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Da vent’anni Jimena è promotrice e direttrice della Fundación Montenmedio di Vejer de la Frontera (Cadice), al confine con il Parco Naturale La Breña y Marismas del Barbate, dove coabitano, nel verde del bosco mediterraneo, una serie di artisti emergenti e opere di nomi internazionali affermati come James Turrell o Marina Abramović. Lo stesso criterio che Jimena ha adottato in ogni stanza della sua casa minorchina, in cui mobili di designer come Gio Ponti, lampadari di Murano, pavimenti di Nolla e artigianato messicano convivono con l’arte contemporanea in modo quasi organico.

Jean Porsche, architetto e designer d’interni messicano di base a Madrid, si è occupato, fra l’altro, della distribuzione degli spazi. «Una buona divisione degli ambienti fa “fluire” la casa, e abbiamo cominciato a capire che ogni angolo poteva avere una sua personalità, proprio quello che Jimena cercava: una casa per le vacanze per lei, il marito Alexis e i loro tre figli (Olimpia, Antonio e Sasha), dove ricevere gli ospiti in camere belle e diverse. Per questo abbiamo inserito lucernari in tutte le stanze», spiega Porsche.

Durante i lavori hanno scoperto che a Minorca i controsoffitti nascondono altezze, come quella della camera principale, fino a 4 metri con travi in legno. E che i tetti sono costruiti su una struttura a tre strati: prima le travi, poi le firas (secondo elemento strutturale su cui si incrocia trasversalmente la trave) e infine il marés, la pietra di Minorca, che si sovrappone alle firas, dando la forma ai tetti spioventi. Un’altra grande sfida è stata l’inserimento dei pavimenti di Nolla all’ingresso, facendoli coabitare con il resto delle cementine originali degli ambienti principali. «Da Mosaico Nolla ci hanno aiutato a completare il lavoro, con disegni recuperati e pezzi nuovi per l’ingresso della casa. Anche le pareti sono rivestite con rimanenze di cementine, un’idea che ci è venuta durante la progettazione dello spazio delle scale che accolgono chi entra», racconta l’interior designer messicano.

Jimena Blázquez con la figlia Olimpia, seduta con il suo violino su uno sgabello di Tucurinca. L’area bar è arredata con mobili su misura, ispirata al design francese degli anni ’50. Lampadario di Murano e applique maiorchine di Gordiola. Vasi di Sebastian Flowers.Ricardo Labougle