Alghero o Alguer, nel 1986 fu anche canzone dell’estate, è la città porta d’accesso del nord ovest della Sardegna conosciuta come la piccola Barcellona, dove si respira ancora oggi un passato di dominazione aragonese. Bastioni e torri d’avvistamento evidenziano la sua struttura di antica città costiera, mentre i vicoli caratteristici la immortalano come sospesa tra un passato di storia e cultura e un futuro di paesaggi, colori, profumi del suo mare, cibo e tradizione enograstronomica. La prima edizione di Alghero Doc Weekend, una tre giorni (6 -8 maggio), organizzata dal Consorzio Tutela Vini di Alghero Doc insieme al Consorzio Turistico Riviera del Corallo Alghero con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e il patrocinio del Comune di Alghero, dedicata alla promozione del territorio con visite alle cantine locali per assaggi alla scoperta della ricchezza enologica, ci ha portati a scoprire un’arte della vinificazione molto antica, favorita da una posizione della città inserita tra pianure e colline, una composizione eterogenea del suolo, tanto sole, la brezza del mare.
Alghero, e tutto intorno un patrimonio vitivinicolo da valorizzare grazie a una denominazione di origine che ha messo in campo ogni risorsa possibile per farsi conoscere e portare in evidenza le dodici cantine socie del Consorzio di Tutela dei Vini di Alghero (Cantina Santa Maria la Palma Alghero Società Cooperativa, Tenute Sella&Mosca, Tenute Delogu, Gabriele Palmas, Sias Annalisa, Azienda Agricola Ledà, Piras Marco Raimondo, Moro Ivan, Società Agricola S.S. Lamon, F.lli Farris, Carboni Riccardo, Burruni Alberto Mario). Nato nel 2007 per promuovere e tutelare la DOC Alghero, il cui disciplinare è stato approvato nel 1995, ha radici lontane nella Nurra Algherese, quel tratto di territorio che si estende nel nord ovest della Sardegna e che è interessato dalla DOC. Come spesso accade, l’unione fa la forza, e la capacità di lavorare insieme, di porsi obiettivi comuni permette di migliorare i risultati dei singoli e la conoscibilità di una denominazione che racconta vitigni autoctoni e internazionali, dal Torbato al Sauvignon e Chardonnay – tipologia Spumante – fino al Cabernet, Merlot, Sangiovese e Cagnulari anche nella tipologia Riserva; infine il Vermentino.
Un futuro da scrivere per molte di loro, ma non per Tenute Sella&Mosca che il futuro l’ha intuito molto tempo fa. Una storia ricca e affascinante che vede gli esordi nel 1899 quando tre giovani di Biella avviarono l’attività. Vittorio ed Erminio Sella con l’avvocato Edgardo Mosca, lungimiranti e appassionati fondatori, diedero vita prima a un’azienda vivaistica, ricca di un catalogo di 1671 varietà, punto di riferimento importante per tutti coloro i cui vigneti furono azzerati dalla fillossera, solo successivamente a un’azienda vitivinicola. Seguì l’allestimento di un vigneto da 550 ettari in un corpo unico, la nascita della cantina nel 1903 annessa in quello che diventerà un borgo con chiesetta e scuola elementare. Un progetto enologico che, dopo avere attraversato diverse gestioni tra cui Campari e Bonomi oggi nelle mani di Terra Moretti, vanta espressioni di Alghero DOC di altissimo livello come il Torbato Terre Bianche Cuvée 161 o il rosso Marchese di Villamarina, Cabernet Sauvignon in purezza.
Dal grande al piccolo, dall’internazionale all’autoctono. Le etichette di Cagnulari, Cigala e Riserva Alghero Doc dell’Azienda Agricola Ledà – la produzione vitivinicola totale è di 16mila bottiglie – sono una vera eccellenza. Realtà nata nel 1997 con l’impianto di 9 ettari di vigneto a cui seguono nell’anno 2000 cinque ettari di vigneto con uve Vermentino, Cagnulari, Merlot e Cabernet, ubicata nel Parco di Porto Conte, è prevalentemente un Wine Resort a conduzione famigliare. Una struttura recettiva realizzata nel 2011 su una vecchia casa colonica con nove camere e due sale degustazione guidata da Annamaria, sommelier e degustatrice d’olio ma anche viticultrice con studi di marketing e turismo. Le lavorazioni in vigna sono eseguite interamente a mano, secondo i disciplinari e seguendo le norme del marchio di qualità della Rete dei Parchi. Poche bottiglie tutelate dal Consorzio dei vini Alghero Doc, garante delle produzioni di qualità di uno dei territori a maggiore vocazione vitivinicola dell’isola.
Gabriele Palmas è una cantina piuttosto giovane ma già molto affermata nei mercati internazionali. Gabriele con la moglie Simona coltiva Vermentino e Cannonau ma anche Cabernet Sauvignon e Syrah su un appezzamento di 15 ettari. L’areale si presta all’allevamento di uve internazionali, grazie ai suoli pietrosi e calcarei, e alle brezza marine.
A pochi chilometri tra Alghero e Filingeri nel verde della Nurra algherese, sorge Tenute Delogu. Venticinque ettari di terreno definito da loro stessi “magico”, dove nascono vini come Ego Cannonau di Sardegna Doc, Geo – Cannonau, Merlot, Syrah, Cabernet – e Die il Vermentino di Sardegna Doc. Infine il Cagnulari, fine complesso, armonico. “Ciò che ho realizzato è stato ispirato dalla passione” rivela Piero Delogu a chiunque scambi due parole con lui all’interno della sua cantina, con la cordialità e la disponibilità che caratterizza la sua azienda e che pretende da chiunque ci lavori: “Produco il vino partendo dall’amore e dal rispetto per la terra. Seguo personalmente, affiancato da enologi e cantinieri, ogni aspetto della produzione: l’uva, la vinificazione, l’imbottigliamento. La passione che insita in ogni bottiglia di vino è la garanzia che offriamo ai nostri clienti e non mancano premi e riconoscimenti che ogni anno confermano l’eccellenza dei nostri vini”.
Il valore della denominazione e la tutela del territorio passano per la cooperazione vitivinicola di Santa Maria La Palma, Società Cooperativa Agricola dove tante famiglie di viticoltori, quasi trecento, cinquant’anni ebbero in assegnazione terre incolte nel territorio di Alghero. Braccia forti e schiene dritte per vangare, dissodare, mettere a dimora ceppi e barbatelle. Settecento ettari di vigneto e oltre 5 milioni di bottiglie commercializzate nel solo 2021 rendono grande questa azienda a livello nazionale e territoriale. Lo spirito di cooperazione, il sostegno reciproco, la migliore tecnologia al servizio di tutti, la continua ricerca della qualità, sono le basi per lo sviluppo sostenibile e il sostegno economico di tutte le famiglie che grazie al lavoro di ciascuno permettono al territorio di crescere. In una terra di vino, zappare le zolle guardando il mare oggi è quasi un privilegio.
DEGUSTAZIONE
Terre Bianche Cuvée 161 2021 Tenute Sella&Mosca
Intensa espressione di Torbato, autoctono sardo amato per la sua unicità e intensità gustativa. Un’uva che profuma di brezza marina, bergamotto, agrume candito, cardo ed erbe officinali, e che sprigiona in bocca tutto il suo carattere territoriale. Sapido, fresco, salmastro, energico, con tratti decisi di spezie e frutta matura è un calice strutturato e complesso uguale solo a sé stesso.
Cigala 2017 Azienda Agricola Ledà
Intenso, verticale, profondamente speziato e balsamico. Un vino pulito che racconta fedelmente il territorio, una esecuzione magistrale senza compromessi. Rosso rubino con sfumature porpora è un bouquet di spezie, more di rovo, di liquirizia, erbe officinali e balsamicità. Carattere deciso, struttura armonica ed equilibrata nonostante il suo importante volume alcolico.
Cagnulari 2010 Cantina Santa Maria La Palma
Vitigno autoctono che esprime il meglio di sé sulle arenarie in località Arenosu. Rosso rubino con tonalità violacee, è caldo, morbido, voluminoso, con fondo caratteristico dalla trama fitta e il tannino setoso. Meravigliosa la sua tenuta del tempo, un rosso espressivo, appagante, dal finale sapido e una lunga persistenza.
Cabernet 2018 Gabriele Palmas
Varietà duttile, il Cabernet è presente nella denominazione e coltivato da Alghero fino a Sassari con grandi risultati. Bellissima l’espressione che Gabriele Palmas ha costruito con un accurato lavoro in vigna e in cantina, regalando un vino caratterizzato da un giusto tenore zuccherino e da una perfetta acidità. Naso ampio di frutta rossa matura con note tipiche di foglia di pomodoro. Bocca voluminosa, verticale, sapida. La cantina ne produce circa 5000 bottiglie.
Cagnulari 2019 Tenute Delogu
Il Cagnulari di Piero Delogu è caratterizzato dai suoli prevalentemente argillosi rossi e strati calcarei che lo rendono brillante, suadente e strutturato. La nota tannica si assottiglia completamente, esaltando i frutti rossi scuri, la frutta in confettura, i sentori di liquirizia e di macchia mediterranea. Sorso complesso quanto fine ed elegante.