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Il governo russo ha bloccato l’accesso a Facebook nel paese, sostenendo che la piattaforma stia operando una “discriminazione” contro i media russi. La decisione è stata annunciata con un comunicato del Roskomnadzor, l’agenzia statale delle comunicazioni. Nick Clegg, presidente per gli affari globali di Meta, ha detto che l’azienda sta facendo «tutto il possibile per ripristinare i nostri servizi» ma che presto gli utenti russi potrebbero perdere la possibilità di accedere a informazioni affidabili.

Poco dopo è stato annunciato anche il blocco dell’accesso a Twitter.

Il blocco dell’accesso a Facebook e Twitter è un ulteriore sviluppo della massiccia operazione messa in atto dal governo russo per reprimere il dissenso e la diffusione di notizie sull’invasione in Ucraina.

Stamattina la Duma, la camera bassa del Parlamento russo, aveva approvato all’unanimità una legge che punisce con il carcere fino a 15 anni chi diffonde “notizie false” sull’invasione dell’Ucraina, o che “discreditano” le forze armate russe, dopo varie altre misure contro la stampa. L’approvazione della legge ha avuto effetti drastici nel giro di poche ore.