I comandanti sul terreno, ha detto, starebbero facendo piani specifici su come manovrare nei loro settori di battaglia. (Fonte ats ans)

La Cnn: «Il 75% delle forze convenzionali russe sono schierate»

La Russia ha quasi il 75% delle sue forze convenzionali in posizione contro l’Ucraina: lo riferisce la Cnn, citando un dirigente Usa a conoscenza diretta delle informazioni di intelligence. Secondo tale fonte, a circa 60 km dal confine ucraino vi sarebbero 120 dei 160 gruppi tattici di battaglione (Btg) russi, pari al 75% delle principali unità da combattimento di Mosca. Mobilitati contro Kiev 35 dei 50 battaglioni per la difesa aerea, 500 tra caccia e caccia bombardieri, nonché 50 bombardieri medio-pesanti. (fonte ats)

Osce, convocata una riunione d’emergenza per domani

L’Osce terrà domani una riunione d’urgenza fra i suoi rappresentanti permanenti allo scopo di trovare modi per innescare una de-escalation della crisi in Ucraina. Lo rende noto la presidenza polacca dell’organizzazione, per mezzo del ministro polacco degli esteri Pawel Jablonski, riferisce l’agenzia polacca Papa, in seguito ad una richiesta ucraina relativa all’accelerarsi della crisi nell’est del paese. (fonte ats)

Swiss, l’ultimo volo da Kiev è atterrato a Zurigo

È atterrato oggi a Zurigo l’ultimo volo Swiss proveniente da Kiev, dopo che la compagnia aerea ha deciso di sospendere i voli da e per l’Ucraina. Per l’ultimo collegamento è stato utilizzato un Boeing 777, l’apparecchio più capiente della flotta, con 340 posti, a fronte dei 145 normalmente a disposizione sulla tratta. L’occupazione dei posti del velivolo era elevata, ha indicato un portavoce a Keystone-Ats. (fonte ats)

Biden «pronto a incontrare Putin in qualsiasi momento»

Il presidente americano Joe Biden è pronto a incontrare il leader russo Vladimir Putin «in ogni momento e in qualunque formato». Lo ha detto il segretario di stato Usa Antony Blinken parlando della crisi in Ucraina, aggiungendo che «la diplomazia è possibile fino a quando i carri armati non sono realmente in movimento». «Da quanto vediamo tutto sembra suggerire che siamo sull’orlo di un’invasione», ha indicato il 59enne alla Cnn. «Noi crediamo che il presidente Putin abbia preso la sua decisione, ma fino a quando i tank non si muovono davvero e gli aerei sono in volo, utilizzeremo tutte le opportunità e ogni istante a nostra disposizione per verificare se la diplomazia può ancora dissuadere il presidente Putin dall’andare avanti». (fonte ats)

AFP

Macron e Putin d’accordo sulla via diplomatica

Emmanuel Macron e Vladimir Putin sono d’accordo che bisogna lavorare ad un cessate il fuoco nell’Ucraina Orientale. Lo ha reso noto l’Eliseo al termine del lungo colloquio telefonico tra il presidente francese e quello russo. Nella nota viene menzionata in particolare «la necessità di favorire una soluzione diplomatica alla crisi». A tal fine «un intenso lavoro diplomatico sarà svolto nei prossimi giorni e nelle prossime settimane». Il ministro degli Esteri francese Le Drian incontrerà in settimana il suo omologo russo, Sergei Lavrov.

Zelensky: «Cessate il fuoco nel Donbass»

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un tweet dopo il colloquio telefonico oggi con il presidente francese Emmanuel Macron, ha sottolineato il suo sostegno per «l’introduzione immediata di un cessate il fuoco» in Donbass. (fonte ats)

Mosca: «Non abbiamo motivo di attaccare nessuno»

«Non c’è alcun motivo per la Russia di attaccare nessuno». Lo ha detto il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, il quale ha esortato i partner occidentali a «tornare a essere ragionevoli». Lo scrive il Guardian online. «Vi esortiamo a porvi la domanda: che senso ha che la Russia attacchi qualcuno?», ha detto Peskov in un’intervista televisiva trasmessa dall’emittente statale Rossia 1. Il portavoce di Putin ha anche criticato l’Occidente per «non essere molto bravo in storia», sostenendo che la Russia non ha mai invaso un altro Paese. «Vi ricordiamo che la Russia non ha mai attaccato nessuno nel corso della sua storia. E la Russia, sopravvissuta a tante guerre, è l’ultimo Paese in Europa che vuole parlare, anche pronunciare la parola “guerra”». Alla domanda sulla situazione nel Donbass, Peskov ha avvertito che «qualsiasi scintilla, qualsiasi incidente non pianificato o qualsiasi piccola provocazione pianificata può portare a conseguenze irreparabili».(fonte ats)

La decisione «è stata presa»

«Crediamo che Putin abbia preso la sua decisione. Punto». Lo ha ribadito la vicepresidente Usa, Kamala Harris, durante un briefing con la stampa sulla conferenza sulla Sicurezza di Monaco, riferendosi all’invasione dell’Ucraina. Secondo Harris, l’Europa è sull’orlo di una possibile «guerra». (Fonte ats ans)

Getty

Le esercitazioni russe in Bielorussia vanno avanti

La Bielorussia continuerà le esercitazioni militari con la Russia, che sarebbero dovute terminare oggi. «In considerazione dell’aumento dell’attività militare vicino ai confini e dell’aggravarsi della situazione in Donbass, i presidenti di Bielorussia e Russia hanno deciso di continuare», ha affermato il ministero della Difesa bielorusso in un post su Telegram. (fonte ats)

Lugansk, bombe nella notte: 2 civili morti

Due civili della Repubblica popolare di Lugansk (Lpr) sono rimasti uccisi nel tentativo delle forze armate ucraine di sfondare nel vicino villaggio di Pionerskoye, a 7km dal confine con la Russia. Lo scrive la Tass che cita la milizia popolare. “A seguito dell’aggressione dei militanti di Kiev, due civili sono stati uccisi e 5 edifici sono stati distrutti”, sostiene. Il dipartimento della difesa della Lpr ha precisato che le forze di Kiev supportate dall’artiglieria hanno attraversato il fiume Seversky Donets e hanno tentato di attaccare le postazioni della milizia popolare. “Ma l’attacco è stato respinto”, afferma la milizia. (fonte ats)

Dal Donbass a Rostov: 40mila profughi

Sono circa 40mila i profughi fuggiti dal Donbass e giunti nella regione russa di Rostov. Lo riferisce l’agenzia Interfax che cita Alexander Chupriyan, ministro ad interim per le situazioni di emergenza. “Più di 40mila persone, che hanno dovuto lasciare le regioni limitrofe, sono arrivate in Russia. A questo punto sono ospitate principalmente in 92 centri di accoglienza temporanea”, ha detto il ministro. (fonte ats)

Bombe ucraine su Donetsk – Le truppe ucraine hanno continuano a bombardare per tutta la notte il territorio della Repubblica popolare di Donetsk (DPR) inclusa la città principale dell’autoproclamata repubblica: lo afferma, riferisce la Tass, la missione della DPR presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento (JCCC). Gli attacchi sono iniziati alle 2.16 ora di Mosca (0,16 in Svizzera) e hanno preso di mira l’insediamento di Staromikhailovka, alla periferia occidentale di Donetsk, ed è stato il sesto bombardamento nell’area dalla mezzanotte russa. Colpiti anche gli insediamenti di Zaytsevo Yuzhnoye e Spartak, bersagli di colpi di mortaio. Dopo le 3 ora di Mosca, secondo la missione, ci sarebbero stati altri sei bombardamenti, e altri due attacchi avrebbero colpito Dokuchayevsk e Yelenkovka alle 4.25 e alle 4.37 ora locale. Ieri l’altra repubblica separatista, quella di Lugansk, avrebbe subito una cinquantina di attacchi da parte delle truppe di Kiev in violazione del cessate il fuoco, secondo la missione locale presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento (JCCC). Gli attacchi hanno preso di mira – riferisce la Tass – 27 aree residenziali.

Biden convoca il Consiglio per la sicurezza nazionale – Joe Biden convocherà oggi una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale sulla crisi ucraina. Lo rende noto la Casa Bianca, riferendo che il presidente e il suo team per la sicurezza nazionale, da cui è regolarmente aggiornato, ribadiscono che «la Russia potrebbe lanciare un attacco contro l’Ucraina in qualsiasi momento».

«Mosca pianifica la guerra» – Le prove suggeriscono che la Russia sta pianificando «la più grande guerra in Europa dal 1945». Lo ha detto il primo ministro britannico, Boris Johnson, in un’intervista alla Bbc ai margini della conferenza sulla sicurezza a Monaco. In un certo senso, «il piano è già iniziato», ha aggiunto il premier secondo il quale le truppe russe non stavano solo progettando di entrare in Ucraina da est, attraverso il Donbass, ma dalla Bielorussia e dall’area circostante a Kiev. Inoltre, il premier britannico sostiene che l’intelligence Usa ha riferito che le forze russe intendono lanciare un’invasione che circonderà Kiev, secondo quanto ha detto il presidente Usa, Joe Biden, ai leader occidentali. Tutte le prove indicano che in un certo senso «Mosca abbia già iniziato», ha detto Johnson alla Bbc.

«Le persone devono capire l’enorme costo in vite umane che potrebbe comportare», ha proseguito. «Temo che il piano che stiamo vedendo è per qualcosa che potrebbe essere davvero la più grande guerra in Europa dal 1945 solo in termini di vaste proporzioni». Le persone devono considerare non solo la potenziale perdita di vite umane degli ucraini, ma anche dei «giovani russi», ha aggiunto il premier britannico.

Un secondo soldato ucraino, dopo un primo registrato stamattina, è rimasto ucciso durante uno scambio di fuoco con le milizie filorusse della autoproclamate repubbliche del Donbass. Lo annuncia l’esercito di Kiev. (ats ans)

Francesi invitati a lasciare l’Ucraina, e «senza indugio» – Anche la Francia, dopo la Germania, raccomanda i connazionali a lasciare l’Ucraina. Lo riferisce il ministero degli Esteri.

In particolare, Parigi invita coloro che si trovano nelle zone più esposte dell’est del Paese ad andarsene «senza indugio».

«Si raccomanda che tutti i cittadini francesi che non abbiano motivi validi per soggiornare in Ucraina di lasciare il Paese», sottolinea la diplomazia francese sul loro sito, ‘Viaggiare sicuri’, aggiornato oggi. Coloro che si trovano «nelle regioni di Charkiv, Lugansk e Donetsk» così come in quella del Dnipro sono invitati a «lasciare queste aree senza indugio», aggiunge il ministero. (ats ans)

Lufthansa sospende i voli – Lufthansa sospenderà i voli verso Kiev e Odessa, a partire da lunedì. Lo riferisce il portavoce della principale compagnia aerea tedesca. (ats ans)

«Difenderemo l’Ucraina con o senza di voi» – «Noi difenderemo il nostro paese con o senza partner». Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, intervenendo alla conferenza di Sicurezza di Monaco. «Tutti devono capire che non stiamo chiedendo una donazione», ha aggiunto. «Si tratta del vostro contributo alla sicurezza europea e internazionale».

Una mano europea al popolo ucraino – «L’Ue offre piena solidarietà al popolo ucraino, anche con un sostegno concreto. Una volta che l’Ucraina ha chiesto la nostra assistenza, abbiamo lavorato 24 ore su 24 per aiutare le autorità», precisa il Commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič, in un comunicato. «L’assistenza immediata di protezione civile è in arrivo. La Slovenia, la Romania, la Francia, l’Irlanda e l’Austria hanno fatto le prime offerte e mi aspetto altra assistenza nei prossimi giorni da altri Stati membri dell’Ue».

L’appello ai tedeschi: «Lasciate subito l’Ucraina» – I tedeschi devono lasciare d’urgenza l’Ucraina. Lo ha scritto il ministero degli Esteri tedesco negli avvertimenti sulla sicurezza. «Uno scontro militare – si legge – è possibile in ogni momento».

keystone-sda.ch / STR (Alexander Zemlianichenko Jr)

Carroarmati e veicoli blindati russi durante le esercitazioni presso il campo di addestramento Obuz-Lesnovsky in Bielorussia.

La Cina: «Le preoccupazioni russe vanno rispettate» – «Noi siamo per la salvaguardia delle frontiere. La Cina è per la tutela della sovranità l’indipendenza di tutti i paesi e l’Ucraina non fa eccezione». Lo ha detto il ministro degli esteri cinese Wang Yi, intervenendo alla conferenza di sicurezza di Monaco. Il capo della diplomazia di Pechino ha però affermato che «anche le preoccupazioni della Russia dovrebbero essere rispettate». «Speriamo che si possa arrivare a una soluzione che garantirebbe sicurezza e stabilità in Europa», ha aggiunto.

Kamala Harris: «Minaccia europea» – «L’ordine della sicurezza dell’Europa è sotto diretta minaccia in Ucraina». Lo ha detto la vicepresidente americana Kamala Harris, intervenendo alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. «Vediamo la Russia che divulga, disinformazione, bugie e propaganda», ha detto. «Noi come amministrazione americana rimaniamo aperti a una seria diplomazia», ha aggiunto. A suo avviso però «le parole della Russia non corrispondono ai fatti». «Anche nel momento più difficile noi, gli Stati Uniti d’America e l’Unione europea, stiamo dimostrando la nostra unità», ha affermato la vicepresidente americana. «Siamo al fianco dell’Ucraina», ha ribadito. «I confini nazionali non dovrebbero essere cambiati con la forza», ha anche incalzato in un passaggio del suo intervento. «Siamo qui per riaffermare il nostro impegno per questi principi – ha continuato – Pace e sicurezza». «Se la Russia invade, gli Usa con i suoi partner imporranno costi significativi e senza precedenti».

Stati Uniti: «Forze russe in posizione d’attacco al confine ucraino» – Più del 40 per cento delle forze russe al confine con l’Ucraina sono ora in posizione di attacco e Mosca ha iniziato una campagna di destabilizzazione: lo ha affermato un funzionario della Difesa statunitense. Gli Stati Uniti, che stimano che la Russia abbia piazzato più di 150’000 soldati vicino ai confini dell’Ucraina, hanno osservato movimenti significativi a partire da mercoledì, ha detto il funzionario, parlando in condizione di anonimato. «Dal quaranta al cinquanta per cento sono in una posizione di attacco. E hanno svolto esercitazioni tattiche nelle ultime 48 ore», ha precisato ai giornalisti. Il funzionario ha detto che Mosca ha ammassato 125 gruppi tattici di battaglione vicino al confine con l’Ucraina, rispetto ai 60 presenti in tempi normali e agli 80 dell’inizio di febbraio.

Cannonata in territorio russo – Una cannonata è esplosa in territorio russo a un chilometro dal confine con l’Ucraina nella regione di Rostov sul Don, secondo fonti informate citate da Interfax. «L’esplosione – scrive l’agenzia russa – è avvenuta a 300 metri da una casa nel villaggio di Mityakinskaya alle 04.00 ora di Mosca» (le 02.00 svizzere). La granata di cannone non ha causato morti né feriti, ed è stata riferita alle forze di sicurezza dai residenti, scrive Interfax.

Zelensky in volo per Monaco – Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, malgrado i timori di una imminente invasione russa, non ha cambiato i suoi piani ed è in volo per Monaco di Baviera, dove intende prendere parte all’annuale Conferenza sulla Sicurezza, dedita alla crisi ucraina. Lo comunica l’ufficio presidenziale ucraino, aggiungendo che il suo rientro a Kiev è previsto nella stessa giornata di oggi. «Volodymyr Zelensky si aspetta accordi concreti sulla consegna al nostro Paese di aiuti supplementari finanziari e militari» per fronteggiare l’emergenza. A Monaco sono previsti incontri di Zelensky con la vicepresidente Usa, Kamala Harris, con il premier britannico, Boris Johnson, e con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Il presidente americano Joe Biden aveva dichiarato che «potrebbe non essere saggio» da parte di Zelensky di recarsi in Germania nel pieno della crisi, ama che comunque «la decisione spetta a lui».

Mille rifugiati a Rostov – Il primo treno con a bordo oltre 1000 rifugiati del Donbass è in arrivo nella regione russa di Rostov, al confine con l’Ucraina. Lo hanno reso noto le ferrovie del Caucaso del nord, come riportato da Interfax.

«31 violazioni ucraine» – «Le forze armate ucraine hanno violato il regime di cessate il fuoco all’interno dell’area di responsabilità della Repubblica popolare di Lugansk per 31 volte nelle ultime 24 ore»: lo afferma, secondo la Tass, la missione separatista presso il Centro congiunto di coordinamento e controllo per il cessate il fuoco nel suo canale Telegram. «Nelle ultime 24 ore sono state registrate 31 violazioni del regime di cessate il fuoco da parte delle forze ucraine», afferma il comunicato. Secondo la missione LPR, i bombardamenti hanno preso di mira gli insediamenti di Prishib, Zhelobok, Zelyonaya Roscha, Molochny, Vesyolenkoye, Kalinovka, Sandzharovka, Kalinovo, Golubovskoye, Sokolniki, Rayevka, Vesyolaya Gora, Oboznoye, Zolotoye, Donetsky e Slavyanoserbsk. Non ci sono state segnalazioni di vittime o feriti. Le forze ucraine hanno utilizzato mortai da 82 mm e 120 mm, lanciagranate anticarro SPG-9 montati e lanciagranate portatili RPG-7, lanciagranate automatici AGS-17 montati, una mitragliatrice di alto calibro e un’artiglieria da 122 mm, aggiunge la nota.

Mobilitazione generale – Anche il leader dell’autoproclamata repubblica filorussa di Lugansk, nel Donbass, poco dopo il suo omologo di Donetsk, ha proclamato la «mobilitazione generale» sul suo territorio. Il leader, Leonid Pasechnik, lo ha stabilito – fa sapere la Tass – con un decreto comunicato online.

«Putin vuole invadere l’Ucraina» – Gli Usa hanno ragione di credere che la Russia «intende attaccare» l’Ucraina nei prossimi giorni o nelle prossime settimane: lo ha detto il presidente americano Joe Biden parlando dalla Casa Bianca. «Sono convinto che Vladimir Putin ha preso la decisione d’invadere», ha affermato.

keystone-sda.ch / STR (Alexei Alexandrov)

Ucraini in fuga.