UCRAINA
03.05.2022 – 10:30
Gli analisti occidentali sottolineano le difficoltà delle truppe di Mosca e lodano la resistenza di quelle di Kiev
KIEV – In questi giorni i riflettori puntati sulla guerra in Ucraina sono puntati soprattutto su Mariupol e il drammatico assedio all’acciaieria Azovstal. A poche centinaia di chilometri di distanza, però, le truppe russe proseguono la loro offensiva nel settore orientale del paese, specialmente nel Donbass e nella regione di Kharkiv. Come stanno andando le operazioni? Male, assicurano le Forze armate ucraine. Al di là di quella che è l’inevitabile propaganda finalizzata a mettere in luce i meriti dei propri soldati e fiaccare il morale del nemico, sembra effettivamente che i progressi russi (se pur ci sono stati) non siano consistenti.
«Progressi minimi» – Secondo un alto funzionario del Pentagono, nel Donbass le truppe russe stanno compiendo «progressi minimi, hanno il morale basso e continuano ad avere problemi logistici». In più ci sono i meriti delle forze di Kiev, che negli ultimi due giorni «hanno svolto un ottimo lavoro» e che sarebbero riusciti «a spingere i russi a circa 40 chilometri a est di Kharkiv».
Il fronte – Nelle scorse ore lo Stato maggiore di Kiev ha affermato che le truppe russe si stanno raggruppando ed è in corso il rafforzamento delle unità di artiglieria e difesa aerea nelle aree di Kryvyi Rih, Mykolaiv e Zaporizhzhia. L’amministrazione militare regionale di quest’ultima regione ha affermato che le forze russe stanno cercando di stabilire una rete di supporto logistico.
Oltre che su Mariupol, proseguono i bombardamenti nella regione di Zaporizhzhia, specialmente sulle città di Tokmak e Berdyansk.
Escalation per la Festa della Vittoria? – Una nuova escalation potrebbe avere luogo nella regione di Lugansk il 9 maggio, nel giorno della Festa della Vittoria contro i nazisti nel 1945. Sarebbe, secondo il capo dell’amministrazione militare regionale Serhiy Gaidai, citato dal Kiev Independent, dell’atto finale della strategia della “terra bruciata” finalizzata alla conquista dell’intero territorio regionale e alla sua annessione all’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk. Per Gaidai i russi sarebbero pronti a distruggere «tutto ciò che incontrano».
Nel frattempo sarebbero stati ben 12 gli attacchi contro la linea del fronte che le forze ucraine avrebbero respinto nelle regioni di Lugansk e Donetsk.
La debolezza crescente dell’esercito russo – Questi due mesi di guerra, inoltre, avrebbero provocato un significativo indebolimento delle forze armate russe. Lo si legge in un rapporto dell’intelligence consegnato al ministero della Difesa del Regno Unito. «I fallimenti sia nella pianificazione strategica che nell’esecuzione operativa» hanno fatto sì che la Russia sia «incapace di tradurre la forza numerica in un vantaggio decisivo. L’esercito russo è ora significativamente più debole, sia materialmente che concettualmente, a causa dell’invasione dell’Ucraina». Nemmeno il futuro sarebbe roseo: le sanzioni non faranno altro che rallentano il ripristino dell’arsenale e questo «avrà un impatto duraturo sulla capacità della Russia di dispiegare forza militare convenzionale».