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Le Fashion Week di Londra, Milano, Parigi e New York sono da sempre un indicatore delle tendenze moda del futuro, e non solo per quanto riguarda abiti e accessori: sono una fonte di ispirazione anche per il modo in cui vengono presentati gli abiti in passerella o nelle presentazioni. Lo stile di questi allestimenti può essere minimale oppure molto scenografico, e può ispirare anche  il modo in cui arrediamo e decoriamo le nostre case. Per molti stilisti, le scenografie e lgi allestimenti raccontano una storia, quella delle collezioni presentate.

Le ultime edizioni della Fashion Week non hanno fatto eccezione. Per Bottega Veneta, il visionario del design italiano Gaetano Pesce ha trasformato la semplice struttura di un magazzino in una magnifica casa dei divertimenti, decorando il pavimento con una colata di resina colorata che si snodava di fronte a 400 sedie, tutti pezzi unici, anch’esse in resina colorata. “Questo spazio è un tributo alla diversità”, spiega Pesce in un comunicato stampa, “Siamo tutti diversi e questa è la nostra qualità distintiva”. Altri allestimenti erano altrettanto vibranti, anche senza l’uso del colore: da Dior, l’artista francese Eva Jospin ha creato una scena fantasy di ispirazione barocca interamente in cartone. (Un concept simile si è visto da Prada, che ha presentato abiti ispirati alla cartapesta alla sua sfilata PE 2023 a Milano).

L’incontro moda-interior design prosegue dalle passerelle agli showroom, con collaborazioni tra Totême e Svenskt Tenn e tra Orior e Christopher John Rogers. Qui di seguito, le tendenze a cui ispirarsi questa stagione: dalle passerelle alle nostre case.

Dior crea una scenografia tutta di cartone

Nel cuore del Jardin Tuileries a Parigi, la sfilata di Dior è stata introdotta da una performance teatrale immersa in una luce soffusa su un palco altrettanto scenografico. Solo a uno sguardo più attento è apparso evidente che l’intricata scenografia era interamente costruita in cartone, ed era ispirata agli incantevoli giardini barocchi visti in Italia. È opera dell’artista francese Eva Jospin, che si è fatta conoscere per la sua arte architettonica attraverso l’utilizzo del cartone.

Non è la prima volta che il cartone viene utilizzato per scopi più “nobili” e per un design più raffinato: dal 1969, l’iconica sedia Wiggle di Frank Gehry ha decorato molte case sulle pagine di AD. Ma la creazione da Jospin potrebbe indicare il passaggio di questo materiale semplice a un livello più alto: quando vengono utilizzate le tecniche di sfumatura, taglio e levigatura, abbiamo visto quanto sia duttile e versatile. In quest’epoca in cui si afferma una mentalità più sostenibile, ci aspettiamo che le potenzialità di questo materiale vengano ulteriormente esplorate.