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Yahoo Notizie
“Tradito” dal pranzo di Pasqua, arrestato boss Calvaruso
Un pranzo fatale quello di Pasqua per Giuseppe Calvaruso, ritenuto capo del “mandamento” mafioso palermitano di Pagliarelli. Il boss, che da tempo si era trasferito in Brasile, era tornato a Palermo per i giorni di festa per poi ripartire per l’America. Nel corso dell’operazione Brevis, i carabinieri del comando provinciale lo hanno fermato mentre era con la sua famiglia per festeggiare la Pasqua.
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AGI
Covid: In Italia calo di contagi e indice di positività. Morte 376 persone
AGI – In lieve calo la curva epidemica in Italia. I casi nelle ultime 24 ore sono 21.261, contro i 21.932 di ieri, con 359.214 tamponi, 28mila in più. Il tasso di positività è in discesa dal 6,6% al 5,9%. I decessi sono 376 (ieri 481), per un totale di 110.704 vittime da inizio epidemia. Ancora in leggero aumento le terapie intensive, 10 in più (ieri +23) con 234 ingressi del giorno, e sono 3.714 in totale, mentre i ricoveri ordinari proseguono la discesa con 215 unità in meno (ieri -245), 28.489 in tutto. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute. La regione con più casi giornalieri è la Lombardia (+4.132), seguita da Campania (+2.314), Puglia (+2.142), Piemonte (+2.127), Emilia Romagna (+1.789) e Lazio (+1.631). I contagi totali salgono a 3.650.247. In leggero aumento i guariti, 21.311 (ieri 19.620), per un totale di 2.974.688. Torna a calare il numero delle persone attualmente positive, 440 in meno (ieri +1.816): i malati attuali sono ora 564.855. Di questi, sono in isolamento domiciliare 532.652 pazienti.
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notizie.it
Le previsioni per i segni di terra
Oroscopo di domani per i segni zodiacali di terra. Le previsioni per le persone nate sotto il segno del Toro, della Vergine e del Capricorno.
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AGI
Appello di una madre: mio figlio a casa da un anno, ha il Crohn ma niente vaccino
AGI – Luca ha 17 anni, ha il morbo di Crohn e vive recluso in casa da oltre un anno a causa del Covid. Ha diritto a ricevere il vaccino anti-Sars-Cov-2, ma il siero che gli permetterebbe di uscire di casa più serenamente e di frequentare la scuola non arriva. “Non è un problema di forniture, ma burocratico”, spiega all’AGI sua madre, la signora Grazia, che si dice “disperata”. Luca e Grazia non sono i loro veri nomi, perché la minore età del ragazzo non lo permetterebbe, ma poco importa: “Voglio battermi non solo per mio figlio ma per tutti i Luca e Grazia d’Italia che si trovano nelle nostre stesse condizioni”. Il morbo di Crohn è una malattia autoimmune che causa problemi di grado diverso soprattutto all’intestino. La circolare del ministero della Salute “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-Covid 19” e le tabelle delle categorie inseriscono le malattie autoimmuni tra le patologie che rendono chi ne soffre “estremamente fragile” con diritto alla priorità vaccinale. Per trattare la sua malattia, Luca assume dei farmaci biologici immunosoppressori, che lo rendono ancora più esposto a un eventuale contagio. Le stesse tabelle definiscono “fragili” i malati autoimmuni con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza e i pazienti con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico. Luca rientra, dunque, appieno nella categoria. “Nonostante la legge garantisca a mio figlio il diritto a ricevere il vaccino Pfizer/BioNTech o Moderna, sul sito della Regione Lazio il codice della malattia di Luca non c’è ancora. Questo significa che al momento non possiamo sperare di alleviare la nostra angoscia nemmeno tra due mesi, visti i tempi di attesa per le categorie appena inserite”, spiega Grazia. “La scuola sta per ricominciare in presenza e mio figlio, e quelli come lui, sono condannati ancora a restare tappati in casa”. Grazia, che è una dirigente scolastica, punta il dito contro la l’istituzione stessa: “Gran parte del personale scolastico ha già ricevuto la prima dose di vaccino. Io stessa sono stata vaccinata. Come si può aver dimenticato gli studenti fragili?”, chiede con rabbia, aggiungendo: “La scuola al primo posto è solo uno slogan”. Per Luca la diagnosi di morbo di Crohn è arrivata a marzo dello scorso anno, proprio mentre l’Italia si svegliava sotto scacco del virus. “Dopo un calvario fatto di pareri contrastanti ed errati siamo arrivati alla diagnosi giusta in pieno lockdown – racconta Grazia – . Luca ha dovuto fare visite continue anche per i farmaci che stava assumendo. E in ospedale vedevo la tragedia del Covid che montava. La farmacia interna dove compro i farmaci si affaccia sugli ascensori delle barelle e vedevo di continuo bare trasportate da personale in tuta e maschera. Mentre tornavamo a casa, il raccordo anulare era quasi deserto. E spesso in strada c’eravamo solo noi e qualche carro funebre. A un dramma personale se ne aggiungeva un altro”. Il morbo di Crohn è imprevedibile, il decorso varia da persona a persona, ma una cosa è stata chiara sin da subito: “”Appena il vaccino sarà disponibile, Luca dovrà farlo”, questo ci disse un anno fa la dottoressa che ha in cura mio figlio”, spiega Grazia. “Luca è immunodepresso e per questo motivo ha già fatto diverse profilassi e dovrà vaccinarsi ogni anno contro l’influenza stagionale. Va da sé che il Covid rappresenta un pericolo ancora maggiore”. I ragazzi fragili “hanno diritto a stare a casa, a studiare in dad, ma questa non è una soluzione. Non si può vivere reclusi. Non se un’alternativa c’è”, conclude Grazia.
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notizie.it
Grave il noto artista DMX
Il mondo della musica è in tensione. Il noto rapper DMX è stato ricoverato in gravissime condizioni a seguito di un’overdose.
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Adnkronos
Vaccino Covid, Bassetti: “Su trombosi stessi dati non vaccinati”
“I dati relativi alla trombosi in chi è vaccinato” contro il Covid “sono esattamente uguali a quelli per la popolazione non vaccinata”. Lo sottolinea Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, intervenuto a Mattino5. “Ha fatto bene l’Italia a seguire quello che dice l’Ema, i benefici del vaccino AstraZeneca superano ampiamente i rischi. Le istituzioni non hanno aiutato, Aifa in 3 momenti diversi ha autorizzato il vaccino per 3 categorie diverse. Il dato britannico, con oltre 12 milioni di persone vaccinate tra Inghilterra e Scozia, hanno evidenziato che il vaccino è forte e sicuro”, rimarca Bassetti. “In generale sarebbe bene usare lo stesso vaccino per il richiamo. Moderna e Pfizer sono vaccini a Mrna, gli altri sono a vettore virale. Potrebbe bastare anche una sola dose, gli inglesi hanno somministrato la prima dose al maggior numero di persone e hanno rimandato la seconda. Chi ha avuto il covid dovrebbe avere una sola dose: chi ha fatto l’infezione, ha la stessa risposta anticorpale se riceve una o due dosi. E’ inutile, in qualche modo, sprecare una seconda dose”, sostiene l’infettivologo. “La variante più diffusa che abbiamo in Italia, la variante inglese, è perfettamente coperta dai 3 vaccini in uso e lo sarà anche dal vaccino Johnson & Johnson. Per la variante brasiliana e quella sudafricana, il vaccino potrebbe funzionare meno. Ma stiamo tranquilli: le vaccinazioni di massa sono il modo migliore per contrastare le varianti”. Per quanto riguarda l’immunità, Bassetti spiega che “dopo aver superato il virus potrebbe durare 6-9 mesi. Per il vaccino, si dice dovrebbe durare almeno un anno. Ci sono dati, per il vaccino Moderna, che direbbero che si arriva anche a 2 anni. Lo capiremo strada facendo, controllando le persone che hanno partecipato alla sperimentazione. Credo che con il vaccino covid succederà quello che accade con il vaccino per l’influenza, va fatto uno ogni anno. I virus mutano, cambiano faccia: dobbiamo essere in grado di intercettare eventuali cambiamenti”. “Chi si vaccina e si infetta ha il 90% di carica virale più bassa rispetto ad un soggetto non vaccinato -dice ancora Bassetti-: il suo tampone sarà positivo e i sintomi saranno blandi, la capacità di trasmissione sarà decisamente inferiore. Il vaccino deve evitare che si muoia e in questo senso la copertura è del 100%. Quando avremo il 70-75% della popolazione vaccinata, se qualcuno” tra i vaccinati “si infetta non sarà un gran problema”.
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AGI
Addio al professore di informatica “cuore d’oro” che si è sentito male in Dad
AGI – Giuseppe Pitorri amava la panna sopra la cioccolata calda, preparare la sua esplosiva pasta ai fagioli per gli amici, ma più di tutto insegnare. Sempre “in camicia, cravatta e libro, quando l’ho aiutato a traslocare è stato come spostare una biblioteca”. Il paradosso, dice la preside Leonarda Spagnolo dell’Istituto Jean Monnet di Mariana Comense, è che “ha formato con rigore generazioni di studenti ma ci lascia ‘impreparati’ alla sua assenza”. Lo chiamavano ‘Il perfido’ per la sua severità – lui ci sorrideva su – ma nei ricordi ora tutti fanno brillare il suo “cuore d’oro”. “C’era un motivo per la sua severità, ci preparava alla vita – riflette Giuseppe – e non mi può che tornare in mente la frase che in classe ripeteva sempre: ‘La vita è dura’”. “Collega disponibile, sorridente e conciliante, amico a volte timido ma generoso, solare e affettuoso”. “Prof. mancherà il suo sorriso”. “Il fatto di non poterla più rivedere dal vivo per un saluto e parlare della vita dopo le superiori è un grosso rammarico. Ha insegnato a tanti e creato un grande impatto nelle vite di molti”. Si è sentito male durante una lezione in Dad il 30 marzo, ha spiegato agli studenti che doveva spegnere il pc – lui, docente di informatica – e chiudere la lezione in anticipo. Da allora non ha più dato notizia fino all’arrivo dei carabinieri che lo hanno trovato senza vita nella sua casa il giorno dopo, a 65 anni.
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Adnkronos
DMX ricoverato dopo un infarto, “è grave”
DMX, rapper e attore americano, è ricoverato in gravi condizioni in ospedale a seguito di un infarto. A dirlo, riporta la Bbc citando Tmz, è il suo avvocato Murray Richman, che ha affermato inoltre di non sapere se l’attacco cardiaco sia stato causato da un’overdose. Il 50enne, il cui vero nome è Earl Simmons, è stato portato all’ospedale di White Plains, New York, venerdì sera tardi, ha spiegato ancora Richman, ed è circondato dalla sua famiglia. Al momento del ricovero, DMX “era in vita”, ha spiegato l’avvocato. “Gli è stato tolto il supporto vitale e sta respirando da solo, ma c’è una minima attività cerebrale”, ha detto ancora. Come riporta la Bbc, DMX ha combattuto pubblicamente l’abuso di sostanze per anni e ha trascorso diversi periodi in riabilitazione. Icona dell’hip-hop, ha collaborato con artisti come JAY-Z, Ja Rule, Eve e LL Cool J oltre ad apparire in diversi film.
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AGI
Bimba nata con l’intestino al posto del polmone è stata salvata a Torino
AGI – Una bimba nata con l’intestino al posto di un polmone, a causa di una rarissima e grave forma di ernia diaframmatica, è stata salvata dai medici dell’ospedale Regina Margherita di Torino, grazie ad un intervento chirurgico a cui ha fatto seguito un trapianto di fegato. Una storia iniziata alla ventesima settimana di gestazione, quando un’ecografia riscontra nel feto la presenza di un’ernia diaframmatica congenita, una rara malformazione in cui l’intestino può spostarsi nel torace e compromettere il normale sviluppo dei polmoni. La mamma viene quindi presa in carico dall’équipe di diagnostica prenatale dell’ospedale Sant’Anna e la gravidanza viene monitorata sino alla nascita della bimba, avvenuta nel novembre 2019. La piccola viene ricoverata nella Rianimazione pediatrica dell’ospedale Regina Margherita, e dopo due giorni di trattamento intensivo, si sottopone a un delicato intervento chirurgico di correzione dell’ernia diaframmatica. La comparsa di altre problematiche prolungano la permanenza in Rianimazione fino al marzo 2020 e rendono poi necessaria una lunga degenza al reparto di Pneumologia pediatrica. Nel corso dei mesi la situazione respiratoria si complica ulteriormente perchè la piccola sviluppa una malattia epatica colestatica che determina l’abnorme ingrossamento del fegato, con effetto compressivo sul torace. Si giunge cosí alla decisione di inserire la bimba in lista d’attesa per un trapianto di fegato, che si presenta da subito ad altissimo rischio. L’attesa di un organo idoneo si prolunga per mesi, durante i quali la piccola contrae e supera l’infezione da Covid-19. Grazie al Coordinamento regionale trapianti del Piemonte, nel novembre 2020 arriva il fegato ideale, proveniente da un donatore reduce anch’egli da Covid. Si procede così al trapianto, eseguito all’ospedale Molinette. Tra qualche giorno finalmente arriverà il momento della dimissione, dopo un ricovero che dal giorno della nascita è durato un anno e cinque mesi.

In arrivo perturbazione artica, farà freddo come a febbraio
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