Figlia di un’arredatrice e di un fitness trainer, Hailee Steinfeld, 25 anni, non aveva mai pensato alla recitazione. Aveva una famiglia normale, una vita normale, era una bambina senza troppi grilli per la testa. Finché i suoi zii – gli attori Larry Domasin e True O’Brien – con le loro carriere le hanno messo un tarlo nella testa. E se provassi a recitare? E così è stato.
«Avevo solo 8 anni», ha spiegato. «Ho visto in tv una pubblicità con mia cugina e chiesi a mia madre se se potevo andare anche io. Il giorno dopo ero iscritta un corso di recitazione».
Dopo aver preso diverse lezioni «sono passata anche a fare la modella, le prime pubblicità, i primi guadagni, una piccola parte in un video. Poi un piccolo film e Il Grinta, il film del fratelli Coen, dove mi hanno scelta tra 15.000 mila ragazze della mia età».
Hailee Steinfeld, adolescente (ma in carriera)
Facile intuire che, con una carriera cominciata in età così precoce, la sua vita abbia preso una piega diversa da quella di tante sue coetanee. «Se devo essere onesta non credo di essermi persa molto», ci tiene però a specificare a chi le chiede quanti sacrifici abbia fatto per il suo lavoro. «Probabilmente, solo la festa di compleanno di qualche amico».
Per il resto, «mi sento fortunata non solo ad aver avuto il sostegno dei miei e la loro fiducia. Se mi guardo indietro non posso far altro che pensare a quanto loro non abbiano mai mollato con me, ci sono voluti anni prima che io ottenessi una parte».
E quando pensa a sua mamma in particolare, «che mi portava avanti e indietro tra un provino, una lezione, uno shooting fotografico non posso che dirle grazie. Non sarei qui senza di lei. Amo stare sul set, mi piace lavorare con gli altri, adoro il processo creativo che c’è dietro un film o una serie. Non credo di essermi fatta mancare niente, davvero. Con ogni lavoro ho imparato qualcosa di nuovo e irripetibile».
Sotto, madre e figlia
L’amore per la musica di Hailee Steinfeld
Il cinema è stata la sua prima precocissima passione – in Italia l’abbiamo conosciuta grazie al film 17 anni (e come uscirne vivi) – ma non è certo l’unica: l’attrice è anche musicista, produttrice e cantante solista.
«17 anni (e come uscirne vivi) è un film che ha significato molto per me, sono orgogliosa di quello che abbiamo fatto. E dei temi trattati, dal bullismo nelle scuole, alla depressione scolastica, ai problemi dei giovani in generale».
Sull’amore per la musica, «ho studiato canto per anni, e prodotto musica nello stesso periodo in cui ho iniziato a recitare», ha raccontato. «Scrivevo canzoni, facevo cover di altri musicisti».
Dopo il successo di Il Grinta, per lei la musica è diventata un progetto parallelo, «e quando mi hanno offerto Pitch Perfect 2, ero troppo contenta, era un segno del destino. Finalmente potevo recitare cantando. Da lì, nel 2015, è nato Haiz, il mio primo album, cui sono seguiti vari tour». Nel 2020 è arrivato anche Half Written Story, il suo secondo album.
Hailee e l’amore
Nonostante i mille impegni, nella recitazione e nella musica, ha trovato anche il tempo per l’amore. In passato è stata legata a Charlie Puth (2015), Cameron Smoller dal 2016 al 2017, poi Justin Bieber (2017) e infine Niall Horan (2018).
Sotto, l’attrice con Cameron Smoller ai tempi del loro amore
«Buon compleanno alla persona più adorabile del pianeta e a una dei miei migliori amici @haileesteinfeld», ha scritto Horan su Instagram, confermando in qualche modo la relazione. «Non ho idea di cosa diavolo stia succedendo in questa foto. Ti amo».
I due sono stati visti spesso insieme, soprattutto a concerti ed altri eventi musicali e a cene informali. In un’intervista, senza mai fare il nome di Niall, lei aveva detto che «quando ti innamori, cogli le più piccole cose di te stesso. Sono una che si stende sul materasso e occupa ogni centimetro di spazio. Ora non voglio più farlo. Voglio dare più spazio possibile. Inizi a fare cose per questa persona e fai di tutto per renderla felice, e quando la vedi felice, ti rende più felice».
E «quando ami chi sei con quella persona, non c’è niente che possa essere paragonato». La storia, però, si è bruciata in fretta, e pare sia finita nel dicembre 2018, come conferma Entertainment Tonight. Da allora, poco o nulla si sa della sua vita privata.
Hailee Steinfeld ne Il Grinta dei Fratelli Cohen
Dopo essersi fatta notare nel circuito dei Festival interpretando il cortometraggio She’s a Fox (2009), si è presentata alle audizioni per il remake del drammatico Il Grinta (2010) dei Fratelli Coen. Non solo ottiene la parte – si presenta, assieme a 15.000 ragazze, per il ruolo di Mattie Ross – ma si dimostra anche perfettamente all’altezza del coprotagonista Jeff Bridges, così come di Josh Brolin e Matt Damon, altri attori del film.
Non solo: per Il Grinta a soli 14 anni sfiora anche l’Oscar come miglior attrice non protagonista, e ottiene altre importanti nomination (BAFTA, Screen Actors Guild). L’Oscar di quella 83° edizione andrà poi a Melissa Leo.
Dell’audizione ricorda: «Ho immagini vividissime! Stavo male, nervosissima ma allo stesso tempo seria, preparata, pronta a spaccare il mondo», ha detto. «Poi Joel mi ha presentato Jeff Bridges. Lui mi ha dato il consiglio più importante di tutti. Mi disse: “Divertiti, altrimenti cambia mestiere“. E continuo a divertirmi».
Non ottiene l’Oscar, è vero, ma viene notata dal brand Miu Miu, che la sceglie come sua testimonial. Piccola consolazione. A lei, d’altronde, la moda piace tantissimo, «soprattutto reinventare stili e concetti a seconda dell’evoluzione dei gusti. Amo l’eleganza di Grace Kelly, Jackie O. e Kate Middleton. Tra i miei designer preferiti ci sono Rodarte, Prabal Gurung, Prada, Valentino, Christopher Kane e Dolce e Gabbana».
Il flop con Romeo e Giulietta
Solo tre anni dopo, nel 2013, ottiene la parte di Giulietta Capuleti nell’adattamento cinematografico di Romeo e Giulietta firmato da Carlo Carlei.
Hailee Steinfeld, che all’epoca aveva 17 anni, ottiene la parte, per cui dovrebbe interpretare una ragazza di 20 anni. Purtroppo, però, non risulta credibile e il film diventa un flop. Il grande pubblico snobba la pellicola, e la critica ne parla malissimo.
Gli altri film di Hailee Steinfeld
Dopo il flop pazzesco di Romeo e Giulietta, prova a rilanciare la sua carriera lo stesso anno con un ruolo secondario in Tutto può cambiare, dove interpreta Violet, la figlia di Mark Ruffalo. Questa volta, pubblico e critica la apprezzano, come accadrà anche nel film successivo, Ender’s Game con Harrison Ford, una sci-fi action-adventure.
Lascia abbastanza indifferenti, invece, la sua partecipazione a 3 Days to Kill (2014) con Kevin Costner, mentre torna in auge in Pitch Perfect 2, dove può coniugare il suo amore per la musica con quello per la recitazione. Nel frattempo, nel 2018 ha doppiato il ruolo da protagonista di Gwen Stacy/Spider-Woman nel film Spider-Man: Into the Spider-Verse.
Nel ruolo di Emily Dickinson
Tra il 2019 e il 2021 Hailee Steinfeld presta il volto per interpretare Emily Dickinson, regalandole un ritratto fuori dai cliché tradizionali. «Per me è stata un’occasione unica poter interpretare una tale leggenda che ha avuto un effetto così grande sulle persone e continua ad averlo ancora oggi», ha raccontato.
«Vestire i panni di Emily Dickinson e andare a fondo nei suoi pensieri è stato come capire cosa provasse questa grande poetessa. Ed è meraviglioso pensare che se lei fosse qui oggi e avesse modo di vedere lo show capirebbe quanto valore hanno avuto per le persone le sue opere». L’attrice ha dichiarato di essere «cresciuta grazie a Emily, che ha saputo ispirarmi in tantissimi modi diversi».
La serie in 30 puntate ha visto «la sua evoluzione attraverso le tre stagioni. E, fin dall’inizio, la fiction mi è sembrata qualcosa di completamente diverso rispetto a tutto quello che avevo visto prima. Mi è piaciuto moltissimo il parallelo fatto tra il suo tempo e la contemporaneità attraverso la musica, il linguaggio…».
Il pubblico «ha risposto molto bene, ha digerito tutti i temi della serie in modo diretto. Come se li riguardassero in prima persona e non si trattasse di un biopic in costume».
Il rapporto con i social media
Con i suoi 18,3 milioni di follower su Instagram, Hailee Steinfeld, al contrario della sua beniamina Emily Dickinson, ha la possibilità di far sentire la propria voce grazie ai social media. E li definisce «meravigliosi, perché ti permettono di connetterti e arrivare a moltissima gente», ha spiegato l’attrice.
«Se mi fermo a pensare a questo numero di followers lo trovo quasi assurdo, ma è un privilegio avere persone che ti seguono e a cui, attraverso il personaggio di Emily Dickinson, posso far arrivare quello che lei aveva da dire. E che spesso si riferisce anche a temi di cui la gente ha solitamente paura di parlare».
La serie Hawkeye
Nel 2021, Hailee Steinfeld è stata anche la protagonista della serie Hawkeye, ambientata a New York City. Clint Barton, interpretato da Jeremy Renner, incrocia la strada di Kate Bishop-Hailee Steinfeld, ne diventa il mentore e insieme i due affrontano una minaccia che arriva dal passato.
Sulla sua Kate Bishop, ha spiegato che «è così tosta, non lo si può negare. È così intelligente, arguta e veloce e la sua capacità fisica di fare così tante cose è alle stelle. Mi ha davvero messo alla prova e mi ha tenuta impegnata per tutta la quarantena. Mi ha permesso di superarla».
L’attrice ha raccontato di essersi sentita «fortunata ad interpretare un ruolo così amato. I fan l’aspettavano da tempo. Per essere lei ho dovuto tirare fuori una disciplina e una determinazione che non sapevo di avere dentro di me».
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Bishop e Dickinson, le due eroine di Hailee
I due personaggi che ha interpretato di recente sono molto diversi, ma hanno una cosa importantissima in comune. «Sono entrambe eroine a pieno titolo, condividono impulso, arguzia e passione», ha detto. E se la giovane Hailee è arrivata fino a qui, anche lei sembra avere queste doti in comune con loro.
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