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Quattro idee facili, veloci e gustose per riciclare gli scarti del cavolfiore. Non buttare le foglie e i torsoli: con i nostri consigli preparerai dei piatti deliziosi.

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Il cavolfiore è un ortaggio tipicamente invernale, un ingrediente a volte ingiustamente sottovalutato che, usato nel modo giusto, ci permette di portare in tavola piatti golosi e nutrienti. Ricco di vitamine e sali minerali, il cavolfiore può essere gratinato, cotto al forno, in padella, diventare uno sformato, una frittella e perfino una bistecca ma, più di altri ortaggi, ha una buona quantità di scarti: una volta pulito il cavolfiore infatti, restano le foglie esterne e i torsoli che, in modo automatico, buttiamo nella spazzatura. Gli “scarti” del cavolfiore però non sono solo commestibili ma anche incredibilmente nutrienti, fonte di fibre, vitamine e sali minerali. Perché buttarli allora? Se è vero che in cucina non si butta via niente, allora anche con gli “scarti” del cavolfiore possiamo preparare ricette gustose e portare in tavola piatti invitanti e gustosi. Hai mai pensato di trasformare il torsolo del cavolfiore in una croccante polpetta o di riutilizzare le foglie e renderle un cremoso comfort food? Dopo aver provato le nostre ricette, siamo certi che non butterai più gli scarti del cavolfiore.

Vediamo nel dettaglio come riciclare le foglie e i torsoli del cavolfiore in pietanze sfiziose: ecco quattro ricette, spiegate passo passo, per utilizzare gli scarti e portare in tavola piatti sani, nutrienti e gustosi.

  • Condimento per la pasta: prendiamo le foglie e le parti del torsolo migliori, meglio se fresche, tagliamole a dadini, lasciamole bollire per qualche minuto fino a quando non si saranno ammorbidite, quindi scoliamo e ripassiamo in padella con olio extravergine di oliva, aglio e peperoncino tritato (ottimi anche con qualche filetto di alici). In pochi minuti avremo preparato un delizioso condimento per la pasta.
  • Pesto: la ricetta giusta se vogliamo riciclare degli scarti di cavolfiore non proprio freschissimi. Per preparare il pesto, nono dovremo far altro che sbollentare gli scarti per qualche minuti, scolarli e frullarli con olio extravergine di oliva, un pizzico di sale, due cucchiai di parmigiano (o pecorino), uno spicchio di aglio privato dell’anima e qualche pinolo (o noci a seconda dei gusti e di quello che abbiamo in casa). Con il pesto possiamo condire un primo piatto o servire delle bruschette decisamente alternative.
  • Vellutata: lessiamo gli scarti del cavolfiore insieme a una patata in acqua leggermente salata per 15 minuti e nel frattempo facciamo appassire una cipolla  in padella con un filo di olio extravergine di oliva. Appena gli scarti e la patata saranno teneri, potremo scolarli e frullarli con il mixer insieme alla cipolla fino a ottenere una consistenza cremosa che andremo poi  a cuocere per due minuti, aggiungendo un bicchiere di panna o di latte. Una volta pronta, serviamo la nostra vellutata con un filo di olio extravergine a crudo, un pizzico di pepe e qualche crostino di pane croccante.
  • Polpette: bolliamo per circa 15 minuti le foglie e gli scarti del cavolfiore, scoliamo bene eliminando tutta l’acqua quindi aggiungiamo al composto un uovo, uno o due cucchiai di parmigiano grattugiato, un pizzico di sale e pepe e della mollica di pane. Lavoriamo il  tutto fino a ottenere un composto morbido, ricaviamo le nostre polpette, passiamole velocemente nel pangrattato e tuffiamole in olio bollente.
  • Brodo vegetale: naturalmente puoi usare tutti gli scarti menzionati per creare un brodo vegetale da usare in diversi modi: per tirare un risotto, per bagnare un arrosto, per cucinare una pastina. Metti gli scarti del cavolfiore insieme a cipolle, sedano, carote e altre verdure che hai a disposizione in una pentola capiente; condisci con un filo di olio e accendi il fuoco: fai rosolare 1-2 minuti le verdure, poi copri con 1 litro e mezzo di acqua fredda; aggiungi il sale (poco, potrai aggiustare in seguito), porta a bollore, abbassa la fiamma e fai cuocere per almeno un’ora.
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