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Sembra ieri, ma sono passati dodici anni dall’apertura del Museo Maxxi, l’edificio luminoso e spazioso di Zaha Hadid che è divenuto un punto di riferimento per l’arte e la cultura italiana ed internazionale, tra mostre, presentazioni, dibattiti, concerti e quant’altro. Dopo il grande successo ottenuto nel 2021 con visitatori da record e con l’apertura del Maxxi L’Aquila, il museo continua a guardare avanti, al futuro, e lo fa tenendo conto della sostenibilità, dell’innovazione e dell’inclusione, le sue tre parole-chiave. «È un edificio magnifico, ma difficile – ci dice Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione Maxxi – ma da oggi comincia un’avventura molto ambiziosa, una sfida audace e concreta». 

«Entro il 2026 – aggiunge – nascerà infatti il Grande Maxxi e il museo diventerà così una palestra della sostenibilità». In pratica, è previsto un progetto di rigenerazione urbana per un nuovo edificio sostenibile e ad alta tecnologia che ospiti un hub di ricerca per il dialogo tra architettura, arte, scienza e intelligenza artificiale. Sarà un centro d’eccellenza per il restauro del contemporaneo, con spazi per le attività di formazione, depositi innovativi e accessibili al pubblico. «Il Grande MAXXI, però – tiene a precisare la Melandri – non è banalmente l’idea di una moltiplicazione degli spazi, ma un progetto per approfondire e ampliare visioni e attitudini di ricerca, formazione, tutela ambientale e riqualificazione urbana». Il masterplan è nato come idea durante la pandemia che, spiega, «ci ha fatto chiudere, ma non spegnere. Abbiamo scoperto le potenzialità di una coesistenza tra reale e virtuale, abbiamo inaugurato la sede a L’Aquila e riaperto al pubblico Casa Balla, ma – soprattutto – abbiamo pensato e studiato, ci siamo chiesti come diventare utili in una situazione simile e le risposte le abbiamo trovate nell’idea di New European Bauhaus sostenuta dall’Europa. La crisi ci richiede audacia, come nell’incredibile stagione di cambiamento rappresentata dal Bauhaus nel Novecento». 

Grande Maxxi, Planimetria

L’operazione Grande Maxxi prevede una serie di interventi integrati con la progettazione – come dicevamo – di un nuovo edificio (il Maxxi Hub) e di un corridoio verde attrezzato, produttivo e fruibile (Maxxi Green) allineato lungo via Masaccio, «ma anche con la riqualificazione degli spazi esistenti, nel segno della sostenibilità, per raggiungere la carbon neutrality», aggiunge Margherita Guccione, coordinatrice del progetto. Per la realizzazione dell’Hub e dello spazio Green – che ospiterà orti urbani per approvvigionare i ristoranti del museo e interventi site specific di artisti e paesaggisti – è stato indetto un Concorso Internazionale di Idee, rivolto a gruppi di progettazione multidisciplinari, proprio per la molteplicità delle funzioni da coniugare. 

La commissione costituita da Giovanna Melandri, Petra Blaisse, Maria Claudia Clemente, Mario Cucinella e Lorenzo Mariotti e proclamerà un vincitore il 10 giugno 2022, scegliendo tra i progetti pervenuti entro il 13 maggio. Il nuovo edificio dovrà articolarsi su due livelli, con giardino pensile sul tetto (collegato al nuovo corridoio green), e sommerà al suo interno diverse attività. Sarà polo di ricerca e sviluppo, coniugando creatività e information technology, un vero e proprio centro d’eccellenza per il restauro del contemporaneo, ma anche uno spazio di formazione specialistica per valorizzare nuove professionalità. In questo enorme progetto – un investimento da 37,5 milioni di euro (derivanti da risorse di bilancio dei ministeri della Cultura e Infrastruttura, Grandi Progetti del Mic, Pnrr e Fondo Mims per gli interventi infrastrutturali) – il Comune di Roma «Sarà più presente che mai», puntualizza il sindaco Roberto Gualtieri – entrando (finalmente!, ndr) nella Fondazione Maxxi. «Mi sembrava doveroso e utile – aggiunge – rafforzare la collaborazione con questo polo di eccellenza: ci sentiamo tifosi di questo progetto candidato a diventare un polo di eccellenza, innovazione, arte, scienza e rigenerazione urbana, intesa in senso ampio». «Riusciremo a lavorare tutti insieme e a rispettare i tempi – ha concluso il responsabile della Cultura Dario Franceschini – Il Paese ha bisogno di credere e investire nel futuro e questa è una grande occasione di collaborazione tra istituzioni, pubblico e privato. I musei sono luoghi di vita che arricchiscono la parte della città in cui sono costruiti e questa in particolare ha enormi potenzialità . Il Maxxi diventerà una cittadella delle arti, un punto di riferimento per l’intero Paese».  Nell’attesa, si continuerà a visitarlo e – ne siamo sicuri – non ci deluderà.