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Redazione 03 luglio 2022 16:15

Un grosso blocco di ghiaccio si è staccato dalla Marmolada a circa 3.000 metri, travolgendo più cordate di escursionisti. Secondo un bilancio provvisorio sarebbero almeno 6 le vittime, 8 i feriti, di cui due gravi, e 12 i dispersi. Il distacco è avvenuto attorno alle 14:30 nel tratto che porta da Pian dei Fiacconi a Punta Penia per la via normale alla vetta della Marmolada. La situazione è pericolosa perché c’è il rischio di ulteriori crolli. Proseguono le ricerche per verificare la presenza di altre persone sotto il ghiaccio, con decine di uomini del Soccorso alpino e cinque elicotteri di Veneto e Trentino.

Le elevate temperature tra le ipotesi del distacco

Sulla Marmolada sono in corso le operazioni di soccorso dopo il distacco di un seracco nel primo pomeriggio, ossia di una valanga di ghiaccio, neve e roccia di grosse dimensioni, forse per colpa delle elevate temperature registrate negli ultimi giorni. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, sta raggiungendo Canazei dove è stato allestito un Punto operativo.

L’Assessore alla Protezione Civile della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, ha dichiarato all’Ansa che per “la parte veneta sono già operativi i 2 elicotteri del Suem 118 della Ulss di Belluno. Operativo anche uno degli elicotteri della Protezione Civile della Regione del Veneto per trasportare squadre dei soccorritori alpini con unità cinofile sul posto. Tutte le squadre del soccorso alpino della zona sono state attivate. Già recuperati i primi feriti”.

Zaia: “Ieri il record delle temperature, 10 gradi in vetta”

“Un grosso seracco in Marmolada è crollato e, secondo le prime informazione del Suem, avrebbe coinvolto una quindicina di persone di cui 7 feriti, uno dei quali in gravi condizioni. I feriti sono stati ricoverati negli ospedali di Belluno Treviso, Trento e Bolzano. Proprio ieri sulla Marmolada è stato raggiunto il record delle temperature (10 gradi circa in vetta)”, ha scritto su twitter il presidente del Veneto Luca Zaia in merito alla valanga sulla Marmolada.

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Il racconto di un testimone

“Abbiamo sentito un rumore forte, tipico di una frana, poi abbiamo visto scendere a forte velocità a valle una specie di valanga composta da neve e ghiaccio e da lì ho capito che qualcosa di grave era successo – ha raccontato all’Ansa uno dei responsabili del Rifugio Castiglioni Marmolada, testimone oculare del crollo del serracco – Col binocolo da qui si vede la rottura del serracco, è probabile che si stacchi ancora qualcosa”.

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