Gli sfollati dalla Azovstal hanno raggiunto Zaporizhzhia. Putin invita l’Occidente a non mandare più armi all’Ucraina.
Il presidente del Consiglio europeo Michel: «Imminenti nuove sanzioni contro la Russia». Nel mirino il petrolio.
Un filo tenue di speranza, stroncato dai missili. Così si riassume la giornata di ieri in Ucraina. Prima l’arrivo degli sfollati dall’acciaieria Azovstal, poi la notizia di nuove fosse comuni rinvenute a Kiev e le bombe su Odessa. Queste hanno colpito anche una chiesa che ha ucciso almeno un ragazzo e ferito gravemente almeno una ragazzina.
In Europa, invece, oggi si inizia il lungo e complesso discorso sull’embargo a gas e petrolio russi. Diversi (a parole) i favorevoli ma le possibili ripercussioni preoccupano.
Ucraina «non pronta per negoziati seri»
L’Ucraina «non è pronta per negoziati seri» per porre fine al conflitto con la Russia. Lo ha dichiarato Vladimir Putin nel corso della telefonata con Emmanuel Macron. «I Paesi dell’Ue ignorano i crimini di guerra delle forze ucraine e i loro bombardamenti sulle città e i villaggi del Donbass» ha aggiunto il presidente russo. (fonte ats)
«Potente assalto» in corso contro la Azovstal
«Al momento è in corso un potente assalto al territorio dello stabilimento Azovstal con l’appoggio di mezzi corazzati, carri armati, tentativi di sbarco e un gran numero di fanti». Lo ha detto in un videomessaggio su Telegram il vicecomandante del reggimento Azov, Svyatoslav Palamar, aggiungendo che negli attacchi russi delle scorse ore «sono stati feriti dieci civili», oltre alle due donne rimaste uccise di cui aveva già dato notizia. (fonte ats)
L’arrivo degli sfollati
«Si è trattato del primo vero cessate il fuoco che ha consentito di sfollare circa 150 persone», ha detto la vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk, parlando dal centro commerciale Epicenter di Zaporizhzhia, dove sono arrivati i bus degli sfollati dall’acciaieria. «Al convoglio si sono unite lungo il percorso anche diverse auto di persone in fuga da diversi villaggi”, ha aggiunto. Nessuna notizia, invece, degli autobus partiti da Mariupol e che mancano all’appello. (fonte ats)
Reuters
Irpin.
Gli sfollati dalla Azovstal sono arrivati a Zaporizhzhia
La Croce rossa ha confermato che il convoglio partito domenica dall’acciaieria Azovstal di Mariupol è finalmente arrivato a Zaporizhzhia. Gli oltre 100 civili sono stati scortati verso aree più sicuri dagli addetti dell’organizzazione e dell’Onu.
BREAKING: The safe passage operation that left #Mariupol over the weekend has safely arrived in Zaporzhzhia.
Our teams, working with @UN personnel, escorted +100 people who were able to leave the city and surrounding areas. pic.twitter.com/fjChmhsOVb
— ICRC (@ICRC) May 3, 2022
Getty Images
Il convoglio partito dalla Azovstal è arrivato a Zaporizhzhia.
Putin invita l’Occidente a non mandare più armi all’Ucraina
È durata un paio d’ore la conversazione telefonica tra il presidente francese Emmanuel Macron e il suo omologo russo Vladimir Putin. Quest’ultimo avrebbe dichiarato, come riferito dall’agenzia France Presse, che «l’Occidente potrebbe contribuire a fermare le atrocità esercitando una influenza appropriata sulle autorità di Kiev, così come bloccando la fornitura di armi all’Ucraina».
Зірвані нігті. Зв’язані руки. Ще одне поховання двох цивільних виявлено в селі Калинівка Київської області. Скільки таких злочинів відбувається просто зараз на окупованих територіях? Росія обрала шлях терору мирного населення та має бути визнана державою – спонсором тероризму. pic.twitter.com/BrgBMnfqQ6
— Михайло Подоляк (@Podolyak_M) May 3, 2022
«La Russia ha scelto la via del terrore»
«Unghie strappate. Mani legate. Un’altra fossa con due civili è stata trovata nel villaggio di Kalynivka, nella regione di Kiev», a sud ovest della capitale. Lo scrive su Twitter il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak, che posta due macabre foto del ritrovamento. «Quanti di questi crimini ci sono ora nei territori occupati? La Russia ha scelto la via del terrore per la popolazione civile e deve essere riconosciuta come sponsor del terrorismo», aggiunge. (fonte ats)
keystone-sda.ch / STF (Emilio Morenatti)
La devastazione a Irpin.
290 corpi di civili a Irpin
Nella sola Irpin, città contigua alla capitale ucraina Kiev, sono stati trovati 290 corpi di civili uccisi dai russi, di questi «55 sono solo resti umani». Lo ha detto la procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova ai giornalisti a Irpin. «Di questi, 40 sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco, 35 da schegge, cinque sono morti di fame. Gli altri 210 hanno ferite ancora in corso di accertamento per poter risalire alle cause del decesso», ha aggiunto. (fonte ats)
Irpin, la prima fase delle indagini è conclusa
La prima fase delle indagini sui presunti crimini di guerra a Irpin è conclusa. Lo ha dichiarato il procuratore generale dell’Ucraina Iryna Venediktova, nel corso di un briefing sul posto con i media. L’ispezione di tutti i luoghi nei quali le truppe russe avrebbero commesso le presunte azioni criminali è iniziata subito dopo la fine dell’occupazione, che si è protratta per 24 giorni – dal 4 al 28 marzo.
Altri 300 milioni di sterline all’Ucraina
Il Regno Unito aumenterà il sostegno all’Ucraina. Nel corso del collegamento con il Parlamento ucraino il primo ministro britannico ha indicato uno stanziamento supplementare di 300 milioni di sterline (366 milioni di franchi svizzeri).
Reuters
Johnson in collegamento con il Parlamento ucraino.
Johnson al Parlamento di Kiev: «L’Ucraina vincerà»
Il primo ministro britannico Boris Johnson è stato il primo leader mondiale a rivolgersi, in videocollegamento, con il Parlamento ucraino. «La cosiddetta forza irresistibile della macchina da guerra di Putin si è rotta» di fronte a un ostacolo insormontabile, ha dichiarato: «Il patriottismo ucraino». Johnson è convinto che «l’Ucraina vincerà» e «sarà libera».
Le evacuazioni nella Repubblica di Donetsk
Le autorità della Repubblica Popolare di Donetsk (Dpr) hanno evacuato 393 persone, tra cui 59 bambini da Mariupol a Bezymennoye, distretto Novoazovskyda nelle ultime 24 ore. Lo ha annunciato oggi il quartier generale della difesa territoriale della Dpr sul suo canale Telegram citato dall’agenzia Tass. I civili evacuati di Mariupol sono attualmente alloggiati in un centro che fornisce assistenza agli sfollati, che è stato istituito dal Ministero delle Emergenze della Dpr, secondo il quartier generale, che aggiunge: dal 5 marzo 26’765 persone sono state evacuate in questa direzione. (fonte ats)
Prese di mira le postazioni del battaglione Azov
La Russia avrebbe confermato l’attacco in corso contro l’impianto metallurgico Azovstal. Il ministero della Difesa di Mosca, citato dai media ucraini, avrebbe affermato di aver preso di mira le batterie a disposizione del battaglione Azov e dell’esercito ucraino.
«Prima dell’assalto gli aerei hanno bombardato l’impianto»
«Siamo stati bombardati tutta la notte, due donne civili sono rimaste uccise e ora Azovstal viene preso d’assalto». Lo riferisce il vice comandante del reggimento Azov asserragliato nell’acciaieria Azovstal di Mariupol Svyatoslav Palamar (Kalyna) citato dall’Ukrainska Pravda. «I russi adesso stanno cercando d’irrompere nell’impianto, prima dell’assalto, gli aerei hanno bombardato l’impianto», aggiunge. (fonte ats)
L’assalto russo alla Azovstal
L’esercito russo ha iniziato a prendere d’assalto l’acciaieria Azovstal a Mariupol. Lo scrive l’agenzia ucraina Unian, citando il proprio corrispondente militare Andrei Tsaplienko. «Gli occupanti hanno preso d’assalto l’Azovstal, cercando di entrare nell’impianto», scrive Tsaplienko su Telegram, precisando che l’informazione è «confermata dal vice comandante del reggimento Azov. Non ci sono ancora dettagli». (fonte ats)
Reuters
I dintorni della Azovstal a Mariupol.
Michel: «Sanzioni imminenti sul petrolio russo»
«Sono fiducioso che il Consiglio imporrà in via imminente ulteriori sanzioni» alla Russia, «in particolare sul petrolio». Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, parlando all’inaugurazione ad Alexandroupoli di un nuovo terminale di gas naturale liquefatto (gnl) che dal nord-est della Grecia aiuterà l’Europa e i Balcani occidentali a tagliare la dipendenza dall’energia russa. «La guerra della Russia contro l’Ucraina ha già avuto e continuerà ad avere gravi conseguenze per la sicurezza in Ue e nel mondo», ha aggiunto Michel, sottolineando che l’obiettivo dell’Ue «è semplice: dobbiamo rompere la macchina da guerra russa». (fonte ats)
Mosca scongiura il default
La Russia sembra aver scongiurato ancora una volta il default tecnico del suo debito in valuta estera. Secondo quanto riporta Bloomberg tre investitori si sarebbero visti accreditare sui rispettivi conti le cedole in dollari di due eurobond, con scadenza 2022 e 2042, alla vigilia del termine del periodo di grazia di 30 giorni scattato ad inizio aprile, quando le cedole sono venute a maturazione. Il pagamento – che conclude una vera e propria gincana tra le sanzioni – evita alla Russia il primo default della sua storia dalla cacciata degli zar da parte dei Bolscevichi. (fonte ats)
La situazione rimane «difficile» attorno all’Azovstal
«Un convoglio con un primo gruppo di evacuati dall’acciaieria Azovstal ha iniziato a muoversi dalla città costiera di Berdiansk, 85 a ovest di Mariupol, verso il territorio controllato dall’Ucraina. Ma rimane molto difficile per migliaia di persone a Mariupol lasciare il territorio controllato dai russi». Lo ha detto il sindaco della città Vadym Boichenko spiegando che la colonna di bus si sta muovendo in direzione di Zaporizhzhia «Questa evacuazione è ancora in corso, quindi forniamo informazioni molto limitate. Ci aspettiamo che funzioni, che i nostri residenti, quelli che si sono nascosti per più di due mesi dentro Azovstal, arrivino nel territorio controllato dall’Ucraina», ha aggiunto. Boichenko si è detto meno ottimista riguardo alle persone ancora intrappolate dentro l’acciaieria: «I civili rimangono ad Azovstal. Sfortunatamente stanno ancora aspettando di essere evacuati, si sono aggiunti attacchi e distruzioni». (fonte ats)
Morto un altro manager di Gazprom: «È caduto da una scogliera»
Andrei Krukowski, direttore del resort sciistico del gigante russo Gazprom, è morto «cadendo da una scogliera» a Sochi. Lo rendono noto i media internazionali sottolineando che l’episodio è stato considerato un incidente ma ricordando che – scrive il sito polacco Onet – che diversi manager legati a Gazprom o al Cremlino sono tragicamente morti negli ultimi tempi. Le circostanze dell’incidente sono al vaglio degli inquirenti, proseguono i media. (fonte ats)
Sanzioni, Putin firma un nuovo decreto
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto con le nuove misure russe in risposta alle sanzioni. Lo riferisce l’agenzia russa Tass. (fonte ats)
Kiev: «Uccisi almeno 24mila soldati russi»
Sono almeno 24’200 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione: lo rende noto l’esercito di Kiev. Nel suo ultimo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito indica inoltre che dopo 69 giorni di conflitto si registrano anche 194 aerei da caccia abbattuti, oltre a 155 elicotteri e 291 droni. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1’062 carri armati russi, 475 pezzi di artiglieria, 2’567 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 84 missili da crociera, 162 lanciamissili, 10 navi, 1’843 tra veicoli e autocisterne per il trasporto del carburante, 80 unità di difesa antiaerea e 38 unità di equipaggiamenti speciali. (fonte ats)
Verso Zaporizhzhia: «Solo tre autobus sono arrivati, non sappiamo dove siano gli altri undici»
«Solo tre dei 14 autobus di evacuazione con i rifugiati di Mariupol hanno raggiunto il territorio controllato dal governo ucraino. Il destino delle persone che si trovano nei restanti undici autobus è sconosciuto: questi undici autobus sono scomparsi da qualche parte, dovevano andare verso Zaporizhzhia nella parte controllata del nostro Stato, ma si sono persi da qualche parte». Lo ha detto il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko citato da Interfax Ukraine. Gli autobus «si perdono in questi centri di filtraggio, purtroppo, gli occupanti rapiscono i nostri residenti, e oggi questo sta succedendo», ha aggiunto Boichenko. (fonte ats)
Depositphotos (LyazaTretyakova)
Dmitry Medvedev in affondo su Zelensky: «Non vuole la pace. Per lui sarebbe la fine».
Mosca: «Da Israele parole antistoriche, si spiega il sostegno al regime neonazista di Kiev»
«Abbiamo prestato attenzione alle dichiarazioni antistoriche del capo del ministero degli Esteri israeliano Yair Lapid, che spiegano ampiamente il corso dell’attuale governo israeliano a sostegno del regime neonazista a Kiev»: lo scrive oggi in un tweet il ministero degli Esteri russo. Ieri Lapid aveva detto che le dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov (secondo il quale «anche Hitler aveva origini ebraiche») «sono sia imperdonabili ed oltraggiose, sia un terribile errore storico». (fonte ats)
Mosca: «L’hangar colpito a Odessa conteneva armi occidentali»
Missili Oniks lanciati da droni hanno colpito e distrutto un hangar vicino a Odessa con le armi inviate dai Paesi europei e dagli Usa all’Ucraina. Lo affermano i vertici militari russi, citati dall’agenzia Tass, specificando che nell’attacco sono stati distrutti droni da combattimento, munizioni e altre armi. Le forze aeree di Mosca – dicono – hanno colpito 69 obiettivi militari ucraini. (fonte ats)
In fuga da Mariupol: 2000 persone bloccate a Berdyansk
Duemila residenti di Mariupol stanno aspettando vicino a Berdyansk, a circa un’ottantina di chilometri dalla città portuale, per essere evacuati a Zaporizhzhia, ma le truppe russe non lo permettono. Lo denuncia il sindaco di Mariupol Vadym Boychenko, secondo quanto riferisce Ukrinform. «Stavamo aspettando oggi che l’evacuazione avvenisse sull’anello di Lunacharsky vicino a Berdyansk. Oggi ci stanno aspettando i residenti: duemila abitanti di Mariupol, che sono partiti, hanno raggiunto Berdyansk, hanno aspettato questa evacuazione per due settimane e abbiamo annunciato l’inizio di questa evacuazione. Ma le truppe russe ostili stanno distruggendo i nostri piani e non consentono ai nostri ucraini e ai nostri residenti di Mariupol di raggiungere la città di Zaporizhzhia», ha detto Boychenko. (fonte ats)
Londra: «Vogliamo l’Ucraina libera, non un cambiamento in Russia»
Il governo britannico non cerca «alcun esito» diverso da quello attuale nella politica interna russa come risultato del suo sostegno all’Ucraina contro l’invasione delle forze di Vladimir Putin, né vuole innescare «un cambiamento geopolitico» a danno di Mosca. Lo ha sottolineato il premier Boris Johnson in un’intervista al talk show Good Morning Britain su Itv. «Noi abbiamo avuto un ruolo guida per spingere il mondo verso un pacchetto di sanzioni più dure» anti russe solo perché «ci interessa il popolo ucraino che sta soffrendo» e riteniamo «totalmente ingiustificabile vedere un Paese libero invaso e devastato», ha aggiunto. (fonte ats)
Embargo sul petrolio russo? «La Slovacchia chiederà l’esenzione»
La Slovacchia chiederà un’esenzione da qualsiasi embargo del petrolio russo concordato dall’Unione europea nella sua prossima serie di sanzioni contro Mosca. Lo ha detto il ministero dell’Economia slovacco citato dal Guardian. «Se si tratta di un embargo approvato del petrolio russo come parte di un ulteriore pacchetto di sanzioni contro la Russia, allora la Slovacchia chiederà un’esenzione», ha detto il ministero. (fonte ats)
Medvedev: «Zelensky non vuole la pace»
«Il presidente ucraino Vladimir Zelensky non ha bisogno di alcun trattato di pace. Per lui, la pace è la fine». Lo ha scritto sul suo canale Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev citato dall’agenzia Tass. «Zelensky continuerà a mendicare all’Occidente armi e denaro esprimendo preoccupazione per gli ucraini», ha aggiunto. (fonte ats)
“Caso” Lavrov, Mosca si smarca: «Intervista voluta dai media italiani»
«L’iniziativa di condurre l’intervista non è venuta dal ministero degli Esteri russo, ma da giornalisti italiani». Così la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova su Telegram in merito alle parole del premier italiano Mario Draghi che «ha criticato – scrive Zakharova – il programma della tv italiana, in cui è intervenuto per 40 minuti il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov. Il programma è stato pubblicizzato come un’intervista, ma in realtà è stato un comizio, ha detto Draghi». «Voglio che i cittadini italiani sappiano la verità», afferma Zakharova, «perché i politici italiani stanno prendendo in giro il loro pubblico”. Ieri in serata Draghi commentando l’intervista di Serghei Lavrov andata in onda su Rete 4, aveva detto che «In Italia», a differenza che in Russia, «c’è libertà di esprimere le opinioni, anche quando sono palesemente false e aberranti. Quello che ha detto Lavrov è aberrante. E per quanto riguarda la parte riferita a Hitler, è davvero oscena», aveva dichiarato Draghi. E aveva aggiunto «Si è parlato di intervista ma in realtà è stato un comizio. Bisogna chiedersi se è accettabile invitare una persona che chiede di essere intervistata senza nessun contraddittorio. Non è granché, non è granché professionalmente», aveva aggiunto aggiunge il presidente del Consiglio italiano. (fonte ats)
200 civili nella Azovstal, 100mila a Mariupol
Sono oltre 200 i civili che si trovano ancora all’interno dell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo ha dichiarato il sindaco della città, Vadym Boychenko. Secondo l’agenzia stampa Reuters altre 100mila persone si trovano ancora nella città portuale.
«11’550 persone evacuate dall’Ucraina», dicono i russi
L’esercito di Mosca ha evacuato in Russia nelle ultime 24 ore 11’550 persone dall’Ucraina, inclusi 1’847 bambini: lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax. Dall’inizio della guerra il 24 febbraio scorso la Russia ha evacuato dall’Ucraina un totale di 1’092’137 persone, tra cui 196’356 bambini. (fonte ats)
keystone-sda.ch / STF (ROMAN PILIPEY)
Gli sfollati.
Trovati due cadaveri con segni di torture
In una fossa comune vicino a Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina, sono stati trovati i corpi di due persone con tracce di torture. Lo riferisce su Telegram l’ufficio del procuratore regionale locale, secondo quanto riporta Ukrinform. Durante le indagini nel villaggio di Novofontanka, distretto di Bashtanska, le forze dell’ordine ucraine che stanno «documentando i crimini dell’esercito russo durante l’occupazione» hanno trovato «in una fossa comune i corpi di due persone del luogo con tracce di ferite da arma da fuoco e torture. Uno degli uomini aveva le gambe legate», spiega l’ufficio del procuratore regionale, aggiungendo che lì vicino sono state trovate «tracce dell’esercito russo, inclusi frammenti di un tipico pacchetto di biscotti russi». «La causa esatta della morte sarà determinata dai risultati dell’esame forense», si aggiunge. (fonte ats)
Il ritorno alla normalità
I combattimenti nell’est dell’Ucraina procedono di pari passi con i tentativi di ritorno alla normalità: il vice capo dell’ufficio presidenziale Kyrylo Tymoshenko ha dichiarato su Telegram che gli addetti stradali hanno liberato circa 100 chilometri di rete viaria nella regione di Kharkiv, a non molta distanza da dove i russi continuano ad attaccare. Si lavora inoltre per ripristinare le forniture di elettricità e gas.
12 attacchi russi «respinti con successo»
Il governatore della regione di Lugansk Serhiy Gaidai ha dichiarato su Telegram che «12 attacchi nemici sono stati respinti con successo sulla prima linea delle regioni di Lugansk e Donetsk. Sei carri armati, cinque sistemi di artiglieria, 22 unità di veicoli corazzati da combattimento e otto veicoli a motore sono stati distrutti. Le unità di difesa aerea hanno abbattuto cinque velivoli senza pilota guidati dal telecomando Orlan-10». Non è stato possibile verificare in modo indipendente queste informazioni.
Almeno tre civili uccisi
Almeno tre civili sono rimasti uccisi durante un bombardamento russo sulla città ucraina di Vuhledar, nella regione orientale di Donetsk. Lo ha riferito l’ufficio del presidente ucraino. (fonte ats)
La retorica di Lavrov? «Vile e pericolosa»
«Il mondo deve opporsi a questa retorica vile e pericolosa e sostenere i nostri partner ucraini di fronte al feroce assalto del Cremlino». Lo ha scritto su Twitter il segretario di Stato americano Antony Blinken, ripostando un tweet del ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid che condannava le frasi antisemite di Serghei Lavrov pronunciate su Rete 4. (fonte ats)
Il Papa, Orban e il 9 maggio
Sempre a proposito dell’Ungheria e a proposito del suo stretto legame con il Cremlino, Papa Francesco ha spiegato – sempre nel corso dell’intervista al Corriere della Sera – che il primo ministro Viktor Orban gli ha detto quando avrà termine l’offensiva. «Quando l’ho incontrato mi ha detto che i russi hanno un piano, che il 9 maggio finirà tutto. Spero che sia così, così si capirebbe anche l’escalation di questi giorni. Perché adesso non è solo il Donbass, è la Crimea, è Odessa, è togliere all’Ucraina il porto del Mar Nero, è tutto. Io sono pessimista ma dobbiamo fare il possibile perché la guerra si fermi».
Ungheria informata in anticipo dell’invasione?
L’Ungheria sarebbe stata informata in anticipo dalla Russia della sua volontà d’invadere l’Ucraina. Lo scrive il Kyiv Independent citando il capo del Consiglio di Sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov. Il giornale ucraino fa notare come il primo febbraio scorso Viktor Orban si sia recato a Mosca in visita dal presidente russo Vladimir Putin. Successivamente le autorità ungheresi si sono pubblicamente opposte all’imposizione di sanzioni alla Russia. (fonte ats)
keystone-sda.ch (VATICAN MEDIA HANDOUT)
Papa Francesco e Viktor Orban.
Bombardamenti «senza sosta» sulla Azovstal
I civili e le forze ucraine ancora all’interno dell’acciaieria Azovstal di Mariupol sono sottoposti a bombardamenti «senza sosta», con le scorte di cibo e acqua che si stanno ormai esaurendo. Lo racconta il vice comandante del controverso battaglione Azov, Svyatoslav Palamar, secondo quanto riporta la Cnn. «Gli attacchi proseguono senza sosta, con artiglieria dai carri armati, spari a raffica, e ogni 3-5 minuti bombardamenti dai cieli», spiega Palamar, precisando che «ci sono ancora civili riparati nell’acciaieria, e tuttavia il nemico continua ancora questo bombardamento». (fonte ats)
Sanzioni Ue: banche, non solo petrolio
Il sesto pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia includerà il ritiro di «altre banche» russe dal sistema di transazioni Swift, ha dichiarato a Panama l’alto rappresentante europeo per gli Affari esteri Josep Borrell. Queste sanzioni riguarderanno «il settore bancario: ci saranno altre banche russe che usciranno da Swift», e «il settore energetico: stiamo lavorando per elaborare proposte che consentano di limitare le importazioni di energia dalla Russia, in particolare il petrolio», ha spiegato Borrell. (fonte ats)
I bambini morti in Ucraina sono 220
Sale a 220 il bilancio dei bambini morti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. Ieri erano 219. Lo fa sapere la Procura generale ucraina su Telegram. In aumento anche i bambini feriti, che sono 406. (fonte ats)
Reuters
Il fumo sale dall’impianto metallurgico Azovstal.
Papa Francesco è pronto a incontrare Putin
Papa Francesco ha manifestato al Cremlino la sua volontà d’incontrare Vladimir Putin per cercare di porre fine alla guerra in Ucraina. Lo ha dichiarato nel corso di un’intervista con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana. «Il primo giorno di guerra ho chiamato il presidente ucraino Zelensky al telefono. Putin invece non l’ho chiamato». Il canale diplomatico con Mosca è stato affidato al segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Pietro Parolin, al quale Francesco ha chiesto «dopo venti giorni di guerra di far arrivare a Putin il messaggio che io ero disposto ad arrivare a Mosca. Certo, era necessario che il leader russo concedesse qualche finestrina. Non abbiamo ancora avuto risposta e stiamo ancora insistendo. Anche se penso che Putin non possa e non voglia fare questo incontro in questo momento».
Scholz non andrà in Ucraina
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha confermato che non andrà in visita in Ucraina, a causa del rifiuto di Kiev di ricevere il presidente Frank-Walter Steinmeier. Intervistato dalla emittente pubblica ZDF, Scholz non ha nascosto il suo rammarico: la Germania è «un paese che fornisce così tanti aiuti militari e finanziari, un paese che è necessario quando si tratta di garanzie di sicurezza importanti per il futuro dell’Ucraina, ma il presidente non può venire».
Primi evacuati a Zaporizhzhia
I primi 100 civili evacuati dall’acciaieria di Mariupol sono arrivati nella tarda serata di ieri nella città di Zaporizhzhia, riportano i media internazionali citando la polizia militare ucraina. Si tratta principalmente di donne, bambini e anziani, che ora avranno accesso a cure mediche, cibo, medicine e assistenza psicologica. Secondo le autorità locali, l’evacuazione da Mariupol riprenderà stamani a partire dalle 7.00 ora locale (le 8 in Svizzera).
Reuters
Una colonna di fumo si è alzata dall’acciaieria Azovstal.
Bombe su Azovstal
Nuovo attacco russo allo stabilimento Azovstal di Mariupol, dove è scoppiato un incendio visibile da tutta la città. Lo ha reso noto il vice comandante del reggimento Azov, Svyatoslav Palamar “Kalyna” su Telegram secondo quanto riporta l’Ukrainska Pravda. «I difensori ucraini del reggimento Azov sono vivi, ma vengono bombardati», ha precisato. Secondo Kiev all’interno dell’acciaieria Azovstal ci sono ancora 200 civili e 20 bambini. (fonte ansa)