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Conte come vincere perdendo.Le elezioni amministrative per la sinistra probabilmente andranno male. Ma in politica bisogna cogliere l’obiettivo. E per Giuseppe Conte l’obiettivo è molto chiaro. Non battere il centrodestra. Mettere in secondo piano il Partito Democratico.

Una lotta di schieramento

In questa fase , per il leader pentastellato non è fondamentale prevalere alle elezioni regionali. I sondaggi in Lombardia sono abbastanza chiari. E prendono in favore del centrodestra.

Per quanto riguarda il Lazio, se c’era una possibilità per il centro sinistra, con la candidatura di Donatella Bianchi, Giuseppe Conte l’ha archiviata.

Ma in fondo, se si deve perdere, perché non carpire una vittoria della sconfitta. Per Conte questa può arrivare in una debacle del totale dello schieramento progressista.

Padrone a sinistra

Una debacle totale, può portare alla riscossa. Perché di solito quando si cade in basso bisogna risalire. E soprattutto perché il dato più chiaro sarà che senza i Cinque Stelle non si va da nessuna parte.

E comunque laddove Conte non può mettere i suoi, non gli conviene certo che il Partito Democratico acquisisca presidenti di regione. Questo porterebbe il PD comunque, a mantenere un forte strumento di pressione territoriale sugli equilibri del centro-sinistra.

La scommessa delle amministrative

Sarà fondamentale per Conte dimostrare, la sua capacità di scegliere candidati capaci di ottenere larghe fasce di consenso. Questo è stato, se non in casi isolati, il più grande vulus del Movimento Cinque Stelle negli anni.

Ci sono state certo le importantissime vittorie di Parma di Roma, di Torino. Ma sono stati grandissimi episodi, a macchia di leopardo. Non si è mai strutturato un fenomeno di grandi dimensioni. In maniera più o meno omogenea sul territorio nazionale.E questo lo si è imputato alla mancanza di classe dirigente.

Ora Giuseppe Conte deve dimostrare che con lui il Movimento Cinque Stelle è un’altra cosa.Alle regionali è un pochino più facile, che alle comunali, perché sicuramente il voto è in grossa parte politico.

Garlo nei comuni italiani, soprattutto quelli medio piccoli, diventa estremamente più complesso. Ma oggi l’attenzione d’Italia è tutta sulle regionali.

Intanto il PD è nel caos

La vecchia carta del PD potrebbe essere quella, di ribadire la storia degli amministratori più affidabili. E la figura giusta sarebbe quella di Stefano Bonaccini, che però in questo momento arranca.

Elly Schlein sulla comunicazione è nettamente più brava. Lui appare più come un grigio funzionario di partito. Che poi ha pensato di affiancarsi la poco simpatica Pina Picerno. Probabilmente per recuperare qualche voto al Sud. Lui interprete di un certo dinamismo Padano, poco gradito ai meridionali.

Il dato di fatto è che, mentre il Partito Democratico a molti più equilibri da tenere in conto.Molte più battaglie interne da combattere. Il tutto sempre a vantaggio del professor Conte, che potrebbe nella sconfitta vincere.

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