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Il primo cittadino: «Più facile contare le case intere che quelle distrutte»

«La città di Chernihiv è completamente distrutta: è più facile contare le case intere che quelle distrutte». A dirlo il sindaco Vladislav Atroshenko, nel corso di una conferenza stampa dall’Ucraina Media Center Kiev, in onda sul canale “Rada”. «Più di 200 civili sono stati uccisi – ha aggiunto Atroshenko -. Ora ci sono circa 120-130mila cittadini a Chernihiv (sui circa 285-290mila presenti prima della guerra, ndr). Le autorità cittadine sono al loro posto, tutti lavorano, sostengono il nostro esercito. Nessuno si arrenderà».

Chernihiv, ha aggiunto, è in accerchiamento operativo, «il nemico ha deliberatamente distrutto il ponte che collegava la città con la direzione di Kiev».

La città non ha attualmente la possibilità di organizzare corridoi umanitari o portare fuori i feriti. Il ponte pedonale è costantemente sotto il fuoco incrociato, è pericoloso trasportarvi merci, perché può cadere. Atroshenko ha affermato che le autorità locali intendono eliminare i feriti gravi, che non possono essere operati sul posto. Attualmente si parla di 44 persone (tra militari e civili, compresi tre bambini). Il sindaco ha aggiunto che in città non c’è elettricità sostenibile, ma l’acqua viene trasportata con tutti i metodi disponibili e tutto ciò che può essere riparato viene riparato.

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