Clarabella nasce dall’intenzione di realizzare un reinserimento sociale per coloro che hanno vissuto un percorso psichico particolarmente difficile e volge, come tutte le aziende di Franciacorta, all’obiettivo di produrre vino. Possibilmente il migliore, come si addice agli ambiziosi
Una vera azienda agricola, in piena regola. Da Clarabella un gruppo di persone lavora le terre, coltiva le viti, si occupa del vigneto e vendemmia le uve, trasformandole in una gamma di Franciacorta che spaziano dal Brut al Saten, dal Non Dosato al Non Dosato Millesimato, per finire con il Millesimato Rosè e proseguire nei vini fermi con due bianchi e un rosso. Ma anche olio, a Cascina Clarabella, e prodotti di agroittica. Le attività di ristorazione e ospitalità B&B sono collaterali alla realtà agricola di Clarabella, che varia da tutte le altre aziende franciacortine per un unico particolare.
Clarabella è una Società cooperativa sociale agricola onlus. Nasce agli inizi degli anni ’90, con lo scopo di aiutare le persone con disagio psichico ad inserirsi in una quotidianità lavorativa. Nella prima fase del suo sviluppo, Clarabella formava giardinieri e addetti al settore delle pulizie; poi avvenne l’apertura della cooperativa al mondo agricolo, suddiviso nel settore vitivinicolo, in quello ricettivo sotto forma di B&B, ristorazione, settore agroittico e il frantoio. I dipendenti di Clarabella provengono da diversi percorsi psichiatrici, al termine dei quali sono considerati pronti per affrontare la vita quotidiana di lavoro in un’azienda, con colleghi, referenti responsabili, urgenze, tempistiche e tutte le variabili che il lavoro, in particolare quello agricolo, offre. Sono tutti stipendiati e contrattualizzati, esattamente come in ogni altra realtà aziendale.
A questo aspetto, infatti, Clarabella tiene particolarmente. Accompagnati e indirizzati nelle mansioni da professionisti del settore, tutti i dipendenti di Clarabella lavorano in team, quel team che interroga il vigneto e ne trae la propria versione di Franciacorta. La predilezione va allo Chardonnay, protagonista delle vigne di Clarabella coltivate in biologico. Furono tra i primi ad adottare tale sistema di conduzione agronomica, secondi solo al capostipite del biologico in Franciacorta, Barone Pizzini.
Sono due i millesimati che occupano un proprio palco nel portfolio di Clarabella: il Franciacorta Non Dosato Millesimato 180 e il Franciacorta Rosè Millesimato Annalisa Faifer. Ci concentreremo solo sul primo, per ora, apprezzandone la variazione nel tempo che separa la difficile annata 2017 dall’altrettanto complessa ma sorprendente 2014. Si ripete, nel Franciacorta Non Dosato Millesimato 180, la ripartizione di Chardonnay per il 60% e Pinot Nero per il 40%, così come un affinamento sui lieviti di circa 70 mesi e l’assenza di dosaggio. Il lieve accento del legno si percepisce come una carezzevole nota calda del naso, in entrambe le annate. Se la 2017 mostra il suo sfondo fatto di anice, gelsomino e frutta secca, la 2014 inizia ad abbinare alla fragranza una certa apparenza di evoluzione. La bocca fresca accomuna i due millesimi. Il sorso della 2017 si afferma con un corpo pieno, mentre quello proveniente dall’annata 2014 mostra il succo, la freschezza del frutto che procede di pari passo con quella traccia evolutiva già percepita al naso. Viaggiano su un buon equilibrio e su una tensione al futuro, come il progetto che muove la realtà di Clarabella Agricola.
Cascina Clarabella
Via Enrico Mattei
Corte Franca (BS)
cascinaclarabella.it